Il governo cubano apre un nuovo negozio all'ingrosso a Mariel che opera esclusivamente in dollari

Il locale funziona esclusivamente in USD e, secondo il governo, è focalizzato sull'approvvigionamento di aziende, imprenditori e altre forme di gestione non statale.


La Cadena di Negozi Caribe ha annunciato ufficialmente l'apertura della Magazzino Caribe "Mariel", un nuovo stabilimento situato nella Zona di Sviluppo Speciale del Mariel (ZEDM), che funzionerà esclusivamente in dollari statunitensi e sarà focalizzato sull'approvvigionamento di aziende, imprenditori e altre forme di gestione non statale.

L'inaugurazione si è svolta martedì 6 maggio, nell'area ZAL 3 del Mariel, con l'intento di offrire "soluzioni efficienti e accessibili" in materia di forniture e materiali per il settore imprenditoriale cubano, come comunicato dalla stessa entità sui suoi social media.

Facebook / Catena di Negozi CARIBE

"Il tuo business merita il meglio! Ti aspettiamo per celebrare insieme questo importante passo verso il rafforzamento del settore imprenditoriale!", ha dichiarato la catena statale nel suo comunicato.

Captura di Facebook / Catena di Negozi CARIBE

Il nuovo punto vendita all'ingrosso opererà esclusivamente con carte internazionali e nazionali in USD, senza accettare pagamenti in pesos cubani (CUP) né in Moneta Liberamente Convertibile (MLC), unendosi così alla crescente rete di negozi che accettano solo valute estere sull'Isola.

Un passo in avanti nell'espansione del commercio in dollari

L'apertura di questo negozio fa parte della strategia del governo cubano per incrementare la raccolta di divise in un contesto di crisi economica, caratterizzata dalla scarsità di prodotti in moneta nazionale, da una bassa produzione agricola, dal crollo del turismo e da seri problemi di liquidità.

Secondo dati pubblicati dal mezzo indipendente elTOQUE, almeno 85 stabilimenti a Cuba operano attualmente esclusivamente in USD, un numero che contrasta con le proiezioni iniziali delle catene CIMEX e Tiendas Caribe, che avevano promesso di non superare il 7 % dei loro punti vendita in questa modalità.

In febbraio, le autorità del Ministero del Commercio Interno (MINCIN) hanno annunciato la creazione di 50 negozi in valuta, di cui 48 sarebbero di nuova costruzione.

In quei giorni, si segnalò nella Mesa Redonda l'apertura di un nuovo negozio in 23 e C, El Vedado, per la vendita all'ingrosso di prodotti -alcuni da enti statali e mipymes del settore privato- ma tutti nella modalità di vendite in dollari.

Un'altra scommessa del MINCIN per rafforzare il commercio in valute è la società commerciale Mercalhabana SA, che rappresenta un sistema di 22 aziende all'ingrosso e il cui obiettivo è partecipare come azionista in investimenti esteri e gestire importazioni ed esportazioni per rifornire il canale all'ingrosso.

Critiche ed esclusioni

Il regime promuove questo modello come alternativa per sostenere il commercio interno, nell'ambito di una strategia più ampia di raccolta di valuta estera, in un contesto in cui l'offerta in valuta nazionale è sempre più scarsa.

Ma la dollarizzazione non solo non risolve i problemi strutturali dell'economia cubana, ma approfondisce anche la disuguaglianza e limita l'accesso ai beni fondamentali per coloro che dipendono da salari e pensioni in pesos cubani.

Economisti come Pedro Monreal criticano la dollarizzazione parziale del settore, sostenendo che non garantisce un'offerta stabile né stimola la produzione nazionale.

Segnalano inoltre che il commercio in valuta continua a essere controllato da enti statali, mentre il settore privato rimane limitato nella sua partecipazione diretta.

Inoltre, alla popolazione dà fastidio che molti negozi siano stati convertiti al sistema in dollari senza preavviso, rendendo ancora più difficile l'accesso ai prodotti di base per coloro che non hanno accesso a valute estere né a carte in valuta straniera.

In parallelo, Díaz-Canel ha ribadito che l'ottenimento di valute estere deve essere una priorità economica nazionale, esortando a esplorare nuove fonti di reddito e a progredire nella bancarizzazione come parte della riprogettazione del sistema economico cubano.

Domande frequenti sulla dollarizzazione del commercio a Cuba

Cosa implica l'apertura del negozio all'ingrosso Caribe "Mariel" nel contesto economico di Cuba?

L'apertura del negozio all'ingrosso Caraibi "Mariel", che opera esclusivamente in dollari, fa parte della strategia del governo cubano per attrarre divise in mezzo a una crisi economica. Questo stabilimento mira a rifornire aziende e imprenditori non statali e riflette un movimento verso l'incremento dei commerci in divise, il quale è stato criticato per approfondire le disuguaglianze economiche nel paese.

Come influisce la dollarizzazione del commercio sulla popolazione cubana?

La dollarizzazione del commercio a Cuba colpisce principalmente coloro che non hanno accesso a valute, limitando la loro capacità di acquistare prodotti basilari. Mentre i negozi in dollari sono ben forniti, quelli che operano in pesos cubani affrontano carenze, aumentando la disuguaglianza e la frustrazione tra la popolazione.

Perché il governo cubano punta su negozi che operano solo in dollari?

Il governo cubano punta su negozi che operano solo in dollari per attrarre valute straniere e affrontare la crisi di liquidità che colpisce il paese. Questa strategia mira a rafforzare il commercio interno, sebbene sia stata criticata per non risolvere i problemi strutturali dell'economia e per aumentare la disuguaglianza sociale.

Quali critiche sono state mosse alla strategia di dollarizzazione del commercio a Cuba?

Le critiche alla strategia di dollarizzazione a Cuba si concentrano sul fatto che non risolve i problemi strutturali dell'economia, ma anzi approfondisce la disuguaglianza. Economisti come Pedro Monreal sottolineano che il modello dà priorità all'infrastruttura commerciale statale ed esclude il settore privato, senza garantire un'offerta stabile né promuovere la produzione nazionale.

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Redazione di CiberCuba

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