“Metti un casco e aggrappati al pennello”: Yordanka Battle risponde senza filtri alla figlia di Alejandro Gil

Yordanka Battle critica con fermezza Laura Gil, figlia dell'ex ministro accusato di spionaggio, in un post che è diventato virale.

Yordanka Battle (a destra) ha risposto con fermezza a Laura María Gil (a sinistra).Foto © Collage/Facebook/Laura María Gil González e Yordy Battle

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Yordanka Battle Moré ha risposto con fermezza a Laura María Gil González, figlia dell'ex ministro dell'Economia Alejandro Gil Fernández, che nei giorni scorsi ha chiesto sui social media che il processo contro suo padre, accusato di spionaggio, malversazione e altri reati, si svolgesse in forma pubblica e televisiva.

Battle, conosciuta per il suo stile diretto e le sue critiche al sistema cubano, ha dedicato un breve messaggio alla giovane, in cui ha mescolato empatia filiale con un forte richiamo sociale.

Captura di Facebook/Yordy Battle

“Prima di tutto, voglio dirti che sei una buona figlia. Ti capisco, anch'io lo sono, e so quali sacrifici comporta,” iniziò. Ma subito prese le distanza aggiungendo che “non solo tuo padre, anche chi ha rubato una patata in un agro, tutti i cubani meritano un processo giusto… Tuo padre non è l'ultima Coca Cola nel deserto del Sahara.”

Nella sua pubblicazione, Battle ha descritto con crudezza la vita quotidiana del cubano comune, sottolineando che “quel popolo che ora prendi come riferimento è assorbito nel cercare cibo, medicinali, prodotti per l'igiene, nel tentare di comunicare con i propri familiari o di tirare fuori suo figlio da ‘El Kimico’. A una percentuale significativa della popolazione cubana non interessa minimamente ciò che accade a tuo padre. La vita è dura, creatura! Quindi mettiti un casco e aggrappati al pennello, che hanno già portato via la tua scala!”.

Battle ha concluso il suo messaggio con una dichiarazione di principi: “Cuba è dei cubani, indipendentemente dallo spettro politico. Ce ne sono come me, che desiderano una Cuba liberale, dove si ami e si rispetti la vita, l'economia di libero mercato e i diritti individuali.”

La risposta di Yordanka, diventata virale sui social, sintetizza il pensiero di molti cubani che vedono nel caso di Gil un riflesso dei privilegi e della disconnessione delle élite di fronte alla crisi del paese.

Mientras Laura Gil invoca la Costituzione per esigere trasparenza, voci come quella di Battle ricordano il contrasto tra quel discorso e la precarietà di chi vive sotto un sistema che non garantisce il minimo.

L'interscambio avviene tra altre voci che si sono unite alle critiche in merito al comunicato pubblicato dalla figlia dell'ex Ministro dell'Economia, volto noto del collasso del paese. Tra di loro si è fatto sentire il drammaturgo Yunior García Aguilera, che ha riconosciuto il gesto di Laura come “un atto di figlia”, ma ha sottolineato che il suo discorso utilizza il “linguaggio della sottomissione forzata”, tipico, ha detto, di coloro che parlano sotto regimi autoritari.

"Si dice una cosa affinché il censore non ti punisca e un'altra affinché il popolo capisca ciò che vuoi davvero dire," osservò.

Por sua parte, il giornalista José Luis Tan Estrada è stato più severo e ha dichiarato che “non posso provare empatia per la figlia di Alejandro Gil. È comprensibile che difenda suo padre, ma nella sua dichiarazione non c'è una sola parola di empatia verso i cubani condannati per aver richiesto esattamente la stessa cosa: trasparenza e giustizia.”

Y dal campo accademico, l'economista Mauricio de Miranda Parrondo ha alzato il tono del dibattito nel richiedere le dimissioni di Miguel Díaz-Canel e Manuel Marrero, affermando che il caso di Alejandro Gil rivela il collasso morale e istituzionale del sistema: “Voi non siete la soluzione, siete il problema”, ha scritto.

In quella tensione, la voce di Yordanka Battle risuona come quella di una generazione che non teme più a dire ciò che molti pensano, cioè che a Cuba, la verità del potere e quella del popolo da tempo non si incontrano più.

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Redazione di CiberCuba

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