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Le tensioni tra Mosca e l'Alleanza Atlantica sono aumentate questo lunedì dopo che il Cremlino ha affermato che la NATO è "de facto" in guerra con la Russia, a seguito di una serie di incursioni di droni russi in territorio polacco e dichiarazioni di alti funzionari russi.
"La NATO è in guerra con la Russia. Questo è ovvio e non richiede ulteriori prove," ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, durante la sua consueta conferenza stampa telefonica. Come spiegato, l'assistenza militare diretta e indiretta che l'Occidente fornisce all'Ucraina rappresenta una partecipazione attiva nel conflitto armato.
Queste affermazioni arrivano in un momento di crescente tensione in Europa dell'Est, dopo che diversi droni russi hanno violato lo spazio aereo della Polonia la settimana scorsa. Sebbene Mosca non abbia confermato né negato ufficialmente la propria responsabilità, ha mostrato disponibilità a indagare su quanto accaduto, assicurando che "non cerca un'escalation" militare.
In parallelo, l'ex presidente russo e attuale vicepresidente del Consiglio di Sicurezza, Dmitri Medvédev, ha lanciato un nuovo avvertimento dal suo canale Telegram.
"L'implementazione di una zona di esclusione aerea sopra l'Ucraina da parte della NATO, insieme all'abbattimento dei nostri droni, significherebbe una guerra della NATO con la Russia", ha scritto, definendo la proposta sostenuta da Kiev come "provocatoria" e guidata da "idioti".
Medvédev ha anche minacciato ritorsioni nel caso in cui gli attivi dello Stato russo congelati in Europa vengano trasferiti all'Ucraina come parte di un prestito per riparazioni di guerra. "Perseguiremo i responsabili in tutti i tribunali possibili, e in alcuni casi, al di fuori di essi", ha affermato.
La reazione russa si verifica dopo l'annuncio del segretario generale della NATO, Mark Rutte, riguardo all'operazione ‘Sentinella Orientale’, un'iniziativa per rafforzare la difesa del fianco orientale dell'Alleanza. L'operazione prevede il dispiegamento di caccia F-16, Rafale e Eurofighter, oltre a navi da guerra, da parte di paesi come Danimarca, Francia, Germania e Regno Unito.
Rutte ha avvertito che quanto accaduto in Polonia è stata “la maggiore concentrazione di violazioni dello spazio aereo della NATO mai vista”, e ha assicurato che non si è trattato di un incidente isolato.
Nel frattempo, a Kiev crescono le pressioni affinché venga autorizzato l'abbattimento di droni russi prima che attraversino il territorio alleato, uno scenario che, secondo il Cremlino, potrebbe portare a un confronto diretto con conseguenze imprevedibili.
Escalation tra Russia e Occidente dopo il vertice dell'Alaska
La attuale escalation verbale e militare tra Russia e Occidente avviene dopo il vertice tra Donald Trump e Vladímir Putin tenutosi in Alaska lo scorso 15 agosto. Sebbene l'incontro sia stato definito "produttivo" dal presidente statunitense, non sono stati annunciati accordi concreti né progressi sostanziali per porre fine al conflitto in Ucraina.
La riunione ha segnato la prima visita di Putin sul suolo statunitense dall'inizio dell'invasione su vasta scala nel 2022, ed è stata vista più come un gesto simbolico che come un reale cambiamento diplomatico.
Dopo alcuni giorni, Mosca ha intensificato i suoi attacchi con droni e missili sull'Ucraina, causando un'ondata di morte e distruzione senza precedenti, lasciando perplessi gli analisti che prevedevano movimenti di Putin per disinnescare la sua aggressione.
Lungi da ciò, nei giorni scorsi, una serie di droni russi hanno violato lo spazio aereo della Polonia, provocando la condanna di Varsavia, il rafforzamento della difesa della NATO nel suo lato orientale e la riattivazione del dibattito su un maggiore coinvolgimento degli alleati nella contenimento militare della Russia.
In risposta a questi incidenti, Trump ha inasprito la sua posizione con gli alleati della NATO e ha chiesto loro di interrompere l'acquisto di petrolio russo e di imporre dazi fino al 100% alla Cina, a meno che Pechino non smettesse di acquistare petrolio dal Cremlino.
Queste dichiarazioni, rilasciate dopo l'incursione aerea in Polonia, introducono una condizionalità senza precedenti tra i partner dell'Alleanza Atlantica e riflettono una strategia di pressione economica che, con il pretesto di isolare Mosca, pone nuove esigenze – difficili da soddisfare – agli alleati della NATO e funge da pretesto per rinviare ulteriormente le azioni contro Putin.
Allo stesso tempo, in Bielorussia e Russia, si stanno svolgendo gli esercizi militari congiunti Zapad‑2025, che hanno suscitato allarme tra i paesi del fianco orientale della NATO.
Nella loro forma ufficiale, li qualificano come difensivi, ma gli analisti citano l'uso di armamenti avanzati —inclusi sistemi ipersonici e possibili missili nucleari Oreshnik—, il movimento di forze vicino al confine polacco e il dispiegamento di unità elitiste russe come segnali di avvertimento.
Un dato particolarmente inusuale è stata la presenza di ufficiali militari statunitensi che osservavano gli esercizi Zapad-2025, il che aumenta la confusione diplomatica: è la prima volta che una tale rappresentanza americana viene registrata in manovre russe.
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