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Il scrittore cubano Leonardo Padura, Premio Principessa delle Asturie per la Letteratura 2015, ha confessato che ha dovuto installare a casa un sistema di pannelli solari con batteria a un costo non accessibile per la maggior parte dei cubani che dipendono da stipendi medi e pensioni.
In un'intervista con Jorge Morla, per il quotidiano El País, Padura ha dichiarato che per poter affrontare i prolungati blackout che colpiscono L'Avana ha investito 4.000 dollari.
Nella conversazione telefonica per quel mezzo, lo scrittore ha riconosciuto che l'installazione di questo sistema è un lusso a cui pochi in Cuba possono accedere, data la profonda crisi economica che vive il paese.
“Non tutti possono permetterselo”, ha sottolineato l'autore, consapevole che la maggior parte dei suoi vicini continua a subire interruzioni elettriche che raggiungono fino a 20 ore al giorno.
Il scrittore, noto per la sua saga del detective Mario Conde, ha affermato nell'intervista con Morla che la realtà quotidiana dei cubani è quella di inserire la miseria nella vita quotidiana e restare in silenzio.
“Un giorno così, e un altro, e un altro... Non abbiamo altra scelta che incorporare tutta questa miseria nella vita, e in molti casi tacere”, disse.
Ha ricordato anche che molti cubani, dopo decenni di sacrifici e "dedizione alla rivoluzione", oggi si sentono più poveri che mai, dipendendo dalle rimesse dall'estero per sopravvivere.
Padura ha sottolineato che diversi fenomeni culturali dell'isola, in particolare il razionamento, sono un riflesso della degradazione sociale, economica e culturale che vive l'isola sin dal cosiddetto Periodo Speciale degli anni novanta, le cui conseguenze —ha affermato— continuano a segnare la vita di milioni di cubani.
En mezzo alla promozione del suo nuovo romanzo Morire nella sabbia, lo scrittore ha espresso che, sebbene la sua opera sia una fiction, cerca di essere anche un ritratto della realtà cubana attuale: un paese logorato dalla precarietà, dalla censura e dalla mancanza di speranza in un cambiamento vicino.
In riferimento al contesto di repressione, che è emerso in diversi momenti della sua intervista, sebbene con cautela, ha accennato alle condanne per i manifestanti dell'11 luglio 2021: “Sono state condanne esemplari; per aver rotto un vetro, dieci anni di carcere. La gente soffre e tace, perché l'alternativa è…”.
Le sue aspettative per il futuro, ha detto al giornalista, sono pessimiste: "Il presente è così deprimente che necessariamente deve accadere qualcosa, un grande cambiamento, non so se in meglio o in peggio", ha concluso.
Domande frequenti sulla crisi energetica a Cuba e le dichiarazioni di Leonardo Padura
Quanto ha investito Leonardo Padura in un sistema di energia solare per affrontare i blackout a Cuba?
Leonardo Padura ha investito 4.000 dollari in un sistema di pannelli solari con batteria per affrontare i prolungati blackout all'Avana. Questa spesa è un lusso che pochi cubani possono permettersi a causa della crisi economica sull'isola.
Come influiscono i blackout prolungati sulla vita quotidiana dei cubani?
I prolungati blackout influenzano gravemente la vita quotidiana dei cubani interrompendo le routine, causando stress emotivo e compromettendo la refrigerazione degli alimenti. In alcune zone, le interruzioni di corrente possono durare fino a 20 ore al giorno, costringendo le persone a cercare soluzioni alternative come cucinare con legna.
Cosa ne pensa Leonardo Padura della situazione attuale a Cuba?
Leonardo Padura ha una visione pessimista sulla situazione attuale a Cuba, descrivendola come una crisi tremenda in tutti i sensi. Sottolinea il deterioramento delle condizioni materiali, i continui blackout e l'emigrazione di massa come elementi che aggravano la precarietà nell'isola.
Come si manifesta la repressione a Cuba secondo le dichiarazioni di Padura?
Leonardo Padura fa riferimento alla repressione a Cuba menzionando le condanne esemplari ai manifestanti dell'11 luglio 2021. Secondo lo scrittore, le persone soffrono e tacciono, poiché le ritorsioni del regime possono essere severe, come condanne fino a dieci anni di carcere per aver rotto un vetro.
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