Gli Stati Uniti utilizzeranno gli aeroporti di Trinidad e Tobago per operazioni militari vicino al Venezuela



Washington potrà utilizzare gli aeroporti di Trinidad e Tobago per operazioni logistiche nei Caraibi, una decisione che aumenta la tensione con Caracas e rafforza la pressione militare sul governo di Maduro.

Caccia F/A-18E Super Hornet della Marina degli Stati Uniti.Foto © Wikimedia Commons

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Il governo di Trinidad e Tobago ha autorizzato gli Stati Uniti a utilizzare i propri aeroporti per operazioni militari e logistiche nei Caraibi, una misura che si verifica a pochi chilometri dal Venezuela e che aumenta la tensione regionale.

Secondo quanto riportato dall'agenzia AFP, il Ministero degli Affari Esteri di Trinidad ha comunicato che il permesso permetterà a aerei militari statunitensi di utilizzare i terminal aerei del paese “nelle prossime settimane” per operazioni di rifornimento, rotazione del personale e supporto logistico.

La prima ministra Kamla Persad-Bissessar ha sostenuto la misura e ha affermato che fa parte di un accordo di cooperazione con Washington, mentre il governo del presidente Donald Trump mantiene la sua strategia di pressione politica ed economica su Caracas.

In ottobre, il cacciatorpediniere statunitense USS Gravely è stato attraccato per quattro giorni nell'arcipelago per esercitazioni congiunte, e il mese scorso un contingente di marinai ha partecipato a manovre militari nella zona, ha ricordato AFP.

Inoltre, gli Stati Uniti hanno installato un radar nel nuovo aeroporto dell'isola di Tobago, sostenendo di voler rilevare rotte di narcotraffico e operazioni di contrabbando di petrolio dal Venezuela.

Lunedì, Caracas ha accusato Trinidad e Tobago di partecipare al “furto” di un carico di petrolio venezuelano, dopo che forze statunitensi hanno sequestrato una cisterna per presunta violazione delle sanzioni, ha riportato la fonte citata.

Il governo di Maduro ha qualificato l'azione come un atto di “pirateria internazionale”.

La vicepresidenta venezuelana Delcy Rodríguez ha qualificato la misura come parte di un'"agenda ostile" contro il Venezuela e ha annunciato la sospensione di progetti di esplorazione congiunta di gas naturale con il suo vicino caraibico.

Da parte sua, il cancelliere trinitense Sean Sobers ha difeso l'autorizzazione come un atto di “cooperazione in materia di sicurezza regionale” e ha assicurato che mira a rafforzare la protezione dello spazio aereo e marittimo del paese.

Con questa decisione, Washington rafforza la sua presenza militare a meno di 15 chilometri dal territorio venezuelano, nell'ambito di un'offensiva regionale che l'amministrazione Trump giustifica come parte della sua lotta contro il narcotraffico e i “narcoterroristi” legati al regime di Maduro.

En la sua offensiva contro il traffico di droga, il presidente degli Stati Uniti, Donald J. Trump, ha firmato questo lunedì un ordine esecutivo che dichiara il fentanilo e i suoi precursori chimici come armi di distruzione di massa, in quello che rappresenta il passo più drastico della sua amministrazione nella lotta contro il narcotraffico e le morti per overdose.

La misura, annunciata ufficialmente dalla Casa Bianca, istruisce i dipartimenti della Giustizia, degli Affari Esteri, del Tesoro, della Guerra e della Sicurezza Nazionale a mobilitare tutte le risorse disponibili per perseguire i cartelli, le loro reti finanziarie e le rotte internazionali di traffico della sostanza.

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