Il leader dell'opposizione cubana José Daniel Ferrer ha inviato un messaggio di congratulazioni al comunicatore indipendente Yosmany Mayeta, sottolineando l'impatto del suo lavoro informativo, al punto che persino Beatriz Johnson, prima segretaria del Partito Comunista di Cuba (PCC) a Santiago di Cuba, segue da vicino le sue pubblicazioni.
“Dicono che la Johnson si informa con te, non con i mezzi ufficiali,” ha affermato Ferrer in modo ironico nel video indirizzato a Mayeta, e pubblicato da quest'ultimo sul suo profilo di Facebook.
Inoltre, ha elogiato il suo giornalismo e ha raccontato come il suo lavoro sia ampiamente commentato a Santiago di Cuba.
L'oppositore ha raccontato un aneddoto accaduto all'interno della prigione di Mar Verde, dove un membro del personale dell'ordine interno gli ha confessato di seguire le pubblicazioni di Mayeta e di considerarle veritiere.
“Una guardia del carcere di Mar Verde, molto coraggiosa perché gli agenti avevano paura di rivolgermi la parola, mi chiese: ‘Conosci Mayeta?’ Le risposi chiaramente di sì, è mio amico, è un membro dell’UNPACU, è un ottimo giornalista, eravamo vicini. Mi rispose: ‘Io vedo sempre Mayeta, tutto ciò che dice è vero’”, raccontò Ferrer.
Il leader di UNPACU ha registrato il video in mezzo a un blackout di oltre 12 ore, denunciando la precarietà del sistema elettrico a Santiago di Cuba.
Finalmente, Ferrer ha concluso il suo messaggio inviando un abbraccio a Mayeta e ribadendo la sua ammirazione per il suo lavoro nella denuncia della realtà cubana.
Nel mese di ottobre scorso, il simbolo di protesta “Súbelo Mayeta”, che raccoglie le lamentele del popolo di Santiago di Cuba inviate al giornalista indipendente Yosmany Mayeta Labrada e che è diventato un popolare hashtag sui social media, ha fatto un ulteriore passo trasformandosi in una conga di protesta.
Il comunicatore stesso ha condiviso un reel su Facebook che mostra un numeroso gruppo di giovani che si esibiscono in una conga, utilizzando strumenti musicali improvvisati, mentre cantano “Súbelo Mayeta”.
Domande frequenti sull'attivismo e sulla situazione di José Daniel Ferrer a Cuba
Chi è José Daniel Ferrer e perché è rilevante a Cuba?
José Daniel Ferrer è un leader dell'opposizione cubana e coordinatore dell'Unione Patriottica di Cuba (UNPACU). È conosciuto per la sua feroce opposizione al regime cubano ed è stato incarcerato in molteplici occasioni per le sue attività politiche, diventando un simbolo della lotta per i diritti umani e la libertà a Cuba.
Qual è l'impatto del lavoro di Yosmany Mayeta sulla società cubana?
Yosmany Mayeta, un comunicatore indipendente, ha un impatto significativo sulla società cubana. Il suo lavoro è stato riconosciuto da leader oppositori come José Daniel Ferrer, e si distingue per offrire informazioni veritiere e pertinenti sulla realtà cubana, essendo persino seguito da figure del governo come Beatriz Johnson. Questo dimostra l'influenza del suo giornalismo nella comunità e il suo ruolo nella denuncia delle carenze sociali e infrastrutturali a Cuba.
Qual è la situazione dei prigionieri politici a Cuba secondo José Daniel Ferrer?
José Daniel Ferrer denuncia che i prigionieri politici a Cuba affrontano condizioni disumane e torture. Afferma che molti soffrono di fame, malattie e mancanza di assistenza medica di base. Ferrer fa un appello alla comunità internazionale per coordinare sforzi e fornire supporto a questi prigionieri, sottolineando l'importanza dell'unità tra i democratici cubani per affrontare il regime e migliorare la situazione dei diritti umani nell'isola.
Quali azioni ha intrapreso Nelva Ortega a supporto di José Daniel Ferrer?
Nelva Ortega, moglie di José Daniel Ferrer, ha effettuato numerose denunce e proteste per sostenere suo marito. Ha denunciato pubblicamente le condizioni disumane a cui è sottoposto Ferrer, inclusi l'isolamento e la mancanza di comunicazione. Ortega ha anche organizzato proteste, come una manifestazione sotto la pioggia davanti al carcere di Mar Verde, per richiedere prove di vita e la liberazione di suo marito, riflettendo il suo impegno per la causa dei diritti umani a Cuba.
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