Tyler Robinson, il presunto assassino dell'attivista Charlie Kirk, compare per la prima volta davanti a un tribunale dello Utah



Tyler Robinson, di 22 anni, affronta accuse gravi per l'omicidio di Charlie Kirk. L'udienza ha affrontato temi di trasparenza, mentre la vedova di Kirk chiede un processo pubblico per evitare teorie del complotto.

Tyler Robinson di fronte a un tribunale dello UtahFoto © YouTube ABC 7 Chicago

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Tyler Robinson, un giovane di 22 anni accusato di aver assassinato l'attivista conservatore Charlie Kirk, è comparso giovedì per la prima volta di persona di fronte a un tribunale dello Utah dalla sua arresto.

Robinson affronta accuse di omicidio aggravato, uso illecito di un'arma da fuoco, ostacolo alla giustizia e manipolazione di testimoni, tra altri reati gravi.

Durante l'udienza, l'imputato si è presentato con una camicia blu, una cravatta a righe e pantaloni color beige. È stato visto conversare con i suoi avvocati. La giudice del caso ha chiuso parte della sessione al pubblico per trattare questioni di trasparenza e sicurezza, anche se ha annunciato che il resto del processo sarà aperto ai media.

La vedova dell'attivista, Erika Kirk, ha insistito affinché il processo sia pubblico per evitare teorie del complotto sulla morte di suo marito.

“Meritiamo avere telecamere lì. Perché non essere trasparenti?”, ha dichiarato recentemente. Erika ha anche espresso perdono verso il presunto assassino: “È quello che farebbe Charlie”.

Charlie Kirk, di 31 anni, è stato ucciso da un colpo di pistola il 10 settembre, mentre teneva una conferenza all'Università della Valle dello Utah, a Orem, come parte del suo tour “The American Comeback”.

Le autorità hanno rinvenuto un fucile e dei bossoli con il DNA di Robinson vicino al luogo del crimine. In messaggi di testo, l'accusato avrebbe confessato l'omicidio, motivato, secondo i pubblici ministeri, da differenze ideologiche.

Il Ministero Pubblico dello Utah ha già annunciato che cercherà la pena di morte per Robinson. Nel frattempo, l'ultimo libro di Kirk, “Stop, in the Name of God”, è stato pubblicato questa settimana, diventando un simbolo postumo del suo lascito tra i conservatori statunitensi.

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