Donald Trump: “Ho risolto otto guerre in dieci mesi”



Trump ha difeso la sua autorità di imporre dazi e ha affermato di aver risolto otto conflitti in dieci mesi grazie ai poteri che la Costituzione conferisce all'Esecutivo.

Donald TrumpFoto © X/La Casa Bianca

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Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato domenica scorsa di aver "risolto otto guerre in dieci mesi", in una nuova difesa pubblica della sua autorità presidenziale per applicare dazi e misure unilaterali sostenendo la sicurezza nazionale.

La dichiarazione è stata pubblicata su Truth Social, dove Trump ha sostenuto che i metodi attuali per imporre tariffe contro i paesi che “hanno approfittato degli Stati Uniti per anni” sono più diretti, veloci ed efficaci rispetto ai meccanismi tradizionali.

Captura Truth Social / Donald J. Trump

“In questo momento, il mondo sta vedendo la forza della determinazione americana”, ha scritto il mandatario.

“Ho risolto otto guerre in dieci mesi grazie ai diritti chiaramente concessi al presidente degli Stati Uniti”, aggiunse.

Il messaggio arriva nel mezzo del dibattito sulla costituzionalità dei dazi unilaterali imposti dal Governo, un caso che la Corte Suprema sta attualmente esaminando.

Trump ha insistito che il suo modello di politica commerciale cerca di garantire “velocità, potere e certezza”, fattori che, secondo lui, sono essenziali per la sicurezza nazionale.

“Se i paesi non credessero che questi diritti presidenziali esistano, l'avrebbero detto forte e chiaro”, ha scritto il mandatario, sottolineando che la rapidità nella presa di decisioni è stata fondamentale per mantenere “risultati duraturi e vittoriosi”.

Il presidente ha difeso che le misure tariffarie non solo rafforzano l'economia, ma sono anche strumenti di pressione geopolitica che hanno permesso di "porre fine a conflitti senza la necessità di ricorrere alla guerra".

Sin dall'inizio del suo secondo mandato, Trump ha rivendicato un ruolo più ampio per l'Esecutivo nella gestione della politica commerciale ed estera, sostenendo che i presidenti devono agire “con fermezza e senza ostacoli burocratici” per proteggere gli interessi del Paese.

Le sue dichiarazioni avvengono in un momento di tensione con alcuni partner commerciali e di crescenti interrogativi sullo scopo dei poteri presidenziali in materia di tariffe, che lo stesso Tribunale Supremo sta valutando per il loro impatto sulla separazione dei poteri.

Il messaggio, divulgato attraverso il suo social network, riafferma lo stile diretto e combattivo di Trump, che ha fatto della difesa dell'autorità presidenziale un pilastro centrale della sua amministrazione.

Nel piano domestico, Trump ha anche puntato su decisioni di alto impatto politico. Ha promesso di consegnare assegni da 2.000 dollari a milioni di americani prima della fine dell'anno, una misura presentata come “alleviamento economico patriottico” e progettata per rafforzare la sua popolarità tra i settori colpiti dall'inflazione e dagli effetti della sua politica commerciale.

In parallelo, ha preso decisioni che mirano a mitigare le tensioni commerciali strategiche. Ha ordinato l'eliminazione dei dazi su prodotti chiave come carne, caffè e frutta tropicale, in quello che ha definito un "apertura controllata" per beneficiare i consumatori e le piccole imprese senza compromettere la sicurezza nazionale.

Queste decisioni mostrano come utilizza la politica tariffaria sia come strumento di negoziazione sia come compensazione politica interna.

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