Sheinbaum ignora le sanzioni degli Stati Uniti e afferma che il Messico manterrà il trattato con Cuba per ricevere medici

Claudia Sheinbaum riafferma l'accordo con Cuba per ricevere medici nonostante le sanzioni degli Stati Uniti, sottolineando la collaborazione in ambito sanitario e l'impulso di un medicinale cubano per il piede diabetico.

La presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, durante la sua conferenza al Palazzo Nazionale.Foto © Captura de Video/Youtube/Gobierno de México

La presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, ha assicurato questo lunedì che il suo Governo manterrà in vigore il contratto con Cuba affinché i medici dell'isola lavorino nel sistema sanitario pubblico messicano, nonostante le sanzioni degli Stati Uniti contro i programmi di “esportazione medica” del regime dell'Avana.

“Abbiamo una collaborazione con Cuba su vari temi. I medici cubani continueranno, è un accordo stabilito, è tutto in regola e procederemo in questo senso”, ha dichiarato la mandataria nella sua conferenza stampa quotidiana, secondo quanto riportato dall'agenzia EFE.

Sheinbaum ha sottolineato che Cuba è uno dei pochi paesi disposti a inviare specialisti in Messico e ha anticipato che nel 2026 cercherà di rafforzare la cooperazione nel trattamento del piede diabetico, per approfittare di un medicinale sviluppato sull'isola.

La posizione di Sheinbaum non è nuova. Già a giugno aveva difeso pubblicamente il programma, subito dopo che Washington aveva annunciato restrizioni sui visti per funzionari centroamericani collegati a queste missioni, accusate di operare in condizioni di lavoro forzato.

“C'è un contratto affinché i medici cubani aiutino la popolazione in Messico. Non vediamo alcun problema in questo,” ha affermato, respingendo le accuse di sfruttamento lavorativo.

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti sostiene che il regime cubano utilizza queste brigate come un meccanismo di “schiavitù moderna”, poiché trattiene i passaporti, controlla gli stipendi e priva i medici dell'autonomia.

Milioni per il regime cubano

Oltre al dibattito politico, le cifre rivelano il peso economico di questi accordi per L'Avana. Ricerche giornalistiche in Messico hanno documentato che, tra il 2022 e il 2025, il programma IMSS-Bienestar ha trasferito più di 2.019 milioni di pesos messicani, circa 105 milioni di dollari, al regime cubano e a imprese associate, inclusa la statale Comercializadora de Servicios Cubanos, S.A.

De quel importo, almeno 23 milioni di dollari sono stati consegnati direttamente a quella compagnia cubana, mentre altri pagamenti hanno coperto alloggio, trasporto e alimentazione dei brigadisti in Messico.

Otra delle principali critiche è che né l'Instituto Mexicano del Seguro Social (IMSS), né l'IMSS-Bienestar né la Secretaría de Salud dispongono di indicatori chiari sul rendimento dei medici stranieri, il che solleva dubbi sulla trasparenza del programma.

Pero, la cooperazione bilaterale va oltre. Ad agosto, un'indagine di Mexicanos Contra la Corrupción y la Impunidad (MCCI) ha rivelato che il Messico ha inviato in appena due mesi 39 spedizioni di greggio e derivati a Cuba per un valore di 850 milioni di dollari, quasi quanto in due anni precedenti insieme.

Questi invii sono avvenuti nonostante la crisi energetica messicana e gli avvertimenti degli Stati Uniti, che già nel 2023 hanno cancellato un prestito a Pemex dopo aver rilevato spedizioni di carburante verso l'isola.

Tra politica e sopravvivenza del regime

La decisione di Sheinbaum di mantenere l'accordo con Cuba consolida il Messico come uno dei principali alleati dell'Avana nel continente, garantendole valuta fresca e forniture energetiche in un momento di grave crisi interna.

Nel frattempo, il dibattito cresce. Da un lato, per Washington e le organizzazioni per i diritti umani, si tratta di uno schema di sfruttamento del lavoro e finanziamento opaco al regime; per il Governo messicano, è una risposta immediata alla mancanza di medici specialisti nel proprio paese.

Lo certo è che, nella pratica, il accordo si è trasformato in un salvavita economico per il governo di Miguel Díaz-Canel, che esporta medici e riceve petrolio, mentre nell'isola gli ospedali affrontano carenze, mancanza di personale e blackout costanti.

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Redazione di CiberCuba

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