Chiedono otto anni di carcere per i pastori cubani arrestati dopo aver difeso il loro figlio in un processo militare

I pastori cubani affrontano 8 anni di carcere dopo aver difeso il loro figlio in un processo per evasione del servizio militare. Le denunce di repressione religiosa a Cuba mettono in evidenza la mancanza di libertà di espressione.


I pastori evangelici Luis Guillermo Borjas e Roxana Rojas si trovano di fronte a una richiesta di condanna a otto anni di carcere nell'Isola della Gioventù, dopo aver preso parte al processo militare di loro figlio, Kevin Lay Laureido Rojas, accusato di aver evaso il Servizio Militare Obbligatorio (SMO).

Il processo contro i pastori è programmato per il prossimo 9 giugno. Luis Guillermo Borjas si trova in prigione, in isolamento in una cella, mentre Roxana Rojas è stata rilasciata poche ore dopo il suo arresto, dopo aver subito una crisi cardiaca.

La organizzazione Solidaridad Cristiana Mundial ha denunciato che Rojas è stata molestata da un agente vestito da infermiere durante il periodo in cui è stata ricoverata.

Facebook Danaisy Serrano

Perché sono stati arrestati i pastori cubani?

La detenzione dei pastori è stata segnalata il giorno in cui loro figlio è comparso davanti a un tribunale a Cuba per aver suppostamente evaso la sua incorporazione al servizio militare.

Kevin, che presenta condizioni psichiatriche e ortopediche certificate da una commissione medica, era stato costretto a incorporarsi al SMO. Non ricevendo i suoi farmaci nell'unità, è fuggito dal recinto militare, e ora si trova ad affrontare una richiesta della procura di quattro anni di prigione.

Durante il processo di suo figlio, i pastori presentarono la documentazione medica che giustificava la sua inabilitazione. Quando fu respinta dalla Procura, risposero che si stava commettendo “una ingiustizia di fronte agli uomini e di fronte a Dio”, il che suscitò la reazione immediata del pubblico ministero, che ordinò il suo arresto per "disobbedienza e oltraggio".

Chi ha denunciato questo caso di repressione a Cuba?

Il caso è stato denunciato dall'Osservatorio Cubano dei Diritti Umani e dall'Alleanza dei Cristiani di Cuba, che lo hanno qualificato come un grave attacco alla libertà religiosa e di espressione.

Le Assemblee di Dio a Cuba, denominazione a cui appartengono i pastori, hanno espresso la loro preoccupazione e sperano che si tratti di un malinteso.

Nonostante il regime cubano affermi di rispettare la libertà religiosa, solo nel 2024 sono stati documentati oltre 990 incidenti di violazioni in questo ambito.

Il controllo della Oficina de Asuntos Religiosos e la repressione verso le Chiese indipendenti evidenziano una politica restrittiva nei confronti di coloro che esprimono la propria fede al di fuori del quadro ufficiale.

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