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Il lavoro minorile, una realtà spesso silenziata a Cuba, è stato ufficialmente riconosciuto a Las Tunas attraverso l'articolo “Lavoro infantile: il crepuscolo dei sogni”, pubblicato questo venerdì dal Periódico 26, organo ufficiale della provincia.
L'indagine, firmata dalla giornalista Yuset Puig Pupo, dà un volto e una storia a un fenomeno che, sebbene informale e caratterizzato dalla crisi economica, vulnera diritti fondamentali dell'infanzia.
Il reportage affronta storie come quella di “Pablo”, un adolescente di 16 anni che lavora nella produzione di carbone vegetale per sostenere la sua famiglia, o di “Cristian”, che alterna la scuola secondaria con il taglio dell'erba per poi venderla.
Queste rivelano come la precarietà spinga molti minori a svolgere lavori fisici impegnativi e pericolosi, esprime la pubblicazione.
La ministra del Lavoro e della Sicurezza Sociale, Marta Elena Feitó, aveva già avvertito sui segnali di lavoro minorile nella provincia durante la visita del primo ministro Manuel Marrero Cruz lo scorso dicembre, ha ricordato l'articolo.
“Le attività individuate sono per lo più informali, poiché nessun datore di lavoro statale o privato può legalmente assumere un minorenne di 17 anni”, ha affermato Miguel González Velázquez, direttore provinciale del Lavoro e della Sicurezza Sociale.
Tuttavia, ha riconosciuto che molti adolescenti collaborano in attività famigliari o in attività agricole, specialmente nelle zone rurali.
Dal settore educativo, sono stati attivati meccanismi di prevenzione e monitoraggio. Juan Migüel Barrios, vicedirettore provinciale dell'Istruzione, ha assicurato che, fino ad ora, non sono stati segnalati casi di abbandono scolastico per motivi lavorativi, anche se esistono studenti che lavorano dopo le lezioni.
La Procura ha anche intervenuto in casi rilevati, facendo avvertimenti ai genitori che permettono o incitano i propri figli a vendere prodotti sulla via pubblica o in centri educativi. “Il lavoro minorile è un reato, e la legge cubana lo vieta categoricamente”, ha ricordato Daisy Torres Álvarez, procuratore capo del Dipartimento di Protezione Familiare.
Il reportage sottolinea la necessità di mantenere un approccio preventivo, rafforzare l'assistenza sociale alle famiglie vulnerabili e garantire spazi sicuri per la ricreazione infantile.
L'istituzionalità a Las Tunas ha fatto scattare gli allarmi e invita a non naturalizzare una situazione che potrebbe segnare per tutta la vita bambini e adolescenti.
"Concepire un figlio è un miracolo. Ma non si può permettere che i sogni si spengano così presto", conclude l'articolo, lasciando chiara una verità scomoda: il lavoro minorile esiste a Cuba, e c'è urgenza di proteggere i più giovani dal peso delle carenze.
La protezione dell'infanzia è difficile per molti genitori, quando lo stato è incapace di garantire il benessere e la sicurezza alimentare e finanziaria delle famiglie.
Domande frequenti sul lavoro infantile a Cuba e il suo riconoscimento ufficiale
Cosa ha rivelato la stampa ufficiale sul lavoro minorile a Las Tunas?
La stampa ufficiale ha riconosciuto l'esistenza del lavoro minorile a Las Tunas attraverso un articolo pubblicato dal Periódico 26. Il reportage sottolinea come la crisi economica costringa molti minori a svolgere lavori fisici impegnativi e pericolosi, violando i loro diritti fondamentali.
Quali sono le storie più impattanti sul lavoro minorile a Las Tunas?
Tra le storie più toccanti, l'articolo menziona "Pablo", un adolescente di 16 anni che lavora nella produzione di carbone vegetale per sostenere la sua famiglia, e "Cristian", che aiuta la sua famiglia tagliando erba da vendere. Queste storie riflettono la precarietà che costringe i minori a svolgere lavori pericolosi e mettono in evidenza l'urgente necessità di proteggere l'infanzia a Cuba.
Quali misure sta adottando il governo cubano per affrontare il lavoro minorile?
Nonostante la legge cubana vieti il lavoro minorile, il governo è stato criticato per il suo insufficiente supporto economico alle famiglie più vulnerabili. Le autorità hanno attivato meccanismi di prevenzione e monitoraggio, ma la mancanza di risorse e la crisi economica continuano a alimentare il problema.
Quale ruolo svolgono le famiglie nella situazione del lavoro infantile a Cuba?
Le famiglie, spesso spinte dalla necessità economica, permettono o addirittura promuovono che i propri figli lavorino per contribuire al reddito familiare. Il regime cubano, tuttavia, è stato criticato per incolpare le famiglie e non assumersi la responsabilità del problema, non fornendo un ambiente sicuro e adeguato per lo sviluppo infantile.
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