Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ordinato al Pentagono di utilizzare l'esercito per combattere i cartelli della droga che Washington ha designato come organizzazioni terroristiche straniere.
La misura, firmata in segreto, apre la porta a operazioni militari non solo nel territorio statunitense, ma anche all'estero e nelle acque internazionali.
Il New York Times ha citato fonti a conoscenza dell'iniziativa e ha riportato che la direttiva presidenziale autorizza le Forze Armate a svolgere azioni che fino ad ora erano di competenza dei corpi di polizia, come la persecuzione, cattura e neutralizzazione dei membri di questi gruppi criminali.
La Casa Bianca giustifica l'ordine nella necessità di fermare il traffico di fentanilo, sostanza che ha provocato la peggiore crisi di dipendenze da decenni negli Stati Uniti, e di altre droghe illegali.
L'amministrazione Trump considera che questo flusso di narcotici, in gran parte proveniente da Messico e America Latina, rappresenti una minaccia per la sicurezza nazionale e addirittura sostiene l'imposizione di dazi su Messico e Canada.
Fuentes citate dal quotidiano newyorkese segnalano che alti ufficiali statunitensi stanno già lavorando a proposte per eseguire queste operazioni militari, sebbene non siano stati rivelati dettagli sui possibili scenari di intervento né sul loro calendario.
La iniziativa di Trump si inserisce in una strategia più ampia per intensificare la lotta contro il narcotraffico.
Tra le misure recenti, spicca la ricompensa di 50 milioni di dollari per la cattura del presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, che Washington collega a un cartello della droga e accusa di essere “uno dei più grandi narcotrafficanti del mondo”.
In luglio, l'Ufficio per il Controllo degli Attivi Stranieri (OFAC) del governo degli Stati Uniti ha designato il cosiddetto Cartel de los Soles di Nicolás Maduro come organizzazione terroristica straniera (FTO).
Nel mese di febbraio, il governo degli Stati Uniti ha dichiarato ufficialmente come organizzazioni terroristiche straniere sei cárteles del narcotraffico messicani, la banda venezuelana Tren de Aragua e la banda Mara Salvatrucha (MS-13).
L'autorizzazione all'Esercito degli Stati Uniti di agire contro i cartelli latinoamericani segna una nuova pietra miliare nella politica di sicurezza del presidente repubblicano e evidenzia la sua disponibilità a utilizzare le forze armate come strumento centrale nella guerra contro il traffico di droga, sia dentro che fuori dai confini americani.
Domande frequenti sull'autorizzazione di Trump all'esercito per intervenire contro i cartelli
Cosa implica l'autorizzazione di Trump affinché l'esercito intervenga contro i cartelli?
L'autorizzazione consente all'esercito degli Stati Uniti di effettuare operazioni militari contro i cartelli della droga designati come organizzazioni terroristiche straniere. Ciò include azioni come la persecuzione, cattura e neutralizzazione dei membri di questi gruppi, sia all'interno che all'esterno degli Stati Uniti.
Qual è l'obiettivo di questa misura contro i cartelli?
Il principale obiettivo è fermare il traffico di fentanile e altre droghe illegali che arrivano negli Stati Uniti, considerate una minaccia per la sicurezza nazionale. L'amministrazione Trump ha indicato il traffico di narcotici dal Messico e dall'America Latina come uno dei principali problemi.
Quali ripercussioni può avere questa misura sulle relazioni con il Messico e il Canada?
Questa misura può incrementare le tensioni diplomatiche tra Stati Uniti, Messico e Canada, specialmente in un contesto in cui esistono già controversie commerciali e tariffarie. Trump ha dichiarato che entrambi i paesi non hanno fatto abbastanza per combattere il traffico di fentanilo e l'immigrazione illegale.
In che modo si inserisce questa misura nella politica di sicurezza di Trump?
Esta misura fa parte di una strategia più ampia di Trump per intensificare la lotta contro il narcotraffico. Comprende anche l'imposizione di dazi su Messico e Canada e una ricompensa di 50 milioni di dollari per la cattura del presidente venezuelano Nicolás Maduro, collegato con il narcotraffico.
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