Implementano a Camagüey una campagna “innovativa” contro le zanzare: mototaxi con altoparlanti



A Camagüey, le autorità avviano una campagna con mototaxi e altoparlanti per combattere il dengue. I cittadini continuano a segnalare problemi di spazzatura e mancanza di una disinfestazione efficace.

Campagna di "controllo vettoriale" a Cuba (Immagine di riferimento)Foto © Facebook / Radio Camagüey

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Le autorità sanitarie di Camagüey hanno annunciato una nuova campagna di controllo vettoriale contro la zanzara Aedes aegypti, portatrice di dengue e chikungunya, che include l'uso di mototaxi con altoparlanti per diffondere messaggi di prevenzione per le strade, come riportato da Radio Camagüey.

La emittente statale ha spiegato che la misura mira a "aumentare la consapevolezza della popolazione riguardo all'eliminazione dei focolai, al mantenimento di spazi puliti e all'importanza di recarsi dal medico in caso di sintomi delle malattie trasmesse dai mosquitos".

La responsabile del Dipartimento di Promozione della Salute e Prevenzione delle Malattie (Prosalud), Ana Isabel Abay Márquez, ha precisato che, oltre ai mototaxi, “si effettuano lavori di fumigazione, abbattimento e igienizzazione di spazi pubblici e abitazioni” come parte del piano di contrasto ai vettori.

Facebook / Radio Camagüey

L'iniziativa, presentata come una "strategia innovativa", nasce in un contesto epidemiologico complesso, con denunce da parte dei cittadini riguardo alla mancanza di disinfestazione, l'accumulo di rifiuti e l'aumento dei casi febbrili in vari quartieri della provincia.

Mentre i mototaxi attraversano la città con messaggi sanitari, alcuni camagüeyanos hanno reagito sui social media con scetticismo e critiche nei confronti della misura. Nei commenti al post di Radio Camagüey, diversi utenti hanno messo in dubbio l'efficacia della campagna e denunciato la mancanza di disinfestazione nei loro quartieri.

“Il mio quartiere è stato disinfettato diverse volte, ma le zanzare non sembrano sparire”, ha scritto un’utente, mentre un’altra ha commentato che “ci sono zone in cui si fa molto poco o nulla, con famiglie intere malate che non vanno neppure dal medico”. Altri sono stati più diretti nel loro malcontento: “Nel mio quartiere non sono passati”, ha evidenziato un altro messaggio.

Si sono viste anche opinioni più severe, come quella di chi ha affermato che "il peggior insetto di quel paese è il comunismo", o quella di un altro utente che si è lamentato del fatto che le autorità "passano la giornata tra campagne, tavole rotonde e notiziari e non risolvono niente".

Nella pubblicazione riguardante l'iniziativa in CiberCuba Noticias il tono era simile. “Raccogliere i vasti rifiuti che ha la città di Camagüey, una vera vergogna”, ha scritto un lettore. Un altro ha osservato: “Non servono mototaxi e altoparlanti, ma camion e personale per raccogliere i rifiuti”, mentre qualcuno ironizzava: “E forse anche le zanzare fuggono con gli altoparlanti”.

Il malessere dei cittadini riflette il disallineamento tra le azioni ufficiali e la realtà sanitaria che attraversa il paese. Come hanno riconosciuto le stesse autorità del Ministero della Salute Pubblica, la curva epidemiologica del dengue e del chikungunya “continua a trovarsi in zona epidemica”, e migliaia di malati non compaiono nei rapporti ufficiali perché non si recano dal medico.

La vice ministra della Salute Pubblica, Carilda Peña García, ha recentemente ammesso che la maggior parte delle province —inclusa Camagüey— continuano a trovarsi all'interno del corridoio epidemico, mentre vengono segnalate alte tasse di incidenza e difficoltà nel mantenere le disinfestazioni a causa della mancanza di attrezzature e personale.

In il suo rapporto più recente, il sistema sanitario ha riconosciuto 47 morti per arbovirosi, principalmente dengue e chikungunya, con la popolazione infantile come la più vulnerabile.

Il panorama coincide con la vigilia del 17 dicembre, quando migliaia di cubani onorano San Lázaro, l'orisha della guarigione, in mezzo a una crisi sanitaria che ha riacceso le suppliche per la salute e la speranza. La devozione popolare verso il “vecchio milagroso” contrasta con la scarsità di medicinali, i blackout e la mancanza di controllo statale sui focolai.

A Camagüey, la cosiddetta “innovazione” dei mototaxi con altoparlanti cerca di attirare l'attenzione della popolazione. Ma tra la spazzatura non raccolta, i focolaio aperti e la mancanza di risorse sanitarie, la campagna sembra più una manovra di immagine che una soluzione efficace di fronte a un'epidemia che continua a sopraffare il sistema sanitario cubano.

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Redazione di CiberCuba

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