Il Segretario di Stato, Antony Blinken, ha difeso mercoledì davanti ai congressisti cubanoamericani la decisione di escludere l'isola dall'elenco dei paesi che non cooperano pienamente con gli sforzi antiterroristici degli Stati Uniti.
Dopo essere stato interrogato dal congressista Mario Díaz-Balart, l'ufficiale ha risposto che "lo statuto di non cooperazione totale richiede una revisione annuale" e che è stata ripresa "la cooperazione di polizia con Cuba per un interesse nazionale, per cui la base per la designazione non c'era più", citato da Martí Noticias.
Blinken ha spiegato che alla base della designazione da parte dell'amministrazione precedente c'era "la presenza di membri dell'Esercito di Liberazione Nazionale della Colombia a Cuba"; ma quest'anno "il governo colombiano non cerca più l'estradizione" degli stessi.
Díaz-Balart ha ricordato che il governo cubano fornisce ancora rifugio a fuggitivi ricercati dalle autorità statunitensi, citando l'esempio di Víctor Manuel Rocha, l'ex diplomatico condannato ad aprile a 15 anni di prigione per spionaggio a favore di Cuba.
Inoltre, L'Avana ha firmato un accordo militare con la Bielorussia per addestrare cubani che poi si uniscono alla guerra contro l'Ucraina.
"Continuiamo a lottare e ad adottare misure, ma in questo caso particolare, dati i requisiti annuali, questa è la decisione che abbiamo preso", ha sottolineato il segretario di Stato.
Díaz-Balart ha affermato che Blinken continua a mantenere i rapporti degli Stati Uniti con i dittatori cubani e a "coccolare" la pericolosa dittatura anti-americana.
Allo stesso tempo, la congressista María Elvira Salazar ha messo in discussione Blinken e ha affermato che la dittatura cubana sostiene "Hamas e organizzazioni terroristiche che danneggiano gli interessi degli Stati Uniti...".
La settimana scorsa gli Stati Uniti hanno rimosso Cuba dall'elenco dei paesi che non cooperano pienamente nei loro sforzi antiterroristici; tuttavia, l'hanno confermata nell'elenco dei paesi sponsor del terrorismo.
Il regime aveva chiesto alla Casa Bianca di rimuoverla da questo secondo elenco, sostenendo che l'inclusione in esso comporta sanzioni che influenzano l'economia dell'isola.
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