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Nota della Redazione: Questo articolo è stato pubblicato inizialmente dopo un'indagine di 14ymedio che indicava l'imprenditore italiano Berto Savina come sospettato dell'investimento multiplo a L'Avana. Tuttavia, la Procura Generale della Repubblica di Cuba ha ufficialmente identificato Mario Pontolillo come il responsabile e ha negato qualsiasi implicazione di Savina nel caso. CiberCuba aggiorna e corrisponde le informazioni per riflettere la versione ufficiale e evitare confusione.
La Procura archivia Berto Savina dal caso di investimento multiplo a L'Avana
La Fiscalía Generale della Repubblica ha confermato giovedì che l'imprenditore italiano Berto Savina non è sospettato né è legato all'incidente che ha coinvolto più persone avvenuto lo scorso 25 agosto a L'Avana, che ha causato la morte di una donna e otto feriti.
Il responsabile, secondo la nota ufficiale, è Mario Pontolillo, cittadino italiano di 56 anni residente a Cuba, attualmente in detenzione preventiva e con divieto di uscire dal paese.
La Fiscalía ha precisato che Pontolillo è indagato per un “atropellamento deliberato di persone con l'auto che conduceva nelle strade pubbliche dei municipi Centro Habana e Habana Vieja”, e ha assicurato che continuerà con le indagini per presentare prove e esercitare l'azione penale davanti al tribunale.
Un'osservazione inizialmente errata
Giorni prima della dichiarazione ufficiale, il media indipendente 14ymedio aveva pubblicato che l'imprenditore Berto Savina era il sospettato dell'incidente. Fotografie di lui insieme a leader cubani come Fidel Castro e Miguel Díaz-Canel hanno rafforzato queste speculazioni, generando ampio dibattito sui social media.
Tuttavia, sia suo figlio, Gianluca Savina, sia il portavoce ufficiale Humberto López, hanno negato tale implicazione e hanno assicurato che l'imprenditore si trovava in Italia dal 19 agosto, diversi giorni prima dell'incidente.
La chiarificazione della Procura conferma ora che Savina non ha alcun legame con l'incidente, attribuito a Pontolillo, e smentisce i rumori che circolavano nei mezzi e nelle comunità digitali.
Vittima e richieste di giustizia
L'incidente ha provocato la morte di Mairovis Valier Heredia, di 34 anni, madre di tre figli, che era arrivata a L'Avana pochi giorni prima da Guantánamo. La sua famiglia ha denunciato pubblicamente il silenzio ufficiale e ha chiesto la “pena massima” per il responsabile.
Il caso ha suscitato indignazione popolare per il misticismo delle autorità e il ritardo nella rivelazione dell'identità dell'accusato, alimentando la percezione di un insabbiamento attorno a figure vicine al potere. Con il comunicato della Procura, queste sospetti si attenuano parzialmente, anche se persiste lo scetticismo tra molti cubani.
Il processo giudiziario contro Mario Pontolillo è ancora aperto e le autorità hanno promesso di agire "secondo la legalità". Nel frattempo, la famiglia della vittima continua a chiedere giustizia e supporto dopo la perdita irreparabile.
Domande frequenti sull'investimento multiplo a L'Avana
Chi è il responsabile dell'incidente con più vittime a L'Avana?
Il responsabile dell'incidente stradale multiplo all'Avana è Mario Pontolillo, un cittadino italiano di 56 anni residente a Cuba. La Procura Generale della Repubblica di Cuba lo ha ufficialmente identificato come l'autore dell'incidente avvenuto il 25 agosto, che ha causato la morte di una donna e otto feriti.
Quali misure sono state adottate contro Mario Pontolillo?
Mario Pontolillo si trova sotto detenzione provvisoria e divieto di uscita dal paese. La Procura cubana sta conducendo indagini per presentare prove ed esercitare l'azione penale davanti al tribunale.
Qual è stata la reazione della famiglia della vittima di fronte all'investimento?
La famiglia di Mairovis Valier Heredia, la vittima mortale dell'incidente, ha espresso indignazione e richiesto giustizia. Hanno denunciato il silenzio ufficiale e chiesto la "pena massima" per il responsabile, oltre a esprimere il loro dolore per la perdita irreparabile.
Perché è stato scartato Berto Savina come sospettato?
Berto Savina è stato inizialmente indicato come sospettato a causa di speculazioni mediatiche, ma la Procura cubana ha escluso qualsiasi implicazione di Savina nel caso. Suo figlio e un portavoce ufficialista hanno assicurato che Savina si trovava in Italia prima dell'incidente, cosa confermata dalla Procura.
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