Cubana rivela un "dettaglio" che la sorprende della Spagna e gli utenti reagiscono: "Non è capitalismo; è civiltà."

"In Cuba dire capitalismo è sinonimo di sviluppo. Non l'ho detto perché fermino le auto ma per il piccolo dettaglio del campanello, che è totalmente nuovo per me," reagì lei nei commenti di fronte all'onda di reazioni.


Il video di una cubana in Spagna ha generato un intenso dibattito sui social network dopo che ha condiviso la sua sorpresa nel vedere come gli automobilisti rispettano i semafori pedonali in quel paese. La creatrice di contenuti Karlita (@yo_soykarlita) ha mostrato su TikTok il suo stupore di fronte a una scena quotidiana in molte parti del mondo: le auto che si fermano automaticamente quando i pedoni premono il pulsante del semaforo per poter attraversare.

"Miren, signori, questa è una zona piuttosto trafficata. Qui, come potete vedere, passano molte macchine. Quindi, quello che sarebbe normale nel mio paese, Cuba, è aspettare che passino le macchine per attraversare. Ma qui no. Qui si preme questo segnale e si aspetta lì il semaforo. Vedete il pupazzetto rosso? Bene, quando diventa verde noi possiamo camminare e, automaticamente, guardate, le macchine devono fermarsi affinché possiamo attraversare. Benvenuti nel capitalismo, amore mio," ha spiegato Karlita nel suo video.

In sole 17 ore, il video ha superato le 24 mila visualizzazioni e centinaia di commenti, dove gli utenti hanno reagito in modo diviso. Alcuni hanno difeso il loro punto di vista, mentre altri hanno assicurato che il loro stupore non ha a che fare con il capitalismo, ma con l'educazione stradale e la civiltà.

Uno dei commenti più significativi è stato quello della stessa creatrice, che ha chiarito: "Chiunque venga da Cuba e sia da poco in Spagna si sorprende per le più piccole cose. Se sei qui da anni, ricorda i tuoi inizi, e se sei straniero visita Cuba e capirai perché il mio stupore".

Altri utenti hanno dissentito con Karlita e hanno affermato che ciò che descrive non è capitalismo, ma regole stradali ben applicate. Un utente ha scritto che non si tratta di capitalismo, ma di educazione stradale, un commento che ha ricevuto più di 58 reazioni. Un altro internauta ha sostenuto che si tratta di civiltà. Un utente spagnolo ha corretto Karlita facendo notare che in Spagna non ci sono "carros", ma "coches" o veicoli. Un altro seguace ha aggiunto che anche senza semaforo, si fermano per far passare il pedone, perché senza semaforo il pedone ha la priorità. Qualcun altro ha commentato che Cuba avrebbe anche questo se non fosse per il regime che ha, a cui Karlita ha risposto: "Esattamente così".

In un altro commento, Karlita ha spiegato che a Cuba ci sono semafori, ma non c'è educazione stradale né segnali acustici ai semafori e che le auto non si fermano sulle strisce pedonali. Un altro utente ha sottolineato che la Spagna non è capitalista, ma ha un governo socialista. Un follower ha avvertito che non tutti rispettano i semafori. Un altro commento ha ironizzato con la frase "Sánchez dimisión" in riferimento al presidente del governo spagnolo. Un internauta ha affermato di avere ragione e di aver visto video di Cuba che sembravano mostrare un paese abbandonato dalla mano di Dio. Un altro ha insistito sul fatto che ciò che Karlita ha descritto non è capitalismo, ma educazione. Un utente ha puntualizzato che in Spagna la gente rispetta il pedone, ma che non si tratta di capitalismo, bensì di coscienza e rispetto. Infine, qualcuno ha commentato che era un riflesso della civiltà e un altro ha chiesto con incredulità se a Cuba passassero così tante auto da non dare tempo di attraversare.

L'incredulità di Karlita non è un caso isolato. Negli ultimi mesi, una cubana a Tenerife si è mostrata sorpresa per la stabilità elettrica e l'abbondanza nei supermarket, qualcosa di impensabile a Cuba. Un'altra cubana che lavora nel sistema sanitario spagnolo ha affermato che la digitalizzazione e l'autonomia medica sono incomparabili con la precarietà dell'isola. Un cubano residente in Spagna ha riflettuto sulla nostalgia e sulle radici, sostenendo che sentire la mancanza di Cuba non significa voler tornare a viverci.

Il fenomeno dei cubani emigrati che raccontano il loro shock culturale continua a crescere sui social media, generando dibattiti sullo sviluppo, l'educazione stradale e il contrasto tra i sistemi di governo.

Il video di Karlita, oltre a essere una semplice aneddoto sui semafori, riflette un'esperienza comune tra i cubani che arrivano in Spagna e si confrontano con una nuova realtà.

Anche se per molti ciò che lei descrive potrebbe sembrare ovvio, per coloro che hanno vissuto a Cuba, dove le norme stradali sono meno rispettate e l'infrastruttura è precaria, questo tipo di dettagli diventano piccole sorprese che evidenziano le profonde differenze tra i due paesi.

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Redazione di CiberCuba

Un team di giornalisti impegnati a informare sull'attualità cubana e temi di interesse globale. Su CiberCuba lavoriamo per offrire notizie veritiere e analisi critiche.

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