GAESA: L'implacabile "estrattore" di divise che opera al di fuori del controllo dei cittadini

Per l'economista cubano Pedro Monreal, ciò che è più rivelatore non sono i oltre 18.000 milioni di dollari in possesso di GAESA, ma il fatto che i cittadini siano esclusi dall'accesso a informazioni cruciali riguardo al conglomerato militare che controlla gran parte dell'economia del paese.

I cubani acquistano nei negozi in dollariFoto © Cubadebate / Jorge Suñol

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La recente fuga di documenti finanziari interni di GAESA, che ha rivelato l'esistenza di oltre 18.000 milioni di dollari in attivi correnti, ha scatenato un intenso dibattito nella stampa e sui social media.

Sin embargo, per l'economista cubano Pedro Monreal, ciò che è più rivelatore non sono solo i numeri —la cui verosimiglianza è plausibile ma impossibile da confermare in modo indipendente— ma la normalizzazione di un fatto più grave: i cittadini cubani sono esclusi dall'accesso a informazioni cruciali sul conglomerato militare che controlla buona parte dell'economia del paese.

In un articolo recente pubblicato sul suo Substack, Monreal ha ricordato che, nonostante l'interesse legittimo per l'analisi quantitativa, le discussioni sui numeri di GAESA si muovono inevitabilmente nel campo della congettura.

“Non importa quanto siano accettabili i dati di contrasto, l'analisi rimane contaminata dal carattere speculativo delle 'cifre di GAESA'”, ha spiegato. L'economista ha paragonato l'atteggiamento del governo cubano a quello di “un mago di fiera: niente da questa parte, niente da quell'altra…”, sottolineando che la risposta ufficiale è stata, per omissione, un clamoroso silenzio.

Un'opacità istituzionalizzata

Anche senza dati completi, esistono elementi qualitativi comprovati su GAESA che tracciano un profilo inquietante.

Monreal ha elencato diversi: si tratta di un conglomerato militare di società anonime che operano in attività commerciali civili; controlla settori strategici come il turismo, il commercio al dettaglio e le telecomunicazioni; e gestisce somme significative di valute grazie alla sua posizione monopolistica.

L'aspetto più grave, dal punto di vista politico, è che non rende conto pubblicamente né è soggetta al controllo della Corte dei Conti della Repubblica, un blindaggio istituzionale che le consente di trattenere informazioni e risorse senza il controllo dei cittadini.

Per Monreal, GAESA è la punta di diamante della dollarizzazione a Cuba. Con il suo dominio nel commercio di valuta e in servizi come le comunicazioni, insieme a prezzi “monopolisti abusivi”, opera come un implacabile estrattore di valuta dalle famiglie cubane.

Nella pratica, canalizza dollari dalle tasche dei cittadini verso una rete imprenditoriale opaca che non rende trasparente l'uso di quei fondi.

Quattro dibattiti urgenti

Oltre ai dati, l'economista ha proposto di concentrare il dibattito su quattro questioni chiave:

1. La non necessità di un conglomerato militare che monopolizza l'economia civile. Da una prospettiva di sviluppo, non c'è giustificazione affinché una struttura militare concentri settori strategici e redditizi.

2. Il destino del reddito nazionale liberato dalla compressione salariale. Monreal ha chiesto dove sia finita la parte del PIL che prima era destinata a remunerare i lavoratori e che oggi, a causa della diminuzione dei salari come proporzione del prodotto, è rimasta disponibile.

3. Ridurre l'opacità e richiedere responsabilità. GAESA dovrebbe essere soggetta a revisioni indipendenti e a meccanismi di controllo da parte dei cittadini che attualmente non esistono.

4. Dollarizzare parzialmente il bilancio nazionale. Sebbene consideri la dollarizzazione un errore, Monreal ha riconosciuto che è una realtà e ha proposto che le divise raccolte da corporazioni come GAESA vengano integrate in modo trasparente nel bilancio statale, affinché possano beneficiare direttamente la popolazione.

Un modello che concentra il potere e indebolisce i diritti

Il retroterra di questo dibattito va oltre l'economia: implica la relazione tra potere, trasparenza e diritti dei cittadini a Cuba.

La combinazione di monopolio militare, forma giuridica opaca e assenza di supervisione rende GAESA l'attore con il maggiore potere economico del paese, al di sopra delle sue istituzioni civili e senza effettivi contrappesi.

La domanda che rimane sospesa, e che Monreal ha annunciato di voler trattare in una prossima occasione, è se il benessere dei cittadini cubani necessiti —o possa permettersi— la leadership di un conglomerato militare i cui azionisti sono anonimi e il cui funzionamento è intoccabile.

In un contesto in cui l'informazione economica è trattata come un segreto di Stato e le autorità si rifiutano di spiegare la destinazione di miliardi in valute, l'opacità di GAESA non è solo un problema contabile: è il riflesso di un modello che estrae risorse dalla popolazione senza rendere conto, mentre il paese affonda in una crisi umanitaria.

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Redazione di CiberCuba

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