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Cuba arriva alla fase finale dell'anno immersa in una delle peggiori crisi energetiche degli ultimi tempi, con blackout generalizzati che si prolungano per tutta la giornata e un deficit di produzione che sfiora i 2.000 megawatt (MW), secondo dati ufficiali della Unión Eléctrica (UNE).
In base alla nota informativa sullo Stato del Sistema Elettrico Nazionale (SEN) relativa a venerdì 19 dicembre, il servizio elettrico è stato influenzato per le 24 ore del giorno precedente.
La maggiore affettazione è stata registrata alle 18:10, quando il deficit di capacità di generazione ha raggiunto i 1.989 MW, un dato che riflette l'estrema fragilità del sistema.
Un sistema collassato da questa mattina presto
Questo venerdì, alle 6:00 del mattino, la disponibilità totale del SEN era di appena 1.330 MW, rispetto a una domanda di 2.355 MW, il che ha provocato un impatto immediato di 1.038 MW.
Per l'orario di mezzogiorno, la UNE ha stimato che i blackout si manterranno intorno ai 1.100 MW, confermando che non ci sarà sollievo durante il giorno.
La situazione è il risultato di una combinazione di guasti, manutenzioni prolungate, limitazioni tecniche e una grave mancanza di carburante, fattori che tengono fuori servizio una parte considerevole della capacità installata del paese.
Averìe e manutenzioni nelle centrali termoelettriche chiave
Tra i principali incidenti segnalati figurano guasti in quattro unità delle centrali termoelettriche Máximo Gómez, Nuevitas, Felton e Antonio Maceo.
A ciò si aggiungono blocchi che rimangono non in servizio per manutenzione programmata o prolungata presso le CTE Mariel, Santa Cruz (due) e nella Carlos Manuel de Céspedes, a Cienfuegos.
A causa delle limitazioni nella generazione termica, il paese ha 397 MW non disponibili, il che aggrava ulteriormente la situazione.
La mancanza di carburante continua a farsi sentire
Il deficit energetico è anche contrassegnato dalla scarsità di combustibili e materiali di base.
La UNE ha riportato che 83 centrali di generazione distribuita, equivalenti a 798 MW, sono fuori servizio per questa causa. A ciò si aggiungono 108 MW colpiti dalla Centrale Fuel di Moa e 95 MW non disponibili per mancanza di lubrificante.
In totale, i problemi legati alla fornitura di carburante e lubrificanti rappresentano 1.004 MW colpiti, una cifra che da sola spiega buona parte dei blackout che il paese sta subendo.
Un picco notturno ancora più critico
Per il picco orario notturno, il più complesso, la UNE prevede l'entrata delle unità 3 e 5 della CTE Renté, con contributi stimati di 45 MW e 65 MW, rispettivamente.
Tuttavia, la disponibilità totale raggiungerebbe appena 1.440 MW, rispetto a una domanda massima prevista di 3.380 MW.
Ciò comporterebbe un deficit di 1.940 MW, per cui, se le condizioni annunciate dovessero rimanere tali, l'impatto potrebbe arrivare fino a 1.970 MW, uno dei livelli più elevati registrati negli ultimi mesi.
L'energia solare non riesce a compensare il collasso
Sebbene il Governo abbia puntato sull'integrazione di energia rinnovabile, i risultati continuano a essere insufficienti per compensare il deterioramento del sistema.
La UNE ha informato che i 33 nuovi parchi solari fotovoltaici hanno generato 2.823 MWh, con una potenza massima di 520 MW durante le ore di massima irradiazione solare.
Sebbene questo contributo risulti rilevante durante il giorno, non riesce a soddisfare la domanda nazionale né a offrire una soluzione ai black-out notturni, quando la produzione solare scompare completamente.
L'Avana anch'essa al buio
L'Empresa Elettrica de La Habana ha confermato che la capitale non è sfuggita alla crisi.
Durante giovedì, il servizio elettrico è stato interrotto per 12 ore e 25 minuti, con un massimo di 334 MW alle 18:10.
Il servizio è stato ripristinato alle 23:52, ma nella notte sono tornati i blackout: il blocco 3 è stato colpito a partire dalle 5:14 per deficit di generazione.
L'entità ha ribadito che queste affezioni "dipendono dalle esigenze del SEN", un'affermazione che si ripete giorno dopo giorno mentre la popolazione affronta interruzioni sempre più prolungate.
Una chiusura d'anno segnata dall'incertezza
Con interruzioni di corrente che superano le 20 ore in diverse zone del paese, Cuba si avvicina alla fine dell'anno in uno scenario di profonda incertezza energetica.
Le cifre ufficiali confermano che il sistema elettrico continua a operare ben al di sotto della domanda reale, senza una soluzione immediata in vista, mentre milioni di cubani affrontano la chiusura del 2025 tra oscurità, calore e paralisi della vita quotidiana.
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