Manolín, il medico della Salsa

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Manolín, il medico della SalsaFoto © Facebook dell'artista

Manuel González Hernández, conosciuto come Manolín, è un cantante e compositore cubano, laureato in medicina, da cui il soprannome El Tosco di "dottore della salsa". Manolín è nato a Guantánamo, Cuba, il 18 marzo 1965.

Manolín è una delle figure più interessanti e controverse della timba cubana e un vero e proprio fenomeno all'interno della musica dell'isola negli anni '90. Questo studente di medicina diventato cantautore ha la sua prima opportunità musicale nel gruppo NG La Banda, dove lavora come corista e compositore ospite. Manolín non ha mai ricevuto un'istruzione formale come cantante, ma la sua presenza scenica e, in particolare, le sue capacità di composizione lo distinguono dagli altri come un interprete ispirato, pieno di grazia e carisma.

Dopo la sua esperienza con NG La Banda, inizia la sua carriera da solista e nel 1993 lancia il suo primo album "Una Aventura Loca", che lo rende noto in tutta Cuba. Successivamente pubblica "Para mi gente" (1995), in cui è presente il singolo "La bola", il suo brano più emblematico, con il quale vince il premio El Artista Cubano nel 1996, seguito da "De buena fe" (1996) e "Jaque mate" (1998).

Verso la fine degli anni '90, Manolín raggiunge le vette della hit parade habanera. La sua band riempie i club notturni e lui offre brani di sua composizione a formazioni come La Charanga Habanera, NG La Banda e Bamboleo, ottenendo un grande successo sui palcoscenici di tutto il mondo.

I primi contrattempi nella carriera di Manolín sorgono quando questi chiede nelle sue canzoni di "tenderle una mano" alla comunità cubana di Miami. I suoi testi, che promuovono l'amicizia tra i cubani dell'isola e quelli della Florida, sono mal visti dal governo e rapidamente banditi a Cuba. Decide dunque di viaggiare a Miami e vi rimane per un certo periodo, ma non in modo definitivo. In un certo momento si pensò che sarebbe stato il ponte che avrebbe riunito in musica tutti i cubani del mondo. Tutti rimangono sorpresi quando Manolín sceglie di ritornare a L'Avana dopo aver proclamato a gran voce i suoi legami con gli Stati Uniti e l'unione di tutti i cubani.

La sua seconda carriera nella capitale cubana non è stata come si aspettava e torna a Miami, dove alterna le sue esibizioni in Europa, in particolare in Italia, dove la sua musica ha sempre trovato un'accoglienza calorosa. Manolín ha quindi incorporato nel suo gruppo il maestro Tomasito Cruz, conguero precedente di Paulito FG, e il giovane virtuoso della paila Angel «Pututi II» Arces è tornato al suo fianco dopo un'assenza di diversi anni. La combinazione di questi due percussionisti, insieme al giovane fenomeno Reinier Guerra alla batteria e ai leggendari tastieristi Eduardo «Chaka» Nápoles e Luis Bu, ha conferito a Manolín quella che probabilmente è la più ardente essenza timbera della storia.

Ha firmato un contratto con BMG Latino per registrare un disco di musica pop.

Manolín è molto attivo sui social media e le sue dichiarazioni polemiche su temi politici e sull'attualità culturale e politica cubana sono frequenti.