Cubano chiede aiuto per arrivare negli Stati Uniti prima dell'operazione della figlia: “Aspettiamo un miracolo”



Deivy Alemán, deportato a Cuba, implora aiuto per tornare negli Stati Uniti prima dell'intervento chirurgico al cuore di sua figlia, previsto per il 2026.

Deivy Alemán insieme a sua figlia (Immagine correlata)Foto © Collage Facebook / Yisel Miguel Sarduy

Il cubano Deivy Alemán Oropesa ha chiesto aiuto questo domenica per poter tornare negli Stati Uniti prima dell'intervento cardiochirurgico di sua figlia piccola, che potrebbe essere effettuato a partire da aprile 2026.

“Ci aspettiamo un miracolo che ci permetta di essere insieme in quel momento così difficile”, ha detto il giovane in un video diffuso da sua moglie.

La pubblicazione è stata realizzata su Facebook da Yisel Miguel Sarduy, cittadina statunitense e moglie di Alemán, che ha scritto: “Dio permettendo e che qualcuno ci aiuti affinché mio marito possa tornare prima dell'operazione di nostra figlia.”

Nel video, Alemán ha espresso la sua preoccupazione da Cuba per le condizioni di salute della sua bambina.

“Ha avuto un appuntamento con il suo cardiologo alcuni giorni fa e tutto è stabile, ma hanno detto a mia moglie che per il prossimo anno inizieranno a farle dei test per la sua prossima chirurgia. Ciò che ci preoccupa di più è che io non possa essere lì con lei, che non abbia il mio supporto come nella chirurgia precedente. Speriamo in un miracolo che velocizzi il nostro processo e ci permetta di stare insieme”, ha detto afflitto.

Il caso di questa famiglia cubana ha preso una svolta incoraggiante alcuni giorni fa, quando il Servizio di Cittadinanza e Immigrazione degli Stati Uniti (USCIS) ha richiesto a Yisel ulteriori evidenze riguardo al suo matrimonio, un passo fondamentale nel processo di riunificazione familiare.

Alemán, che risiedeva legalmente negli Stati Uniti sotto supervisione migratoria, ha deciso a settembre di lasciare il paese in modo volontario dopo aver ricevuto un'ordinanza di allontanamento dal Servizio di Immigrazione e Controllo delle Frontiere (ICE).

La decisione lo costrinse a separarsi dalla moglie e dalla figlia di due anni, che ha già subito due interventi chirurgici a cuore aperto.

“Quello che mi fa più male è lasciare la bambina… lei sta aspettando un'altra chirurgia e questa è la mia maggiore preoccupazione”, ha detto allora il cubano prima di tornare sull'isola, sperando di potersi riunire presto con la sua famiglia.

Secondo quanto spiegato dalla moglie, il processo migratorio è ancora aperto e dispongono di supporto legale per richiedere una riesaminazione per motivi umanitari.

“Stiamo avanzando, ho fede che succeda qualcosa di buono e che lui possa essere qui prima dell'operazione”, ha affermato Yisel in dichiarazioni diffuse da Univisión.

Nel frattempo, la comunità cubana negli Stati Uniti mantiene attiva una campagna su GoFundMe per aiutare Yisel a coprire le spese per la casa e le cure per sua figlia durante il processo medico.

Con speranza e fede, la famiglia attende una risposta che permetta a Deivy di tornare in tempo per stare accanto alla sua piccola nel momento più difficile delle loro vite.

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