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Un carico con mille filtri per l'acqua e mille materassi è partito questo lunedì dall'aeroporto di Francoforte direzione Cuba, secondo quanto riportato dalla Ambasciata di Germania a L'Avana sui suoi social media ufficiali.
La missione diplomatica ha dettagliato che i fornimenti, forniti dal Servizio Federale Tedesco di Assistenza Tecnica (THW), fanno parte del supporto di Berlino di fronte all'emergenza umanitaria provocata dall'uragano Melissa, che ha aggravato la già complessa situazione di migliaia di famiglie cubane.
En la sua pubblicazione, l'ambasciata ha informato che la spedizione è partita “imballata e in cammino” verso l'isola, sottolineando che “l'uragano Melissa ha ulteriormente aggravato la difficile situazione a Cuba” e che la Germania continuerà a fornire il suo supporto. Le immagini pubblicate mostrano il carico umanitario mentre viene imbarcato su un aereo diretto verso l'isola, dove l'oriente cubano continua a essere la zona più colpita dal ciclone.
Anche se molti utenti hanno apprezzato il gesto solidale del governo tedesco, la pubblicazione ha generato un'ondata di commenti di scetticismo e fastidio per la gestione che di solito fa il regime cubano con le donazioni internazionali.
Alcuni hanno espresso la loro speranza che l'aiuto “arrivi davvero ai colpiti nell'est del paese” e “non sia come al solito”, mentre altri hanno lamentato che “tutto finisce per essere venduto nei negozi in dollari” o “rimane nelle mani dei dirigenti e degli hotel”.
Tra i commenti si leggeva: “Bisogna essere illusi per credere che quei filtri e materassi arriveranno alla popolazione”, oppure “quello di cui ha bisogno il popolo è libertà, non donazioni che servono solo a giustificare il governo”.
Ci sono stati anche messaggi da parte di cittadini tedeschi preoccupati per la trasparenza del processo, uno dei quali ha sottolineato che "sarebbe bene sapere e vedere che questo aiuto umanitario arrivi direttamente agli interessati", ricordando che "questi aiuti sono finanziati con le tasse dei contribuenti".
Il invio tedesco si aggiunge a numerosi carichi di aiuto internazionale che sono arrivati a Cuba dall'inizio di novembre, dopo il passaggio dell'uragano Melissa, uno dei più distruttivi che ha colpito l'isola negli ultimi anni.
Tra questi spicca la donazione di alimenti e materiali inviata dalla Cina, che ha incluso biscotti, noodle, materassi, attrezzature per l'illuminazione solare e bobine di acciaio zincato destinate alla riparazione dei tetti nelle province più colpite.
La Nazione Unite (ONU) ha inviato anche 4.375 teli per le abitazioni danneggiate, come parte di un piano di assistenza del valore di 74,2 milioni di dollari, destinato a supportare un milione di persone nell'est di Cuba.
Per parte sua, la Colombia ha consegnato 95 metri cubi di acqua potabile a Santiago di Cuba, all'interno di un carico umanitario di 246 tonnellate, un gesto che ha anche generato dibattito tra i cubani a causa della precarietà del sistema di approvvigionamento idrico nel paese.
Aunque le autorità cubane hanno ringraziato pubblicamente la solidarietà della comunità internazionale, la sciagurata fiducia dei cittadini cresce di fronte alla mancanza di trasparenza nella distribuzione delle risorse. In recenti pubblicazioni riguardanti altre donazioni, gli utenti hanno denunciato che parte dei rifornimenti è finita o destinata a strutture statali, invece di arrivare gratuitamente ai sinistrati.
Il uragano Melissa ha lasciato più di 90.000 abitazioni distrutte, gravi danni agricoli e un panorama di crisi umanitaria nelle province orientali. In questo contesto, i social media sono diventati uno spazio di denuncia e richiesta di una distribuzione giusta e trasparente degli aiuti che arrivano dall'estero.
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