Apagoni senza tregua: Cuba è al risveglio con oltre mille MW di deficit e la UNE prevede un altro giorno critico

Cuba affronta una crisi energetica con blackout continui a causa del deficit di generazione. La UNE riporta malfunzionamenti in diverse unità e limitazioni dovute alla mancanza di carburante, senza previsioni di miglioramenti immediati.

Apagón a CubaFoto © CiberCuba

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La Unione Elettrica di Cuba (UNE) ha comunicato mercoledì che il paese continua a trovarsi in una crisi energetica generalizzata, con interruzioni di energia per 24 ore martedì e una mattinata di mercoledì anch'essa colpita. Secondo il bollettino ufficiale, la massima riduzione a causa del deficit di generazione ha raggiunto i 1.914 MW alle 19:10 di martedì, un dato superiore a quanto pianificato per la disattivazione di due turbine e del ciclo combinato di Energás Jaruco.

Nonostante il discorso ufficiale sulle energie rinnovabili, i 32 nuovi parchi solari fotovoltaici hanno fornito a malapena 2.875 MWh al sistema, con una potenza massima di 549 MW a mezzogiorno, il che non ha compensato il calo del sistema termoelettrico nazionale.

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Cuba è partita con un deficit di oltre 1.000 MW

Alle 6:00 del mattino di questo mercoledì, la disponibilità del Sistema Elettrico Nazionale (SEN) era di 1.774 MW rispetto a una domanda di 2.864 MW, il che ha lasciato 1.085 MW colpiti da un deficit di capacità. Per l'orario diurno, la UNE stima ripercussioni di circa 950 MW, quindi non si prevede stabilità del servizio durante il giorno.

Guasti e limitazioni del sistema

Il rapporto tecnico della UNE dettaglia le anomalie in diverse unità chiave:

  • Unidad 2 della CTE Felton
  • Unidad 8 di Mariel
  • Unità 5 della CTE Diez de Octubre (Nuevitas)
  • Unità 3 della CTE Renté (Santiago di Cuba)

A questo si aggiungono manutenzioni programmate nella Unità 2 di Santa Cruz del Norte e nella Unità 4 della CTE Céspedes (Cienfuegos), così come limitazioni termiche equivalenti a 374 MW fuori servizio.

Inoltre, la mancanza di carburante e lubrificanti tiene fuori servizio 50 centrali di generazione distribuita, il che rappresenta 341 MW, e altri 156 MW non disponibili a causa della mancanza di oli. In totale, 497 MW di generazione sono paralizzati per questa causa.

Il picco notturno sarà critico

Per l'orario di punta, la UNE prevede l'incorporazione di appena 110 MW aggiuntivi (50 MW in motori della generazione distribuita e 60 MW nell'unità 5 di Nuevitas). Con ciò, la disponibilità salirebbe a 1,884 MW, di fronte a una domanda massima stimata di 3,380 MW, il che genererà un deficit di 1,496 MW e un impatto totale di fino a 1,566 MW.

Questo significa che i blackout continueranno in tutto il paese, con interruzioni che potrebbero superare le 18 ore in diverse province, in mezzo al crescente malcontento sociale per la mancanza di elettricità, cibo e acqua.

L'Avana: blackout di fino a otto ore in tutti i quartieri

La Empresa Eléctrica de La Habana (EELH) ha comunicato che questo martedì la capitale è stata colpita per oltre 13 ore, con un'interruzione massima di 223 MW alle 19:30, e che il servizio è stato ripristinato alle 5:30 di oggi.

Nonostante ciò, l'azienda ha annunciato interruzioni programmate fino a otto ore in tutti i blocchi della capitale per questo 15 ottobre, sebbene abbia chiarito che il rispetto dipenderà dalle “esigenze del SEN”.

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“Sebbene fosse pianificato, non è stato necessario influenzare i blocchi 5 e 2 tra le 10:00 e le 14:30. Le influenze dipenderanno solo dal comportamento del sistema elettrico nazionale,” segnala la nota ufficiale.

Questo conferma che L'Avana rimarrà anche sotto prolungati tagli di energia, in un contesto in cui la mancanza di generazione e combustibile ha reso insostenibile la stabilità del servizio elettrico.

Né la UNE né l'Empresa Eléctrica de La Habana hanno fornito previsioni di miglioramento immediato, e entrambi i rapporti riflettono il collasso strutturale del sistema energetico cubano, dipendente da termoelettriche obsolete e da una crisi del carburante senza precedenti.

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