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Leonar Michel López Mora, un giovane cubano di appena 20 anni, è stato assassinato lo scorso fine settimana in un atto di violenza che ha sconvolto la comunità di Puerto Padre, nella provincia di Las Tunas.
Il crimine è avvenuto a Playa La Boca, durante le attività ufficiali per l'inaugurazione dell'estate, sponsorizzate da TRD Caribe e con la presenza delle autorità provinciali.
Mentre si celebrava la giornata festiva, segnata da discorsi e musica, la vita di Leonar Michel si spegneva dopo essere stato accoltellato alle spalle.
Según testimonianze sui social media, il presunto aggressore, la cui identità non è stata ancora rivelata, sarebbe fuggito dal luogo e non è stato catturato fino ad ora.
Leonar lascia una moglie incinta, come confermato dai suoi familiari, il che aggiunge una dimensione straziante a questa tragedia.
“Il mio amico, mio fratello, fino ad oggi mi permetto di dirti addio… Grazie per aver sempre avuto cura di me e per avermi difesa come una sorella. Chiedo solo a Dio di proteggerti e di dare salute a tua moglie e a quel piccolo che cresce nel suo ventre”, ha scritto su Facebook la sua amica Rosy Silva Romero, accompagnando il messaggio con immagini insieme a lui.
In un'altra pubblicazione, un utente ha mostrato l'ultima foto di Leonar prima di morire, scattata durante lo stesso evento in cui è stato attaccato: “Inizio dell'estate con i miei. Mille benedizioni”, ha scritto lui stesso poche ore prima della sua morte. L'immagine, in cui appare sorridente con i suoi amici, contrasta bruscamente con il drammatico epilogo che pochi minuti dopo avrebbe spezzato la sua vita.
Un altro giovane ferito e il silenzio dello Stato
Nello stesso episodio, un altro giovane è rimasto gravemente ferito da un coltello nella schiena. Un'immagine pubblicata sui social mostra i segni dell'intervento chirurgico. Fortunatamente, questo secondo ragazzo è già stato dimesso e si sta riprendendo a casa, come confermato dalla pagina "Díaz-Canel Sin Gao".
Tuttavia, nessuna autorità cubana né mezzo ufficiale ha fatto menzione del crimine, nonostante sia avvenuto durante un evento pubblico sponsorizzato dallo Stato. Questo silenzio istituzionale ha acceso i social media, dove l'hashtag #JusticiaParaLeonarMichel ha cominciato a circolare con forza come simbolo della richiesta dei cittadini.
Regolamento di conti o crimine per invidia?
Versioni non ufficiali suggeriscono che l'attacco sia stato perpetrato da un esattore di una centrale elettrica, in quello che alcuni descrivono come un presunto "regolamento di conti". Altri affermano che l'aggressore fosse un ex detenuto che ha agito per invidia verso Leonar, descritto come un giovane senza problemi, laborioso e rispettato.
“Colui che lo ha ucciso è un detenuto che gli era invidioso”, ha denunciato un utente su Facebook, aggiungendo che il crimine è avvenuto solo un'ora dopo che Leonar aveva condiviso la foto che festeggiava l'estate con i suoi amici.
Lo certo è che questo omicidio si aggiunge all'ondata di violenza che scuote il paese, e che non è un fenomeno nascosto, soprattutto tra i giovani, e all'indifferenza ufficiale di fronte a eventi che affliggono intere comunità.
In Contramaestre, Santiago di Cuba, alla fine del mese di giugno, Roger Vargas Cárdenas, di 19 anni, è morto accoltellato di fronte all'ufficio di ETECSA mentre tornava da una festa. Tre adolescenti lo hanno attaccato per rubargli il cellulare della sua ragazza.
Mientras che a L'Avana, anche negli ultimi giorni del sesto mese dell'anno, il babalawo Carlos César Vive, originario di Santiago di Cuba, è stato assassinato in piena via pubblica dopo aver ricevuto almeno tre coltellate. Le cause del crimine non sono ancora state chiarite, e si specula su possibili dispute con membri di una società religiosa.
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