Il regime cubano ha organizzato un atto di propaganda di fronte all'abitazione di José Daniel Ferrer, leader dell'Unione Patriottica di Cuba (UNPACU), nel quartiere Altamira, a Santiago di Cuba.
Secondo quanto denunciato dallo stesso oppositore, personale docente, dirigenti, studenti e militanti del Partito Comunista sono stati costretti a partecipare alla mobilitazione, convocata sabato scorso dalle autorità per contrastare le attività umanitarie svolte dall'organizzazione oppositrice.
“Un atto comunista qui ad Altamira, a soli metri dalla nostra sede nazionale. Il Partito Comunista, attraverso la sua polizia politica, sta reprimendo e organizzando questo spettacolo perché gli dà fastidio che nutriamo e curiamo persone molto bisognose,” ha affermato Ferrer in un video diffuso su social media.
L'attivista ha spiegato che le autorità hanno portato sul posto lavoratori e studenti da diversi centri, al fine di dare l'impressione di un sostegno popolare di fronte alle azioni della UNPACU, che nelle ultime settimane ha ripreso il suo lavoro di assistenza comunitaria, specialmente nella distribuzione di alimenti e medicinali a persone in situazione di vulnerabilità.
Negli ultimi settimane, centinaia di persone si sono recate presso la sede della UNPACU in cerca di cibo, medicinali o aiuti di base, il che ha generato una forte reazione da parte dell'apparato repressivo. Ferrer ha denunciato un aumento della sorveglianza poliziesca, detenzioni arbitrarie e intimidazioni ai vicini e collaboratori, con l'obiettivo di fermare le azioni solidali del gruppo oppositore.
“Non gli basta la repressione, ora fanno anche circo con lo spettacolo”, ha denunciato il leader dell'opposizione, dopo aver lamentato che il regime tenta di “competere” con iniziative civili senza offrire soluzioni reali alla grave situazione sociale che attraversa il paese.
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