“Vestiti di bianco, ma sporchi di vergogna”: Medici del caso Damir scatenano un’ondata di ripudio a Cuba

La comparsa di medici cubani riguardo al caso del bambino Damir ha suscitato indignazione sui social, evidenziando negligenze e il collasso del sistema sanitario nell'isola.


La recente apparizione televisiva di un gruppo di medici cubani per "chiarire" il caso del bambino Geobel Damir Ortiz Ramírez ha scatenato una forte ondata di indignazione sui social media, dove cittadini e professionisti della salute hanno accusato i medici di mentire e coprire una serie di negligenze.

La madre del bambino, Eliannis Ramírez, ha reagito con fermezza a quanto trasmesso nel programma speciale, definendo “crudele” e “basso” il tentativo di colpirla pubblicamente per l'evoluzione clinica di suo figlio.

"Mi figlio è uscito da Cuba in condizioni critiche e ora respira da solo grazie al trattamento ricevuto negli Stati Uniti," ha affermato la madre, assicurando che la salute di suo figlio è migliorata in modo evidente solo dopo aver ricevuto assistenza medica al di fuori dell'isola.

Le reti sociali, in particolare i commenti sulla pagina Facebook di CiberCuba e sul sito ufficiale Cubadebate, hanno riflesso un numero crescente di voci critiche che concordano su un punto: il sistema sanitario a Cuba è collassato ed è diventato una macchina di insabbiamento più che di assistenza sanitaria.

"Sono un medico cubano, e nelle cartelle cliniche si scrivono bugie che lo stesso Ministero della Salute Pubblica obbliga a inserire", ha denunciato un'utente su Facebook. Un altro specialista ha espresso la sua impotenza e vergogna per il comportamento dei suoi colleghi in televisione, accusandoli di non dire la verità e di tentare di incolpare una madre disperata.

Il caso di Damir è diventato un simbolo del deterioramento del sistema sanitario cubano. Diagnosticato inizialmente con un tipo di leucemia che non aveva e senza ricevere il trattamento adeguato per un'infezione batterica, la sua situazione ha iniziato a migliorare solo dopo la sua uscita dal paese con un visto umanitario.

"Coloro che giustificano, assassinano", ha scritto il medico esiliato Alexander Jesús Figueredo Izaguirre. In un messaggio virale, ha accusato i medici che hanno partecipato all'audizione di essere "portavoce del potere" e "propaganda ambulante" di un sistema che dà priorità all'ideologia sulla vita umana. Il suo messaggio è stato ripetuto da centinaia di utenti che hanno condiviso la loro indignazione e hanno chiesto giustizia.

La cittadinanza ha anche denunciato l'accesso diseguale a medicinali e trattamenti. "Tutti sanno che bisogna comprare i medicinali per strada, e a volte a prezzi più alti che in Europa," ha commentato un'utente.

Altri hanno messo in discussione l'ipocrisia di un sistema che si vanta di offrire salute gratuita mentre costringe i pazienti a elemosinare forniture, a corrompere i medici o ad aspettare indefinitamente per un intervento.

Incluso all'interno della piattaforma ufficialista di Cubadebate, i commenti sono stati per lo più critici. Un gran numero di utenti ha risposto con sarcasmo, dolore o indignazione a coloro che difendevano a oltranza il sistema medico cubano. “Riconoscete che avete fallito come medici. Ormai Damir è in buone mani”, ha chiesto una commentatrice.

In parallelo, diversi utenti di internet si sono chiesti perché ci sia voluto tanto a fornire una versione ufficiale del caso, e perché siano stati omessi dettagli fondamentali, come la diagnosi reale e il tipo di trattamento che il bambino sta ricevendo attualmente negli Stati Uniti.

Nel frattempo, Damir continua la sua recupero fuori da Cuba, lontano dagli ospedali che, secondo molti testimonianze, sono stati sul punto di costargli la vita. Quello che è iniziato come una denuncia di una madre sui social media, si è trasformato nell'esporre le crepe più profonde di un sistema sanitario che ormai non convince neppure i suoi stessi lavoratori.

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Redazione di CiberCuba

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