La stampa ufficiale mette in evidenza "l'alta potenzialità nutritiva" della mosca soldato nera.

Un reportage di Juventud Rebelde ha esaltato le proprietà nutrizionali dell'insetto e il suo uso come fonte di proteine nell'acquacoltura.

Criador de moscas soldado negras y el insecto © Juventud Rebelde / Marianela Martín González
Criador di mosche soldato nere e l'insettoFoto © Juventud Rebelde / Marianela Martín González

In un contesto segnato dalla profonda crisi economica e alimentare che attraversa Cuba, la stampa ufficiale ha ritenuto opportuno pubblicare un articolo che evidenzia il "alto potenziale nutritivo" della mosca soldato nera e il suo utilizzo come fonte di proteine ​​nell'acquacoltura.

Un reportage pubblicato su Juventud Rebelde ha presentato la mosca soldato nera come una soluzione promettente per la produzione di cibo nell'isola, in una riedizione del surrealismo informativo capace di elogiare le virtù del "latte di scarafaggio".

Mentre la maggior parte dei cubani lotta ogni giorno per mettere un piatto di cibo sulla tavola, i media del regime ci parlano delle presunte bontà nutritive di questo insetto, lodando il suo potenziale nell'acquacoltura e in altre applicazioni. "Un insetto che seduce" scrivono nel titolo.

Senza menzionare la scarsità di alimenti di base, la mancanza di approvvigionamenti agricoli e l'incapacità del governo di implementare politiche efficaci per risolvere la crisi alimentare che colpisce milioni di cubani, la macchina propagandistica del regime totalitario ha messo in risalto l'esperienza di due imprenditori cubani che intendono aprirsi un cammino come allevatori della mosca soldato nera.

L'articolo riferisce con entusiasmo che un grammo di uova di questa mosca può produrre fino a quattro chilogrammi di larve, esaltando il loro contenuto proteico dal 38 al 46 percento, ideale per l'alimentazione animale, in particolare per i pesci.

Risulta allarmante che i propagandisti di Palazzo tentino di presentare la mosca soldato nera come una soluzione valida in un paese dove nemmeno i piani governativi per l'acquacoltura hanno avuto successo.

Più che allarmante, risulta offensivo che si parli di allevamento di larve di mosca in un paese dove le risorse tecnologiche e materiali sono scarse, e dove la mancanza di infrastrutture adeguate impedisce che progetti come questi si sviluppino su larga scala.

Ma più che offensivo, risulta doloroso che la stampa ufficialista cerchi di deviare l'attenzione verso iniziative tanto discutibili come l'allevamento di mosche per il consumo animale, invece di affrontare la crisi umanitaria che è scoppiata a causa dell'inefficacia del governo e di criticare quest'ultimo per la sua incapacità di garantire l'accesso della popolazione a cibi di base.

Mentre si lodano le virtù della mosca soldato nera, i problemi strutturali che sottendono alla crisi alimentare cubana continuano a non essere affrontati in modo efficace.

La mancanza di un piano realistico e sostenibile per aumentare la produzione di cibo nell'isola è aggravata da una propaganda ufficiale che preferisce concentrarsi su iniziative esotiche piuttosto che sulle vere soluzioni economiche di cui i cubani hanno urgenza.

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