La nuova piattaforma “Soberanía”, promossa dal governo cubano come mezzo per facilitare pratiche legali e amministrative, mostra un preoccupante bias omofobico.
Usuarios denunciano pubblicamente che, nel tentativo di richiedere un certificato di matrimonio, il modulo consente di inserire solo i dati di "marito" e "moglie", riproducendo uno schema binario ed esclusivo che ignora l'esistenza legale delle unioni tra persone dello stesso sesso.

“Dove sono finiti quei ‘coniuge 1’ e ‘coniuge 2’ che avevano detto sarebbero stati inseriti nei documenti ufficiali?”, ha chiesto sul suo profilo di Facebook l'attivista per i diritti delle persone LGBTIQ, Adiel González Maimó.
González, che ha accompagnato la denuncia con screenshot della piattaforma dove si evidenzia l'incongruenza, si è inoltre chiesto: "Perché a quasi tre anni dall'approvazione del matrimonio egualitario a Cuba dobbiamo ancora affrontare questo problema? Chi ha progettato questa piattaforma che esclude centinaia di matrimoni dello stesso genere legalmente costituiti a Cuba?"
Lungi dall'essere una svista minore, questa omissione contraddice frontalmente il Codice delle Famiglie approvato a Cuba, che riconosce esplicitamente il matrimonio egualitario sin dalla sua approvazione in referendum nel settembre 2022.
La denuncia ha generato molteplici reazioni sui social media, dove attivisti e cittadini sottolineano che il problema va oltre il design tecnico.
“Prima che il sito venisse pubblicato, doveva aver passato dei test e controlli di qualità, e assolutamente nessuno in quelle fasi ha notato/detto nulla”, ha scritto una utente, sottolineando l’entità del pregiudizio istituzionale.
Altri commenti sottolineano una omofobia sistemica che persiste ancora in molte istituzioni statali, dai livelli più alti a quelli più basilari.
Il fatto che uno strumento ufficiale, suppostamente pensato per l'inclusione e la modernizzazione delle pratiche, discrimini a priori le coppie dello stesso genere non solo viola diritti, ma impedisce in modo concreto l'accesso a servizi basilari per cittadini legalmente sposati.
“È necessario che correggano urgentemente questo, perché oltre a essere discriminatorio e contrario alla legge, sta impedendo a persone specifiche di svolgere le loro necessarie pratiche”, ha avvertito González.
Fino a questo momento, le autorità non hanno emesso alcun pronuncio al riguardo. Il silenzio istituzionale rafforza la preoccupazione che questo non sia un semplice errore tecnico, ma un'ulteriore dimostrazione di come il discorso legale a Cuba spesso non si traduca in pratica reale.
In its Article 208, the Family Code emphasizes that "marriage is established on the basis of the equality of rights and duties of both spouses."
Un anno dopo l'approvazione della legge, un totale di 2.132 coppie dello stesso sesso avevano formalizzato il loro matrimonio a Cuba.
Il Parlamento cubano ha approvato venerdì 18 luglio la Legge sul Registro Civile, una norma globale che permette il cambio di identità di genere su richiesta personale e modernizza il regime giuridico legato all’identificazione e alla certificazione di fatti e atti dello stato civile delle persone.
La norma legisla anche sulla libera scelta del nome proprio –con restrizioni per proteggere la dignità, evitare errori o confusione, o per la sua relazione con marchi riconosciuti o registrati–, così come il cambio di nome e cognome, e l'accordo sull'ordine dei cognomi. Inoltre, viene inclusa la condizione intersessuale della persona nata.
Incorpora inoltre la prospettiva di genere, l'attenzione alle persone in situazione di vulnerabilità e il rispetto per l'autonomia progressiva di bambini e adolescenti, hanno dettagliato i mezzi ufficiali.
Il governante cubano Miguel Díaz-Canel Bermúdez ha affermato il 17 maggio che la lotta contro l'omofobia e la transfobia faceva parte dei "ideali" del socialismo in Cuba, in occasione del Giorno Internazionale contro l'Omofobia, la Transfobia e la Biofobia.
Tuttavia, centinaia di internauti hanno criticato l'ipocrisia del mandatario con un post che sembra cancellare la omofobia e transfobia che ha sostenuto per decenni il regime. Gli hanno ricordato che il dittatore Fidel Castro ha incoraggiato la discriminazione contro gli omosessuali, che arrivò a definire "deviati" e "dissoluti".
In dicembre 2024, le autorità hanno imposto un arresto domiciliare all'attrice e attivista LGBTIQ Kiriam Gutiérrez per impedirle di assistere alla prima del suo film "Matar a un hombre", censurato durante il 45º Festival Internazionale del Nuovo Cinema Latinoamericano dell'Avana.
La cinta, del regista Orlando Mora Cabrera, è ispirata a un fatto reale. In soli 12 minuti riesce ad affrontare il tema dell'omosessualità nascosta di un agente della Polizia Nazionale Rivoluzionaria (PNR), il che ha scandalizzato il regime.
En novembre 2023, un adolescente trans identificato come Marcos Herrera Falero è stato brutalmente aggredito a Matanzas a causa della sua identità di genere, motivo per cui gli attivisti hanno chiesto azioni immediate per evitare atti di violenza e discriminazione contro quella comunità.
Le persone LGBTIQ si trovano anche nelle carceri cubane, a causa della loro opposizione al regime cubano, come nel caso dell'attivista transgender Brenda Díaz, incarcerata in una prigione per uomini.
Mariela Castro, figlia dell'ex governante cubano Raúl Castro e direttrice del CENESEX, ha dichiarato su questo caso che si tratta di una "storia esagerata e piena di fantasie". Nel frattempo assicura che “sta molto bene” in un carcere per uomini, dopo essere stata condannata a 14 anni di privazione della libertà e a sette mesi in più per disobbedienza in un altro processo recente.
Nel 2019, i membri della comunità LGBTIQ+ decisero di organizzarsi in modo indipendente e marciare dal Parque Central de La Habana, un'attività che portò a una forte repressione poliziesca ordinata dal regime e condannata dalla stampa internazionale.
Domande frequenti sulla piattaforma "Soberanía" e il pregiudizio discriminatorio a Cuba
Che cos'è la piattaforma "Soberanía" e qual è il suo obiettivo?
"Soberanía" è una piattaforma digitale lanciata dal governo cubano con l'obiettivo di centralizzare le informazioni istituzionali e facilitare le procedure cittadine online. Tuttavia, è stata criticata per la sua attuazione deficitaria e per riprodurre pregiudizi discriminatori, come quello omofobico, che contraddicono il Codice delle Famiglie di Cuba.
Perché si considera che "Soberanía" abbia un pregiudizio discriminatorio?
Il pregiudizio discriminatorio di "Soberanía" si evidenzia nel fatto che il modulo per richiedere i certificati di matrimonio consente di inserire solo i dati di “marito” e “moglie”, escludendo le coppie dello stesso sesso, il che contraddice il riconoscimento legale del matrimonio egualitario a Cuba dal 2022.
Cosa dicono gli attivisti sull'esclusione nella piattaforma "Soberanía"?
Activisti come Adiel González Maimó hanno denunciato pubblicamente che la piattaforma esclude centinaia di matrimoni dello stesso genere legalmente costituiti a Cuba. Questa omissione è vista come una manifestazione di omofobia sistemica che persiste nel paese, nonostante i progressi legali nei diritti LGBTIQ.
Come ha reagito la popolazione cubana all'implementazione di "Soberanía"?
La popolazione cubana ha mostrato scetticismo e malcontento nei confronti di "Soberanía", poiché la piattaforma non ha soddisfatto le aspettative di inclusione e modernizzazione. Inoltre, le critiche si concentrano sulla mancanza di connettività nell'isola, che rende difficile l'accesso alla piattaforma e ne limita l'efficacia.
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