Gli Stati Uniti affermano che oltre 2 milioni di migranti hanno lasciato il paese nel 2025

Il governo di Trump sostiene che più di 2 milioni di migranti abbiano lasciato gli Stati Uniti nel 2025, sebbene esperti mettano in dubbio la veridicità e l'impatto umanitario di questa cifra.

AutodeportatiFoto © ICE / X

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Il governo degli Stati Uniti ha riferito questo martedì che oltre due milioni di immigrati hanno lasciato il paese dall'inizio del 2025, sia a causa di deportazioni che attraverso processi di autodeportazione volontaria, secondo un comunicato del Dipartimento della Sicurezza Nazionale (DHS).

La cifra, qualificata dalle autorità come un “nuovo traguardo”, include circa 400.000 deportazioni effettuate dagli agenti dell'immigrazione e quasi 1,6 milioni di uscite volontarie, secondo le stime dello stesso DHS.

I numeri non mentono: 2 milioni di migranti illegali hanno lasciato il paese in sole 250 giorni”, ha affermato la segretaria aggiunta Tricia McLaughlin, che ha attribuito i risultati alla politica migratoria del presidente Donald Trump e alla “mano ferma” della sua segretaria per la Sicurezza Nazionale, Kristi Noem.

Tuttavia, il dato ha suscitato scetticismo tra analisti e difensori dei diritti umani, che avvertono della mancanza di trasparenza nella metodologia utilizzata per calcolare i presunti processi di autodespiego.

Non sono state fornite neppure informazioni dettagliate sulle nazionalità né sulle condizioni di uscita.

In parallelo, il DHS ha assicurato che la Pattuglia di Frontiera non ha liberato alcun migrante nel territorio statunitense negli ultimi quattro mesi, nell'ambito di quello che definiscono “chiusura delle frontiere” sponsorizzato dall'attuale amministrazione a partire da gennaio.

Una ricerca citata dal DHS e attribuita alle Nazioni Unite indicherebbe che le nuove politiche hanno dissuaso nel 97 % dei casi la migrazione irregolare dall'America Centrale verso nord, sebbene questo dato non sia ancora stato confermato da agenzie indipendenti.

Dal suo ritorno alla presidenza a gennaio, Trump ha rafforzato il sistema di controllo migratorio tramite nuove strutture di detenzione, un aumento del budget per l'ICE e la firma di oltre 1.000 accordi di collaborazione 287(g) con le forze di polizia locali in 40 stati.

Organizzazioni pro migranti hanno avvertito sull'impatto umano di queste politiche e sul possibile violazione dei diritti fondamentali nei processi di espulsione accelerata.

Hanno anche messo in discussione il concetto di “autodeportazione”, utilizzato dal DHS per includere persone che, in molti casi, lasciano il paese di fronte a minacce di detenzione o senza accesso a rappresentanza legale.

Fino ad ora, il DHS non ha specificato quanti cubani sarebbero inclusi nelle cifre divulgate, né ha dettagliato quanti dei migranti siano partiti verso paesi terzi come parte del nuovo programma di deportazioni extraterritoriali.

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