Cuba apre un'ambasciata in Corea del Sud dopo più di sei decenni senza relazioni diplomatiche

Cuba inaugura un'ambasciata in Corea del Sud, con l'obiettivo di diversificare le sue relazioni internazionali. Si esplorano opportunità nel commercio e negli investimenti, con un potenziale nel tabacco e nei prodotti biofarmaceutici.

Inaugurazione dell'Ambasciata di Cuba in Corea del SudFoto © X/Ariel Lorenzo

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Cuba ha inaugurato ufficialmente questo martedì la sua ambasciata in Corea del Sud, un evento che segna un cambiamento significativo nella sua politica estera e che potrebbe avere importanti ripercussioni per il suo popolo.

Tras più di sei decenni di distanziamento e allineamenti ideologici opposti, L'Avana e Seul iniziano a stringere legami in un contesto globale in cambiamento, dove l'urgenza economica e la diplomazia pragmatica sembrano prevalere.

La cerimonia si è svolta nel centrale quartiere di Jung, a Seul, alla presenza di autorità sudcoreane e cubane, rappresentanti di paesi latinoamericani e altri invitati, ha riportato il quotidiano nazionale Korea JoongAng Daily.

La riapertura della sede diplomatica consolida il sorprendente annuncio del 14 febbraio dello scorso anno, quando entrambi i paesi hanno stabilito relazioni formali dopo decenni di silenzio e distanza.

L'avvicinamento viene interpretato non solo come una scelta per diversificare le relazioni internazionali dell'Isola, ma anche come un movimento strategico che allontana, seppur simbolicamente, Cuba dal suo tradizionale alleato Corea del Nord. Il cambio diplomatico avviene in un contesto di crisi economica interna e necessità di nuove alleanze per l'Isola.

"Una nuova fase": Cuba punta sul commercio e sugli investimenti

Ariel Lorenzo Rodríguez, direttore generale degli Affari dell'Asia e dell'Oceania del Ministero degli Affari Esteri di Cuba, è stato chiaro durante il suo discorso nella capitale sudcoreana. “I nostri due paesi stanno entrando in una nuova fase in cui promuoveremo i nostri interessi comuni e rafforzeremo le nostre relazioni”, ha affermato.

Rodríguez, che ha viaggiato appositamente a Seul per l'occasione, ha anticipato che Cuba e la Corea del Sud stanno esplorando opportunità in settori come l'economia, il commercio e gli investimenti, fondamentali per il paese caraibico, soffocato dalla scarsità e dalle sanzioni.

L'ambasciatore cubano in Corea, Claudio Monzón Baeza, ha anche sottolineato il potenziale di cooperazione in settori come il tabacco, i prodotti biofarmaceutici, il miele e il caffè, pilastri dell'esportazione cubana, limitata ma strategica.

Monzón ha ricordato che prima della formalizzazione diplomatica esistevano già legami in settori come lo sport e la cultura. “Sono state queste interazioni a portarci al traguardo del 14 febbraio dello scorso anno”, ha spiegato, rafforzando l'idea di una relazione che, sebbene recente sotto il profilo formale, ha radici precedenti.

Por parte del governo sudcoreano, Lee Joo-il, direttore generale per gli Affari dell'America Centrale e del Sud America, ha assicurato che l'apertura dell'ambasciata faciliterà il dialogo e gli scambi bilaterali. “Riflette il fermo impegno di entrambi i paesi a approfondire la relazione”, ha sottolineato.

Corea del Sud ha già aperto la sua ambasciata a L'Avana a gennaio, e ha nominato come ambasciatore Lee Ho-yul, mentre Monzón ha assunto il suo incarico a Seul nello stesso mese.

E cosa significa questo per i cubani?

Questo nuovo passo diplomatico ha una dimensione pratica e una simbolica. Nel concreto, potrebbe facilitare opportunità commerciali e eventualmente aprire nuove rotte migratorie, di cooperazione tecnologica o accademica. Ma trasmette anche un messaggio che indica che il governo cubano sta cercando opzioni oltre i suoi antichi alleati, nel tentativo di aprirsi al mondo.

Ma, questo giro diplomatico si tradurrà in benefici reali per il popolo, o sarà solo un'altra mossa politica senza impatto diretto nella vita quotidiana?

In un paese dove le opportunità scarseggiano, qualsiasi porta si apra, anche se lontana da casa, può significare una possibilità. L'altra questione, come sempre, è: chi avrà la chiave per attraversarla?

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Redazione di CiberCuba

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