La Spagna paga la “trasformazione digitale” del regime cubano con 2,3 milioni di euro



La Spagna destina 2,3 milioni di euro per il progetto Cuba Digital, finanziato dall'UE, che rafforzerà l'infrastruttura tecnologica del governo cubano attraverso un nuovo Centro Dati.

Lavoratori nella torre di ETECSAFoto © Facebook / ETECSA

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Il governo della Spagna destinerà 2,3 milioni di euro per la “trasformazione digitale” del regime cubano.

Si tratta del progetto Cuba Digital, attualmente in fase di gara, finanziato dall'Unione Europea e gestito attraverso l'Internazionalizzazione delle Amministrazioni Pubbliche (FIAP), secondo documenti ai quali ha avuto accesso OK Diario.

Cuba Digital consiste nel “fornire, consegnare e installare server e attrezzature di rete per il potenziamento dell'infrastruttura tecnologica della Piattaforma di Governo Elettronico guidata dall'Amministrazione Pubblica cubana”.

Inoltre, cerca di "sostenere lo Stato cubano nella creazione di capacità e infrastrutture per il governo digitale."

Tra i componenti fondamentali del progetto vi è lo "sviluppo di una piattaforma robusta di governo elettronico, per il quale risulta indispensabile l'implementazione di un nuovo Centro Dati di ultima generazione nel paese".

Questo centro dati si occuperà di "digitalizzare le procedure governative e offrire servizi online ai cittadini e alle istituzioni".

Secondo la FIAP, l'investimento “contribuisce alla sostenibilità e all'autonomia tecnologica dell'amministrazione pubblica cubana, facilitando l'implementazione di sistemi nazionali di informazione e la prestazione di servizi digitali in linea con standard internazionali di qualità”.

Il governo di Pedro Sánchez, in sintesi, sta contribuendo a creare un'infrastruttura "moderna e affidabile che serva da base al Governo Elettronico" del regime cubano.

Il termine per la presentazione delle offerte da parte delle aziende spagnole per guidare questo progetto nell'isola scade il 17 febbraio 2026.

En ottobre scorso, OK Diario ha rivelato anche un'informazione che mostrava come il presidente del Governo di Spagna, Pedro Sánchez, abbia autorizzato la vendita di 24 tonnellate di “munizioni e proiettili” al regime cubano e 1,5 tonnellate di “armi da guerra” al Marocco.

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Redazione di CiberCuba

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