Il regime cubano ha promesso severità nella lotta contro il traffico di droga, annunciando sanzioni esemplari che includono pene di fino a 30 anni di reclusione, ergastolo o addirittura la pena di morte, a seconda delle circostanze del reato
In un rapporto della Televisión Cubana, il presidente della Prima Sezione Penale del Tribunale Provinciale, Xian Fong Zamora, ha sottolineato che oltre il 92% degli accusati di traffico di droga nell'ultimo anno sono stati condannati a pene detentive effettive, il che è chiaramente una cifra fornita con l'obiettivo di persuadere i trasgressori della legge.
In questo stesso senso, il procuratore Yudenia San Miguel Ramírez, capo del Dipartimento di Processi Penali a L'Avana, ha affermato che le condanne possono raggiungere i 30 anni di reclusione, la privazione perpetua della libertà o la pena di morte, a seconda di aggravanti come la partecipazione di minori di 18 anni nel reato, significative quantità di droga in possesso dell'imputato o legami con il traffico internazionale di droga
Le autorità insistono sul fatto che tutti i tipi di droga sono affrontati in questi processi e sottolineano l'importanza di distinguere tra possesso e traffico, non solo per la quantità della sostanza, ma anche per la sua potenza e pericolosità
Oltre alle pene privative della libertà, i tribunali stanno applicando confische di beni a persone che permettono la vendita o il consumo di droghe nelle proprie abitazioni, conosciute come "case di consumo", in un messaggio che rafforza anche la narrativa ufficiale di promettere severità nelle sanzioni.
Nel reportage televisivo si è riferito che “il riflesso dell'azione delle autorità si visualizza sui social network tramite utenti comuni”, un eufemismo per indicare il gran numero di profili su queste piattaforme che, lontani dall'essere spontanei, funzionano come portavoce del MININT e del regime, travestiti da cittadini preoccupati per il rispetto della "politica di tolleranza zero".
L'inasprimento delle sanzioni fa parte del terzo esercizio di prevenzione e contrasto alla droga a L'Avana, una strategia governativa per rafforzare il controllo e la repressione di questo fenomeno.
Questa è una nuova crociata contro le droghe a Cuba iniziata lo scorso lunedì e si estenderà fino a sabato 22 marzo, promettendo azioni sia di contrasto che di prevenzione.
Nelle ultime settimane, le autorità cubane hanno intensificato le operazioni antidroga in diverse province, evidenziando sia l'irrigidimento della politica di controllo sia il crescente problema del narcotraffico nell'isola.
L'operazione più recente, effettuata a Guanabacoa, L'Avana, ha portato all'arresto di diverse persone dedite al traffico di droga, oltre al sequestro di sostanze identificate come "chimico" e altri stupefacenti.
Secondo le informazioni pubblicate sui social media, l'operazione si è estesa per diverse strade del comune, incluse Aranguren, Barreto, Jesús María e Doctor Lebredo.
Allo stesso modo, nel quartiere Cayo Hueso, a Centro Habana, un'operazione di polizia ha permesso l'arresto di un cittadino di Cienfuegos sorpreso in possesso di crack e cannabinoidi sintetici, sostanze altamente addictive e in crescente diffusione nel mercato clandestino cubano.
L'arresto ha avuto luogo in via Márquez González, dove le autorità hanno trovato nascondigli con droghe pronte per la distribuzione, il che conferma l'espansione di queste reti all'interno della capitale.
D'altra parte, in una zona montuosa del municipio Tercer Frente, a Santiago di Cuba, le autorità hanno smantellato una piantagione di oltre 200 piante di marijuana e 2.000 semi, evidenziando che il coltivazione illecita è in aumento.
Il ritrovamento è avvenuto in un'area boschiva dove un gruppo di ufficiali ha rilevato e distrutto la coltivazione. Questo arresto si aggiunge a una serie di sequestri recenti in altre province, dove il traffico di marijuana e altre droghe è stato classificato come un problema in crescita.
Sebbene il governo cubano abbia enfatizzato la sua lotta contro il narcotraffico con operazioni costanti e processi esemplari, l'aumento delle detenzioni e dei sequestri evidenzia che il problema va oltre l'approccio repressivo.
La presenza di queste sostanze in diverse regioni, la loro diffusione attraverso i social media e il crescente consumo, specialmente tra i giovani, riflettono l'approfondimento di una crisi che ha radici sia in fattori economici che nella mancanza di prospettive all'interno della società cubana.
Domande frequenti sui processi esemplari e il traffico di droga a Cuba
Quali misure sta adottando il regime cubano contro il traffico di droga?
Il regime cubano ha implementato processi esemplari e sanzioni severe per combattere il traffico di droga, comprese pene di fino a 30 anni di carcere, ergastolo o addirittura la pena di morte. Queste misure fanno parte di uno sforzo più ampio di prevenzione e contrasto al traffico di droga nel paese.
Qual è lo scopo dei processi esemplari a Cuba?
I processi esemplari a Cuba mirano a dissuadere la popolazione dal commettere reati mostrando le severe conseguenze legali che affrontano i trasgressori. Queste azioni giudiziarie vengono pubblicizzate per educare e avvertire la società sui rischi di coinvolgersi in attività illegali, come il traffico di droga.
Quali fattori aggravano le pene per traffico di droga a Cuba?
Le pene per traffico di droga a Cuba si aggravano in base a la partecipazione di minori, la quantità significativa di droga detenuta e i legami con il traffico internazionale di droga. Questi fattori possono comportare pene più severe, inclusa l'ergastolo o la pena di morte.
In che modo il traffico di droga influisce sulla società cubana?
Il traffico di droga a Cuba sta generando un crescente problema di salute pubblica, specialmente tra i giovani, che subiscono le conseguenze del consumo di sostanze pericolose come i cannabinoidi sintetici. La mancanza di un controllo efficace da parte del governo ha aggravato questa situazione, influenzando la sicurezza e la stabilità sociale.
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