Feministe cubane chiedono all'Unione Europea di porre fine all'Accordo con il regime

I collettivi femministi cubani esortano l'Unione Europea a sospendere il suo accordo con il regime cubano, sottolineando la mancanza di leggi contro la violenza di genere e i diritti umani nell'isola.

Attiviste femministe cubane a MadridFoto © Alas Tensas

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Collettivi femministi indipendenti cubani hanno chiesto alla Unione Europea di porre fine all'Accordo di Dialogo Politico e Cooperazione con il regime dell'isola.

“Chiediamo al Parlamento Europeo e all'Alto Rappresentante che nel dibattito che avrà luogo il 6 maggio nell'Eurocamera si consideri l'attivazione della clausola di sospensione dell'Accordo di Dialogo Politico e Cooperazione con il governo di Cuba”, si legge nella missiva che è stata riprodotta da Martí Noticias.

“Cuba, siamo e viviamo, di fronte alla banalizzazione del male e alla sua naturalizzazione. Negare i diritti inerenti a ogni essere umano è un grave crimine, e come tale dovrebbe essere riconosciuto e combattuto con fermezza”, aggiungono.

Tra le numerose organizzazioni che sottoscrivono il documento si trovano la Rete Femminile di Cuba, la rivista Alas Tensas e il suo Osservatorio di Genere OGAT, Cittadinanza e Libertà, Donne Democratiche Cristiane, Radici di Speranza e il Consiglio per la Transizione Democratica a Cuba.

I firmatari sostengono che il regime di La Habana disprezza l'integrità delle donne, come dimostra il fatto che Cuba è l'unico paese dell'emisfero occidentale in cui non esiste una Legge Integrale contro la violenza di genere.

Nella lettera, si racconta la lotta dei collettivi femministi indipendenti cubani per l'approvazione a Cuba di una legge di questo tipo e come, nel 2019, l'Alleanza Cubana per l'Inclusione e la Rete Femminile di Cuba abbiano lanciato la campagna #Unite per i Nostri Diritti e presentato senza successo una proposta di Legge Integrale contro la Violenza di Genere a Cuba presso il sottocomitato per i Diritti Umani del Parlamento Europeo.

“El paese muore e languisce, e nel frattempo, il governo cubano ha appena revocato la licenza extrapenale a José Daniel Ferrer e a Félix Navarro, due persone integre, che non sono disposte a sottomettersi al potere arbitrario”, si afferma nel documento dove si menziona anche il caso di Zoila Esther Chávez, madre del prigioniero politico José Gabriel Barrenechea.

“Le madri cubane hanno dovuto pagare un prezzo troppo alto e ingiusto. Fino a quando? Stupidità e/o Malvagità? Voi direte. I leader e i regimi malvagi esistono”, hanno sottolineato.

Il mercoledì scorso, il Parlamento Europeo ha espresso la sua “profonda preoccupazione” per l'incarcerazione degli oppositori cubani José Daniel Ferrer e Félix Navarro, entrambi noti attivisti per i diritti umani nell'isola.

La detenzione è avvenuta appena alcune settimane dopo che Ferrer ha fornito una testimonianza alla Sottocommissione per i Diritti Umani dell'Eurocamera, dove ha denunciato abusi e torture subite nelle prigioni cubane.

In un comunicato, il presidente di quella sottocommissione, l'eurodeputato Mounir Satouri (Verdi, Francia), ha richiesto la liberazione immediata e incondizionata di entrambi i dissidenti, così come garanzie riguardo alla loro integrità fisica e la conferma ufficiale del loro stato.

"Ribadiamo il nostro appello alle autorità cubane affinché rispettino i diritti fondamentali e garantiscano che tutti i cittadini possano esprimersi senza timore di ritorsioni, anche quando si tratta di opinioni dissidenti", ha sottolineato Satouri.

L'Unione Europea ha avvertito che continuerà a monitorare da vicino la situazione nell'isola e utilizzerà "tutti i meccanismi disponibili" nel quadro dell'Accordo di Dialogo Politico e Cooperazione UE-Cuba.

"La UE ribadisce la sua solidarietà a coloro che lavorano pacificamente per una Cuba più libera, democratica e inclusiva", ha concluso il comunicato ufficiale del Parlamento Europeo.

In Cuba, la violenza maschilista ha portato alla morte di 12 donne dall'inizio del 2025, secondo quanto confermato da queste organizzazioni.

Domande frequenti sulla situazione politica e sui diritti umani a Cuba

Perché le femministe cubane chiedono di terminare l'accordo con l'Unione Europea?

Le femministe cubane chiedono all'Unione Europea di porre fine all'Accordo di Dialogo Politico e Cooperazione con Cuba a causa della violazione dei diritti umani da parte del regime cubano. Denunciano l'assenza di una Legge Integrale contro la violenza di genere nel paese, il che riflette il disprezzo del regime per l'integrità delle donne.

Quali azioni hanno intrapreso le organizzazioni femministe per combattere la violenza di genere a Cuba?

Le organizzazioni femministe a Cuba hanno lanciato campagne come #UnidasPorNuestrosDerechos, cercando l'approvazione di una Legge Integrale contro la Violenza di Genere. Hanno presentato proposte presso il Parlamento Europeo e continuano a documentare casi di femminicidio nonostante la mancanza di trasparenza da parte del governo.

Qual è la situazione attuale degli oppositori José Daniel Ferrer e Félix Navarro?

José Daniel Ferrer e Félix Navarro, riconosciuti attivisti per i diritti umani, sono stati incarcerati nuovamente dopo la revoca della loro libertà vigilata. Il Parlamento Europeo ha espresso la sua profonda preoccupazione per la loro situazione, esigendo la loro liberazione immediata e garanzie sulla loro integrità fisica.

Qual è l'impatto della repressione a Cuba sulle famiglie dei prigionieri politici?

La repressione a Cuba colpisce gravemente le famiglie dei prigionieri politici, lasciandole in condizioni di vulnerabilità. Un esempio è il caso di Zoila Esther Chávez, madre del prigioniero José Gabriel Barrenechea, che si trova in una situazione critica di salute senza il supporto di suo figlio.

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Redazione di CiberCuba

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