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Un giovane cubano identificato nella rete sociale X come @weed_jutsu ha recentemente condiviso una testimonianza cruda e onesta sulla sua esperienza con il “kimiko”, una pericolosa droga sintética che ha guadagnato terreno tra i giovani dell'isola.
Attraverso un post pubblicato il 26 maggio, il giovane ha esposto il suo processo di deterioramento fisico ed emotivo durante l'addiction, così come il percorso che lo ha portato a riprendersi e a riavere il controllo della sua vita.
“Ho iniziato a allontanarmi dalla mia famiglia, da amicizie sane e mi sono isolato nella mia stanza, con il mio PC, facendo uso di droga e giocando a Dota”, ha raccontato in uno dei tweet.
Según cuenta, trascorsero giorni senza mangiare, immerso in uno stato di totale abbandono. Anche se non si è mai esposto pubblicamente in uno stato critico, ha riconosciuto che internamente si sentiva devastato. “Letteralmente mi sono lasciato andare all'abbandono... ma nessuno mi ha mai visto drogato per strada a fare l'esorcista, questo conta”.
La trasformazione è iniziata con un atto di autocoscienza. “Dopo essermi guardato allo specchio e vedermi come una merda, ho deciso di smettere di consumare”, ha scritto senza mezzi termini.
Da quella fase in poi, iniziò un processo graduale, riducendo il consumo a giorni alterni e a una sola dose giornaliera, mentre cercava di affrontare la sindrome da astinenza e l'impatto psicologico.
La chiave, spiega, è stata quella di riconoscersi come dipendente e decidere di combattere a modo suo. L'esercizio fisico è stato uno strumento decisivo. “Ho iniziato in palestra, che mi ha aiutato tantissimo”, ha indicato.
In parallelo, si è aperto con sua madre, che gli ha offerto totale supporto. Poco dopo, ha incontrato in palestra una persona che si è preoccupata genuinamente per lui, la cui presenza è stata fondamentale per raggiungere il suo obiettivo. “Avere qualcuno che ti importa preoccupato per te e lì a sostenerti aiuta molto”.
Il racconto rivela anche momenti oscuri, come il fatto di aver indotto alla dipendenza sua sorella —“non è stato contro la sua volontà”, chiarisce—, e una overdose subita da un amico che è finita in ospedale e ha rischiato di coinvolgere la polizia.
Al concludere, @weed_jutsu ha fatto un appello a coloro che sono ancora intrappolati in quel mondo. “Allontanatevi dal kimiko, cercate supporto nella famiglia, in amici sani, cercate aiuto professionale. A breve è divertente, ma a lungo termine...”.
"Vedo persone con casa, auto, famiglia perdere tutto, finire a vivere per strada. Il mondo della droga non è così bello come sembra."
Il “kimiko”, una minaccia crescente a Cuba
Il cosiddetto “kimiko” è una droga sintetica che ha preso piede negli ultimi anni a Cuba, in particolare tra giovani e adolescenti. Secondo quanto dichiarato dagli esperti del Ministero dell'Interno (Minint), attualmente circola nel paese una nuova versione letale di questa sostanza, che contiene elementi come fentanil, un oppioide di altissima potenza associato a decine di migliaia di morti per overdose in tutto il mondo, oltre a formaldeide, anestetici per animali, benzodiazepine e fenobarbital.
La droga viene commercializzata in forma di cartine impregnate ed è stata collegata a molteplici intossicazioni in centri sanitari del paese. Gli effetti avversi variano da allucinazioni e tachicardia, fino a insufficienza multi-organo e rischio di morte.
Il consumo di "kimiko" è stato anche associato a un aumento degli episodi violenti, psicosi indotte e comportamenti autodistruttivi.
Anche se le autorità hanno effettuato raid e arresti collegati al traffico di questa sostanza, l'accesso rimane ampio grazie al suo basso costo e alla distribuzione in spazi scolastici, nei quartieri periferici e attraverso reti informali.
Organizzazioni mediche e sociali hanno richiesto campagne di sensibilizzazione urgenti, così come la creazione di centri di riabilitazione accessibili ed efficaci per chi combatte contro la dipendenza.
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