“Socialismo sì, transfobia no”: Mariela Castro guida la marcia contro l'omofobia a L'Avana

La conga guidata da Mariela Castro ha rafforzato il discorso ufficiale che collega i diritti LGBTIQ+ al progetto socialista

Marcia contro l'omofobia e la transfobia a L'AvanaFoto © Cubadebate

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Attivisti per la diversità sessuale, promotori comunitari e rappresentanti di istituzioni hanno partecipato questo sabato a una conga a La Habana come parte delle Giornate Cubane contro l'Omofobia e la Transfobia, un'iniziativa fortemente sostenuta dal governo.

Secondo Cubadebate, la manifestazione ha riunito diverse centinaia di persone a pochi metri dal malecón ed è stata guidata da Mariela Castro Espín, direttrice del Centro Nazionale di Educazione Sessuale (CENESEX) e figlia di Raúl Castro.

Durante il percorso sono state esposte striscioni con messaggi come “Socialismo sì, transfobia no” e “Cuba è amore”, in una giornata caratterizzata da una narrazione ufficiale che ha cercato di collegare i diritti LGBTIQ+ al progetto politico del paese.

L'evento si è svolto a poche settimane dalla discussione da parte dell'Assemblea Nazionale del Potere Popolare di un progetto di Legge sul Registro Civile, ha indicato il portale di notizie.

Secondo quanto annunciato, questo permetterà ai cittadini di modificare il sesso nei loro documenti d'identità in base alla propria autopercezione, senza la necessità di un'operazione di riassegnazione genitale né di un'ordinanza giudiziaria.

Se approvata, la legge rappresenterebbe un progresso tecnico all'interno del quadro legale cubano, in continuità con il Codice delle Famiglie approvato nel 2022, che ha legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso e altre forme legate alla diversità familiare.

Tuttavia, gli attivisti transgender presenti nella giornata e la stessa Mariela Castro hanno riconosciuto che la normativa proposta mantiene lo schema binario maschile/femminile e non tiene conto delle identità non binarie, ha riportato Cubadebate.

Inoltre, le operazioni di riassegnazione di genere, che venivano offerte nel sistema sanitario pubblico, sono attualmente ferme per mancanza di risorse, il che limita l'accesso reale ai diritti riconosciuti sulla carta.

"È necessaria l'aggiornamento di alcune leggi su cui si sta già lavorando (come quella del Registro Civile) affinché quanto stabilito nella Costituzione sia adeguatamente riflesso," ha commentato Castro Espín prima dell'inizio della marcia.

Ha anche sottolineato che i progressi attuali sono il risultato di un processo di trasformazione culturale sostenuto, secondo lei, dalla Rivoluzione.

L'attività fa parte delle giornate annuali organizzate dal CENESEX, che si svolgeranno fino al prossimo 18 maggio.

Nonostante i colori vivaci e la musica della conga, il contesto di crisi economica, il controllo statale sulle mobilitazioni e le limitazioni legali pendenti continuano a influenzare l'effettivo impatto di queste espressioni pubbliche a difesa della comunità LGBTIQ+ a Cuba.

Nell'edizione del 2023, la direttrice del CENESEX, Mariela Castro Espín, e Lis Cuesta Peraza, hanno guidato la conga contro l'omofobia a L'Avana, in un evento che ha fatto parte delle celebrazioni ufficiali promosse dal regime.

La attività ha visto anche la presenza di autorità del Partito Comunista di Cuba, funzionari del Governo della capitale e rappresentanti del Ministero della Salute Pubblica, il che, per i settori critici, evidenzia la contraddizione che coloro che storicamente hanno represso la comunità LGBTIQ+ nell'isola, ora si presentano come promotori di spazi di inclusione, senza che si sia verificata una reale riparazione per gli abusi del passato.

In contrasto, nel 2019 la risposta ufficiale a una manifestazione pacifica organizzata in modo indipendente dalla comunità LGBTI+ fu completamente diversa.

Ese anno, gli attivisti hanno organizzato una marcia alternativa dopo la cancellazione della conga ufficiale, e la sicurezza dello Stato e la polizia cubana hanno risposto con arresti arbitrari e uso della forza contro coloro che hanno tentato di camminare lungo il Paseo del Prado a La Havana.

Domande frequenti sulla Marcia contro l'Omofobia a Cuba

Chi ha guidato la marcia contro l'omofobia a L'Avana?

La marcia è stata guidata da Mariela Castro Espín, direttrice del Centro Nazionale di Educazione Sessuale (CENESEX) e figlia di Raúl Castro. Questa marcia ha fatto parte delle Giornate Cubane contro l'Omofobia e la Transfobia all'Avana.

Quali progressi legali vengono discussi a Cuba per la comunità transgender?

In Cuba si sta discutendo un progetto di Legge sul Registro Civile che permetterebbe ai cittadini di modificare il sesso nei loro documenti d'identità in base alla propria autopercezione, senza necessità di un'operazione di riassegnazione genitale né di un'ordinanza giudiziaria. Tuttavia, la normativa mantiene uno schema binario e non contempla le identità non binarie.

Quali critiche affronta l'evento organizzato da CENESEX?

L'evento affronta critiche per la sua alleanza con il governo, il che limita il suo impatto come vera espressione dei diritti LGBTIQ+. Inoltre, si critica la narrazione che collega i diritti di queste comunità al progetto politico del regime cubano, senza che ci sia una reale riparazione per gli abusi del passato.

Qual è la situazione delle chirurgie di riassegnazione di genere a Cuba?

Le chirurgie di reassignment di genere sono attualmente bloccate nel sistema sanitario pubblico cubano a causa della mancanza di risorse, il che limita l'accesso reale a questi diritti legalmente riconosciuti.

Qual è il simbolismo della marcia nel contesto politico attuale di Cuba?

La marcia simboleggia un tentativo del regime cubano di mostrare progressi nei diritti LGBTIQ+, sebbene nella pratica sia limitata dal controllo statale e dalla mancanza di libertà reali. In un contesto di crisi economica e restrizioni, queste espressioni pubbliche sono caratterizzate dalle contraddizioni tra il discorso ufficiale e la realtà sociale.

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