Burla o cinismo?: Díaz-Canel afferma che la stampa rivoluzionaria di Cuba è indipendente e libera

L'affermazione di Díaz-Canel riguardo all'indipendenza della stampa cubana contrasta con la realtà della censura statale e della mancanza di libertà di informazione denunciata da organizzazioni internazionali.

Miguel Díaz-CanelFoto © X/Presidencia Cuba

Video correlati:

Il governante cubano Miguel Díaz-Canel ha sollevato critiche dopo aver dichiarato che la stampa rivoluzionaria a Cuba è "indipendente e libera".

L'affermazione, fatta in un messaggio ai lavoratori della stampa in occasione della celebrazione del loro giorno a Cuba, è stata interpretata da molti come una manifestazione di cinismo nei confronti della censura e del controllo assoluto dello Stato sui mezzi di comunicazione nell'isola.

"In Cuba, la stampa rivoluzionaria è davvero indipendente, perché non è al servizio di capitali né di interessi stranieri. È al servizio del popolo e questo servizio deve essere assunto come un obbligo di riflettere di più e meglio, in modo più integrale, le preoccupazioni, i successi e le sfide della nostra società", ha affermato Díaz-Canel nel testo pubblicato nel quotidiano ufficiale Granma.

Tuttavia, questa dichiarazione è in conflitto con la realtà che vivono i giornalisti che lavorano nei mezzi di informazione legati al regime, i quali affrontano una rigida linea editoriale imposta dagli uffici del Dipartimento Ideologico del Comitato Centrale del Partito Comunista, e se, a un certo punto, decidono di discostarsene, diventano vittime di continue ritorsioni, censura e persecuzione da parte della Sicurezza dello Stato.

Diversi organismi internazionali hanno denunciato ripetutamente la mancanza di libertà di stampa a Cuba. Reporters Sans Frontières (RSF) e il Comitato per la Protezione dei Giornalisti (CPJ) hanno definito il paese come uno dei più repressivi in materia di informazione, dove il governo mantiene un monopolio sulla diffusione delle notizie e criminalizza l'esercizio del giornalismo indipendente.

Recientemente, il vicepresidente dell'Unione dei Giornalisti di Cuba (UPEC), Francisco Rodríguez Cruz, ha difeso la presunta “indipendenza” della stampa statale.

Il funzionario della UPEC ha assicurato che la stampa sull'isola non risponde a interessi politici o economici di nessuna fazione, ma il suo impegno è unicamente verso "la gente, verso il proprio popolo".

Tuttavia, mentre il discorso ufficiale insiste nel presentare un'immagine di trasparenza informativa, la realtà della stampa a Cuba riflette tutto il contrario.

Il controllo statale, la mancanza di pluralità e la criminalizzazione del giornalismo indipendente confermano che la "libertà" di stampa difesa da Díaz-Canel e altri funzionari castristi non è altro che una farsa.

In un paese dove i media ufficiali rispondono unicamente agli interessi del Partito Comunista e dove esprimere opinioni critiche può significare persecuzione o esilio, l'affermazione del mandatario cubano è vista, per molti, come un'affronto al diritto fondamentale all'informazione.

Domande frequenti sulla libertà di stampa a Cuba

È davvero la stampa cubana indipendente e libera come afferma Díaz-Canel?

L'affermazione che la stampa cubana sia indipendente e libera è ampiamente criticata, poiché il Governo cubano mantiene un controllo rigoroso sui mezzi di comunicazione. La linea editoriale è dettata dal Partito Comunista e qualsiasi deviazione da questa linea può comportare censura e ritorsioni per i giornalisti.

Quale ruolo svolgono le organizzazioni internazionali nella denuncia della mancanza di libertà di stampa a Cuba?

Diverse organizzazioni internazionali, come Reporters Sans Frontières (RSF) e il Comitato per la Protezione dei Giornalisti (CPJ), hanno denunciato in modo costante la mancanza di libertà di stampa a Cuba. Queste organizzazioni qualificano il paese come uno dei più repressivi in materia di informazione, evidenziando il monopolio statale sulla diffusione delle notizie e la criminalizzazione del giornalismo indipendente.

Come è colpito il giornalismo indipendente a Cuba?

Il giornalismo indipendente a Cuba affronta costanti rappresaglie, censura e molestie da parte della Sicurezza dello Stato. I giornalisti che tentano di lavorare al di fuori della linea ufficiale si trovano di fronte a un ambiente ostile e sono perseguitati per le loro attività, limitando severamente la loro capacità di informare liberamente.

Qual è la posizione del governo cubano riguardo alla stampa internazionale?

Il governo cubano, attraverso i suoi funzionari, ha dichiarato che la stampa nell'isola non risponde a interessi politici o economici di nessuna fazione, ma che il suo impegno è unicamente verso il popolo. Tuttavia, affermano che il loro lavoro include anche il contrasto a quelle che considerano campagne mediatiche ostili di multinazionali della comunicazione occidentali, che presuntamente cercano di distorcere la realtà dell'isola.

Archiviato in:

Redazione di CiberCuba

Un team di giornalisti impegnati a informare sull'attualità cubana e temi di interesse globale. Su CiberCuba lavoriamo per offrire notizie veritiere e analisi critiche.

Redazione di CiberCuba

Un team di giornalisti impegnati a informare sull'attualità cubana e temi di interesse globale. Su CiberCuba lavoriamo per offrire notizie veritiere e analisi critiche.