Massoni cubani si schierano per recuperare la loro Grande Loggia

I massoni cubani lottano per la sovranità della loro Gran Loggia di fronte all'ingerenza statale. Hanno destituito il loro leader, ma il governo ha imposto un altro, minacciando sanzioni. Cercano di difendere la loro autonomia.

Masoni cubani di fronte alla loro Gran LoggiaFoto © Captura de Video/Facebook/Iriel Hernández Cobreiro

Con una mano sul petto e l'altra nella storia, un gruppo di massoni cubani si è riunito davanti alla Loggia di San Diego per riaffermare la sovranità istituzionale e denunciare il silenzio del Ministero della Giustizia di fronte a una crisi che scuote le fondamenta di una delle organizzazioni fraterne più antiche del paese.

“El edificio non siamo noi”, disse con fermezza uno dei fratelli, in dichiarazioni raccolte da Cubanet, mentre esortava i suoi compagni a entrare nella sede e cantavano l'inno nazionale.

Questa azione ha come antecedente il 25 maggio scorso, quando centinaia di massoni da tutto il paese si sono presentati a L'Avana per chiedere una sessione straordinaria della Alta Camera Massonica.

Con un quorum valido di 117 rappresentanti e 121 membri della Grande Loggia, hanno riuscito a destituire Mayker Filema Duarte, che aveva sospeso arbitrariamente le elezioni interne previste per marzo, nel tentativo, secondo quanto denunciato, di perpetuarsi nel suo incarico.

La votazione è stata chiara: Filema doveva andarsene, e al suo posto è stato designato, secondo le modalità previste, il Deputato Gran Maestro Juan Alberto Kessell Linares.

Tuttavia, la risposta dello Stato non è stata di sostegno alla legalità interna, ma di rappresaglia e delegittimazione. Il Ministero della Giustizia, invece di mediare con imparzialità, ha sostenuto l'espulso Filema e più tardi, in un'azione ancora più drastica, ha imposto Lázaro Cuesta Valdés come Comendatore del Supremo Consiglio, sostituendo José Ramón Viñas, una figura critica del regime.

Questa decisione è stata accompagnata da una minaccia diretta: se i massoni non accettavano il nuovo leader designato dal Governo, le loro conti bancari sarebbero stati congelati e avrebbero perso il loro status legale come associazione.

“Abbiamo tentato in tutti i modi legali, persino profani, di far valere la nostra volontà... ma il Ministero della Giustizia ha preferito avallare il disprezzo”, ha denunciato uno dei fratelli in dichiarazioni a Cubanet.

Nonostante la legittimità dell'atto, Filema e i suoi funzionari ordinarono la chiusura di tutti i locali della Loggia, costringendo i massoni a riunirsi in strada, di fronte alla statua di Carlos Manuel de Céspedes, sotto forte sorveglianza della polizia.

Da allora, i membri dell'ordine hanno tentato di rientrare nelle sedi massoniche, senza successo. Durante una manifestazione a giugno, diversi fratelli sono stati arrestati e ammoniti dalle autorità, tra cui lo stesso Kessell Linares.

“Oggi faremo ingresso e vedremo cosa succede”, ha affermato uno dei portavoce, mentre i presenti intonavano l'inno nazionale in un atto di riaffermazione civica.

La Direzione delle Associazioni del MINJUS, guidata da Miriam García, è stata duramente criticata per aver inizialmente supportato Filema, nonostante le prove legali presentate dai massoni. Recentemente, la viceministra Lilia María Hernández ha ricevuto una delegazione dell'ordine, proponendo una nuova sessione massonica sotto il comando del dirigente già destituito.

La risposta è stata chiara: rifiuto assoluto a qualsiasi imposizione statale.

“La Gran Loggia di Cuba è sovrana e si regge sulla sua Costituzione”, ha sostenuto Kessell Linares. “Se il governo vuole dominarci, non glielo permetteremo”.

La massoneria cubana, colpita nel 2024 da un scandalo di corruzione che ha coinvolto il suo precedente Gran Maestro Mario Urquía Carreño, vive oggi la sua seconda grande crisi. Ma questa volta, la risposta è stata diversa: unità, mobilitazione e difesa dei suoi principi fondazionali.

“Siamo i legittimi custodi di questa istituzione. Sopra ogni cosa, dobbiamo i nostri giuramenti”, dichiarò un altro fratello. E sebbene non abbiano ancora recuperato i loro templi, hanno chiarito che la massoneria vive in coloro che la esercitano con dignità, non nei muri che tentano di chiudergli il passo.

Domande frequenti sulla crisi della Gran Loggia di Cuba

Perché i massoni cubani cercano di recuperare la loro Grande Loggia?

I massoni cubani cercano di recuperare la loro Gran Loggia a causa della destituzione indebita del loro legittimo leader e dell'interferenza statale nei loro affari interni. La crisi è iniziata quando Mayker Filema Duarte ha tentato di prolungare illegittimamente il suo mandato come Gran Maestro, portando alla sua destituzione da parte dell'Alta Camera Massonica. Tuttavia, il Ministero della Giustizia ha sostenuto Filema, generando tensioni e conflitti tra la comunità massonica e il governo cubano.

Quale ruolo ha svolto il Ministero della Giustizia nella crisi massonica a Cuba?

Il Ministero della Giustizia ha svolto un ruolo controverso nel sostenere il destituito Mayker Filema Duarte, invece di rispettare la decisione interna dei massoni. La Direzione delle Associazioni del MINJUS, guidata da Miriam García, è stata criticata per aver appoggiato Filema e per non aver mediato in modo imparziale. Questa intervento è stata vista come una violazione dell'autonomia della Gran Loggia di Cuba.

Come ha reagito la comunità massonica all'imposizione di un nuovo leader da parte del governo?

La comunità massonica ha respinto fermamente l'imposizione di un nuovo leader da parte del governo cubano. I massoni hanno mantenuto la loro posizione a difesa della sovranità e autonomia della Grande Loggia, esprimendo il loro disaccordo con qualsiasi intervento esterno che violi i loro principi fondativi. Le mobilitazioni e le manifestazioni sono un chiaro riflesso della loro determinazione di riacquistare il controllo legittimo della loro istituzione.

Quali conseguenze affronta la Grande Loggia di Cuba se non accetta il leader imposto dal governo?

Se la Gran Loggia di Cuba non accetta il leader imposto dal governo, potrebbe affrontare il congelamento dei suoi conti bancari e la perdita del suo status legale come associazione. Questa minaccia si aggiunge alle rappresaglie già subite, come la chiusura di locali massonici e la sorveglianza della polizia durante le loro riunioni, il che ha intensificato il conflitto tra la comunità massonica e lo Stato.

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Redazione di CiberCuba

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