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Il Dipartimento della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti (DHS) ha firmato un contratto di quasi 140 milioni di dollari per acquisire sei aerei Boeing 737 destinati a operazioni di espulsione.
Secondo quanto riportato da The Washington Post, l'acquisto fa parte di un aumento del bilancio approvato dal Congresso per rafforzare l'applicazione delle leggi sull'immigrazione e aumentare la capacità di trasferimento delle persone in fase di rimpatrio.
L'accordo permetterà al DHS di avere la propria flotta di aeromobili per i voli di espulsione, una funzione che fino ad ora dipendeva da contratti esterni.
Secondo quanto riportato dal media, l'investimento mira a ottimizzare le risorse e a rispondere all'aumento delle operazioni di rimpatrio effettuate dal governo federale.
Il portale di notizie ha dettagliato che la misura è stata adottata dopo il recente ampliamento del budget per il controllo migratorio, e che il DHS considera la creazione della flotta un passo fondamentale per migliorare la logistica dei voli di deportazione.
La politica migratoria statunitense ha preso una direzione più aggressiva nelle ultime settimane.
In un atto di campagna nella Carolina del Nord, Donald Trump ha riaffermato la sua intenzione di “espellere le persone cattive” dal paese, facendo riferimento diretto a immigrati con precedenti penali e accusando l'attuale amministrazione di debolezza di fronte all'immigrazione illegale. L'ex presidente ha promesso di rafforzare le deportazioni di massa se vincerà le elezioni del 2026.
Giorni fa, il Dipartimento della Sicurezza Nazionale ha lanciato un avviso diretto agli stranieri senza status legale: saranno deportati immediatamente se non si consegnano volontariamente tramite l'app CBP Home.
La segretaria della Sicurezza Nazionale, Kristi Noem, è stata categorica nel dichiarare che coloro che rimarranno illegalmente affronteranno arresto ed espulsione forzata, nell’ambito di un piano nazionale di autodeportazione incentivata.
In parallel, a federal judge ha riaperto un'indagine sui funzionari del circolo di Trump per presunte irregolarità nei contratti di deportazione durante il suo primo mandato.
La ricerca include possibili conflitti di interesse e favoritismi per aziende collegate a ex consulenti della Casa Bianca nell'assegnazione dei voli di rimpatrio.
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