È sorprendente che, essendo cubani, ci siano differenze così marcate nel modo di parlare tra le persone che vivono nell'ovest e nell'est dell’isola.
Proprio questa è la fonte di ispirazione di un video condiviso su Instagram, dove due giovani elencano alcuni concetti e il modo in cui vengono conosciuti all’Avana e a Santiago di Cuba.
Llave e penna, platano frutto e guineo, ciabatta e coltello, zapote e mamey, sono le coppie di parole menzionate in quel social da due utenti che rispondono ai nomi @kmyqva e @m_momito.
Ma la lista potrebbe includere anche altre come hallaca o tamal, denaro e argento, maiale e porco, tra le altre coppie.
Sebbene entrambi si concentrino solo su L'Avana e Santiago di Cuba, la realtà è che alcune di queste parole vengono utilizzate anche in altre province e città.
Inoltre, in alcuni casi sono più comuni in determinate aree rispetto ad altre, anche all'interno della stessa città.
Infine, ci sono anche esempi, come cavolo e verza, che almeno a Santiago di Cuba vengono usati in modo indifferente; perciò, questi casi, e altri simili, non rappresentano una generalità.
Un'altra sfumatura interessante della lingua è il cubanismo, che non è altro che l'uso, l'espressione o il vocabolo esclusivi dello spagnolo parlato dai cubani.
In alcuni casi si tratterà di nuove forme, inesistenti nel resto delle varianti dello spagnolo, ma in altri casi si tratterà di una nuova accezione o di un significato diverso rispetto a quello che ha nelle altre varianti.
La lista è molto vasta e troviamo vocaboli come: cederista, federata, cuentapropista, camilito, bicitaxi, camello, cocotaxi, almendrón, seguroso, fiana, comuñanga, gusano, tra molti altri.
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