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Il comico Ulises Toirac è tornato a difendere con fermezza le proprie idee contro quelle di Alejandro García "Virulo", questa volta in seguito a un post dello scrittore Enrique del Risco su Facebook, dove vengono riprodotte dichiarazioni del comico rilasciate nel 2020.
Virulo ha poi dichiarato al quotidiano Vanguardia che "Cuba è un ottimo posto dove vivere" e che l'umorismo non dovrebbe concentrarsi sulla critica dei problemi del paese.
"Le persone stanno aspettando che qualcuno arrivi a dire tutto ciò che non va (...) Sebbene sia giusto criticare i problemi, è altrettanto giusto riconoscere ciò che ha fatto Cuba. Quindi, non può essere un lavoro ipercritico, che è ciò che purtroppo sta succedendo con l'umorismo," ha sottolineato.
Alle sue dichiarazioni, Toirac ha risposto con una riflessione diretta e contundente: l'umorismo non esiste nel vuoto e non può ignorare la realtà delle persone.
Le parole dell'umorista, che ha sempre vissuto a Cuba e ha affrontato la censura e le pressioni per la sua opera, si distinguono proprio perché nascono da quell'esperienza quotidiana e diretta.
"A Virulo sfugge la verità più profonda: l'umorismo nei diversi paesi è diverso perché diversa è la loro storia, le loro usanze e la loro realtà. L'umorismo è storicamente e socialmente condizionato," scrisse.
Per lui, cercare di fare umorismo senza considerare il contesto cubano è tanto assurdo quanto cercare di imitare modelli completamente estranei: "Un cubano che cerca di fare umorismo inglese è come una scarpa per un disabile senza gambe. Non si adatta né con la colla né con la collina né con la gonna della sua madrina".
Ulises remi indicando che il resto della posizione di Virulo è mera “autogiustificazione esportata”, un frase che sintetizza il malcontento di molti umoristi e spettatori di fronte alla despolitizzazione selettiva.
Per Toirac, l'umorismo è inseparabile dalla vita reale, e la vita reale degli cubani oggi è segnata da mancanze, crisi e malessere che nessuna battuta edulcorata può nascondere.
Le dichiarazioni di Virulo, citate da Del Risco, affermavano che al pubblico cubano "ogni giorno è sempre più difficile capirmi" perché desidera che si parli dei problemi del paese, il che lui considera un eccesso di "ipercritica".
Ha anche sottolineato che "la gente ha bisogno di sapere che Cuba è un ottimo posto dove vivere".
Per Ulises e molti altri comici dentro e fuori dall'Isola, questo approccio evita deliberatamente il punto: la gente chiede umorismo critico perché vive situazioni critiche.
Questa non è la prima volta che entrambi gli humoristi si scontrano per visioni opposte.
In 2021, dopo un'altra dichiarazione di Virulo in televisione cubana, Toirac era già intervenuto a difesa dell'umorismo creato durante gli anni più difficili del periodo speciale, sottolineando che era proprio quell'umorismo critico che "ha salvato il sorriso e vite" in un'epoca di enorme precarietà.
Ha inoltre sottolineato che ignorare il lavoro di coloro che hanno sostenuto la scena umoristica dopo l'uscita di Virulo da Cuba "non è serio".
Quella polemica del 2021 ha scatenato una serie di potenziali risposte: Osvaldo Doimeadiós ha affermato che Virulo "ha toccato il fondo"; Nelson Gudín, Iván Camejo, Marcos García, Kike Quiñones, Claudia Valdés e la figlia di Otto Ortiz hanno concordato sul fatto che sembrava autoproclamarsi figura insostituibile dell'umorismo nazionale.
La comunità umoristica ha rifiutato apertamente l'idea che l'umorismo cubano sia deceduto dopo la partenza di Virulo per il Messico e ha difeso il lavoro costante di coloro che hanno continuato a creare, anche sotto censura, crisi e carenze.
Ora, tre anni dopo quelle prime frizioni, le parole di Ulises tornano a collocare il dibattito dove molti ritengono debba essere: l'umorismo non può chiedere al pubblico di ignorare ciò che vive, tanto meno sostituire la critica con propaganda emotiva.
Per un paese sottoposto a tanta pressione quotidiana, l'umorismo critico non è un "vizio": è una necessità. E Toirac, ancora una volta, glielo ha ricordato a Virulo con la chiarezza che il pubblico apprezza.
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