Un totale di 118 cubani sono stati deportati questo giovedì dagli Stati Uniti e sono arrivati a L'Avana con un volo charter atterrato all'Aeroporto Internazionale José Martí, in quello che è il settimo volo di deportazione dell'anno dal territorio statunitense, come confermato dalle autorità cubane.
Del gruppo, 96 erano uomini e 22 donne. Tre di loro sono stati trasferiti direttamente agli organi di indagine penale per essere coinvolti in presunti reati commessi prima di lasciare l'isola.
Questo volo del 31 luglio, annunciato giorni fa dal giornalista Mario J. Pentón, fa parte degli accordi migratori bilaterali tra L'Avana e Washington, e porta a 833 il numero di cubani rimpatriati nel 2025 da diversi paesi della regione, ha riferito il mezzo ufficiale Cubadebate, in un contesto sempre più teso per i migranti cubani.
Nonostante il congelamento diplomatico e la sospensione indefinita dei colloqui migratori bilaterali in aprile, il regime cubano ha continuato a ricevere voli di deportazione, il che evidenzia un minimo canale di cooperazione operativa tra le due parti.
La Havana ha ribadito il suo impegno per una migrazione “regolare, sicura e ordinata”, mentre avverte sui rischi implicati nelle partenze illegali dal paese, molte delle quali sono alimentate dalla disperazione economica, dalla repressione politica o dalla mancanza di prospettive nell'isola.
La deportazione si verifica sotto l'attuale amministrazione di Donald Trump, che ha drasticamente inasprito la sua politica migratoria da quando ha ripreso il potere a gennaio. L'eliminazione del parole umanitario, la cancellazione di CBP One e la fine della politica di "cattura e rilascio" alla frontiera hanno messo migliaia di cubani in un limbo migratorio.
Secondo cifre ufficiali, più di 42.000 cubani si trovano sotto ordini finali di deportazione negli Stati Uniti., molti in libertà vigilata o in centri di detenzione in Louisiana e Nuovo Messico. Il Dipartimento della Sicurezza Nazionale (DHS) ha riconosciuto che sono già state eseguite più di 185.000 deportazioni, in quello che definisce uno sforzo storico per “ripristinare il controllo delle frontiere”.
Un portavoce del DHS ha dichiarato a Martí Noticias che l'attuale politica migratoria mira a mantenere la promessa del presidente Trump di realizzare “la maggiore deportazione della storia”.
Il dramma umano dietro ogni volo
Ogni volo di deportazione porta con sé più che numeri: porta storie spezzate, sogni infranti e famiglie separate. Molti dei rimpatriati sono partiti dopo aver venduto tutto, indebitandosi o lanciandosi in mare, nella giungla o su rotte illegali con la speranza di ricostruire le proprie vite al di fuori di Cuba.
Ora, tornano in un paese che non sempre li accoglie a braccia aperte. Alcuni affrontano stigmi, altri indagini giudiziarie, e non pochi, la stessa incertezza che li ha spinti a emigrare.
Nota del Editore: Inizialmente, il Ministero dell'Interno di Cuba comunicò che 134 cittadini cubani, 112 uomini e 22 donne, erano stati rimpatriati. Tuttavia, in seguito, modificarono la cifra ufficiale, riducendola a 118 persone. Questa correzione non è stata accompagnata da una spiegazione dettagliata riguardo alla discrepanza nei numeri.
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