Aparecono manifesti contro Díaz-Canel all'Isola della Gioventù

Tra le frasi scritte si leggono espressioni come “Díaz-Canel singao”, “Abajo il comunismo”, “Patria y Vida” e “Libertà”, slogan che rimandano al malcontento sociale che ha preso piede a partire dall'esplosione popolare dell'11 luglio 2021.

Cartelli contro Díaz-Canel a Isla de la JuventudFoto © CiberCuba

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Vari cartelli con messaggi contro il governante Miguel Díaz-Canel e il sistema comunista cubano sono comparsi recentemente a Santa Fe, nell'Isola della Gioventù, segnando un avvenimento insolito in questa località.

Le scritte sono state realizzate su strutture visibili del circolo infantile “Florecita de Azahar” e su una fermata dell'autobus di fronte a questa istituzione educativa, secondo un rapporto e fotografie inviate alla redazione di CiberCuba.

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Tra le frasi scritte si leggono espressioni come "Díaz-Canel singao", "Abajo el comunismo", "Patria y Vida" e "Libertà", slogan che rimandano al malcontento sociale che ha preso forza a partire dall'esplosione popolare dell'11 luglio 2021 (11J).

I vicini della zona hanno segnalato almeno quattro graffiti distinti, il che suggerisce un atto di protesta deliberato, possibilmente coordinato, e non isolato.

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Queste manifestazioni pubbliche di rifiuto si verificano in mezzo a una grave crisi energetica che colpisce per la prima volta il territorio pinero con blackout di fino a cinque ore consecutive e cicli di razionamento elettrico che alterano profondamente la vita quotidiana.

Anche se l'Isola della Gioventù era riuscita a rimanere al di fuori del sistema nazionale di black-out grazie alla sua autonomia elettrica, come ha recentemente riportato CiberCuba, dalla scorsa estate affronta interruzioni di corrente simili a quelle del resto del paese, il che ha provocato un aumento visibile del malcontento cittadino.

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Queste espressioni di protesta avvengono in un luogo dove storicamente c'è stato un rigoroso controllo politico. Nel 2021, su un muro della stessa isola.

Un anno dopo, nel 2022, diversi oppositori sono stati sanzionati per essersi manifestati l'11J, evidenziando la risposta repressiva delle autorità locali di fronte a qualsiasi segno di dissenso.

Il contenuto dei messaggi attuali, la scelta degli spazi pubblici —un centro infantile e una fermata dei trasporti— e il momento in cui appaiono rivelano un punto di non ritorno nello stato d'animo sociale dell'Isola. Per la prima volta, il deterioramento delle condizioni di vita a causa della crisi energetica ed economica sembra aver prevalso sulla paura di ritorsioni.

Fino a questo momento, non sono state segnalate detenzioni né reazioni ufficiali dopo l'apparizione di questi manifesti, anche se è consuetudine che le autorità agiscano rapidamente per cancellare le scritte e rafforzare la sorveglianza nella zona, come già è accaduto in altre province del paese.

Questi fatti rafforzano che il clima di insoddisfazione sociale continua a diffondersi, anche in regioni tradizionalmente più controllate, e che la crisi del sistema non è solo strutturale, ma anche simbolica: neppure i muri delle scuole materne sono al sicuro dal grido popolare.

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