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Aminael Rodríguez Castillo, residente a La Habana Vieja, attende da tre mesi un certificato di nascita che ha richiesto al Registro Civile del suo comune.
Il documento doveva essere trattato dall'ufficio di Mayarí, Holguín, dove è registrato Rodríguez Castillo; ma hanno giustificato il ritardo con i blackout, secondo una lettera inviata alla rubrica Acuse de recibo, del giornale ufficiale Juventud Rebelde.
Al sapere che non poteva nemmeno effettuare la gestione dalla nuova piattaforma digitale attivata dal Ministero della Giustizia, poiché copre solo le province dell'Avana, Artemisa e Pinar del Río, ha voluto sapere se c'era qualche alternativa.
La funzionaria che l'ha assistito ha detto che "lei non era lì per questo", cosa che Rodríguez Castillo ha qualificato come una mancanza di professionalità e un'inefficienza del servizio.
"Tutte queste pratiche, come è noto, devono essere svolte durante l'orario di lavoro, pertanto quel giorno devo assentarmi, alzarmi alle quattro del mattino, fare una coda piuttosto complicata, in cui molte volte ricevono assistenza solo fino a mezzogiorno, per mancanza di collegamento", si è lamentato.
Per Rodríguez Castillo risulta incompatibile l'aggiornamento delle norme e delle leggi cubane con l'operato di alcuni lavoratori del Ministero della Giustizia, "causando disagi e malcontento nella popolazione a causa delle ripetute inadempienze e inefficienze nei servizi forniti".
Non è la prima volta che questo lettore della stampa statale invia denunce alla sezione coordinata dal giornalista José Alejandro Rodríguez.
En settembre 2018 denunciò le difficoltà che aveva in quel momento per pagare con carta magnetica in un negozio statale della catena Caracol. Due anni dopo si lamentò della scarsa qualità di un concentrato di pomodoro che vendettero nel vecchio Ten Cent di 23 e 10, L'Avana.
In questa occasione, le lamentele relative a il ritardo burocratico nell'emissione di documenti come il certificato di nascita arrivano nel momento peggiore per i cubani, che subiscono le conseguenze dei blackout, l'alto prezzo di prodotti e servizi e la scarsa professionalità istituzionale.
Report indipendenti segnalano che con l'approvazione della Legge sulla Memoria Democratica in Spagna sono aumentate le richieste di registrazione delle nascite, al fine di richiedere la cittadinanza spagnola. Inoltre, presso gli uffici del Ministero della Giustizia hanno rallentato i processi di legalizzazione, sostenendo che i ritardi siano dovuti a fattori esterni, come l'uragano Ian o qualsiasi altra questione estranea ai loro lavoratori.
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