Un gruppo di giovani avvocati appartenenti al sistema imprenditoriale delle Forze Armate Rivoluzionarie (FAR) ha organizzato un insolito "tribunale antiimperialista" a L'Avana, dove hanno simulato un processo contro il governo degli Stati Uniti, dichiarandolo "colpevole" per gli effetti dell'embargo sull'economia cubana.
Il spettacolo si aggiunge alla lunga lista di azioni mediatiche ridicole, orchestrate dalla Direzione di Comunicazione delle FAR, con un fine propagandistico. Gli attori in questo caso sono adulti, laureati in Giurisprudenza, che fingono di essere i giudici e i pubblici ministeri in un "tribunale simbolico" che si è concluso, ovviamente, con una "condanna agli Stati Uniti".
Lungi dall'essere un esercizio giuridico legittimo o utile, si è trattato di una messinscena politica priva di qualsiasi valore legale, organizzata per rafforzare la narrazione ufficiale del regime su come l'embargo statunitense influisca sulle sue aziende statali, in particolare sul Grupo de Administración Empresarial S.A. (GAESA), il conglomerato militare che controlla oltre il 70% dell'economia cubana.
Invece di rendere conto delle gestione oscure di GAESA, dei suoi debiti, delle sue vere perdite o della mancanza di un'auditoria pubblica, l'apparato di propaganda statale preferisce giocare ai tribunali di cartone, dove tutto è controllato e la sentenza è nota in anticipo.
Il caso è stato narrato minuziosamente in un servizio del Noticiero Nacional de la Televisión Cubana, evidenziando come i media ufficiali siano utilizzati per promuovere una distrazione grossolana, finanziata con risorse pubbliche, in mezzo alla carenza generalizzata e al collasso dei servizi essenziali nel paese.
Durante il processo simbolico, è stato letto un rapporto che, secondo quanto si afferma, quantifica milioni di dollari in perdite causate dall'embargo, tra marzo 2024 e febbraio 2025. I dati non sono verificabili, non sono dettagliati e non permettono di essere confrontati con fonti indipendenti.
Il tribunale non ha effettuato un'analisi critica del ruolo delle imprese militari cubane nella gestione economica del paese, e nel servizio non vengono mostrati dichiarazioni degli avvocati che ipoteticamente avrebbero dovuto difendere l'imperialismo, se qualche membro di quella sala avesse avuto il coraggio e il minimo rispetto per il principio di contraddizione.
Tuttavia, questo giudizio simbolico ha incluso l'intervento di testimoni scelti, la presentazione di "prove documentali" contro Washington e una sentenza finale che dichiarava colpevole il governo statunitense di impedire l'accesso a beni essenziali per il regime di Miguel Díaz-Canel.
Tutto questo circo si è svolto in una sala climatizzata, mentre il popolo cubano soffre per i tagli dell'elettricità, l'inflazione divora gli stipendi dei lavoratori e lascia migliaia di famiglie senza cibo sufficiente per i propri figli.
La trasmissione del reportage si è conclusa con grida di “¡Abajo el imperialismo!” e “¡Viva la revolución cubana!”, in quello che sembrava un mattutino scolastico. Ciò che è più offensivo è che non si trattava di studenti o giovani delle scuole superiori, ma di avvocati, professionisti del sistema giudiziario militare a Cuba, che si prestano al circo.
Su reti sociali, l'indignazione è stata immediata. Commenti come “ogni giorno sono più ridicoli”, “ma vogliono solo i dollari e parlano di blocco”, o “a piangere, questa è la politica corrotta del castrismo” hanno espresso il sentimento popolare di fronte a una propaganda che ormai non convince più nessuno.
La dittatura fantaseggia di giudicare il nemico esterno, mentre si rifiuta di sottoporre a revisione pubblica le gestione di GAESA, uno dei centri più ermetici e potenti del paese. Non c'è accesso ai suoi conti, non c'è trasparenza, e naturalmente, nessun tribunale a Cuba ha convocato le FAR per rendere conto al popolo.
Domande frequenti sul processo simbolico all'imperialismo a Cuba
Che cos'era il "tribunale antiimperialista" organizzato a Cuba?
Il "tribunale antiimperialista" è stato una messa in scena organizzata da un gruppo di avvocati delle FAR a Cuba, dove hanno simulato un processo contro il Governo degli Stati Uniti, dichiarandolo colpevole per l'embargo economico. Questo evento è mancato di validità legale e ha cercato di rafforzare la narrativa ufficiale del regime sugli effetti dell'embargo sull'economia cubana, in particolare nel conglomerato militare GAESA.
Qual è l'impatto reale dell'embargo degli Stati Uniti sull'economia cubana?
Il blocco degli Stati Uniti ha un impatto significativo sull'economia cubana, limitando l'accesso a beni essenziali e influenzando le imprese statali. Tuttavia, il regime usa il blocco come scusa per giustificare la mancanza di trasparenza e l'inefficienza nella gestione economica del paese, in particolare nelle imprese controllate dal conglomerato militare GAESA.
Come viene utilizzata la propaganda a Cuba per distogliere l'attenzione dai suoi problemi interni?
Il regime cubano utilizza eventi propagandistici come il "tribunale antiimperialista" per distogliere l'attenzione dalla crisi interna, inclusa la scarsità di cibo, medicinali e beni di prima necessità. Queste azioni mirano a incolpare fattori esterni per i problemi del paese, mentre evitano di affrontare la mancanza di trasparenza e la cattiva gestione economica interna.
Quale ruolo gioca GAESA nell'economia cubana?
GAESA è un conglomerato militare che controlla oltre il 70% dell'economia cubana. Gestisce settori chiave come il turismo, le telecomunicazioni e il commercio al dettaglio. La mancanza di trasparenza nelle sue operazioni e il controllo assoluto sulle entrate in valuta estera sono criticati per essere un ostacolo allo sviluppo economico e alla trasparenza a Cuba.
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