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Cuba si ripete come il peggior paese dell’America Latina in termini di libertà di stampa

Cuba è nella posizione numero 168 della lista.

José Luis Tan Estrada, periodista cubano encarcelado esta semana © Facebook/Michel Hernández
José Luis Tan Estrada, giornalista cubano incarcerato questa settimana Foto © Facebook/Michel Hernández

Cuba è il peggior paese dell'America Latina in termini di libertà di stampa, al 168° posto nell'edizione del Indice mondiale sulla libertà di stampa 2024, eseguito da Reporter senza frontiere (RSF).

Cuba è il paese dell'America Latina il peggiore nella lista, alla posizione 168.

Poi ci sono il Nicaragua (163°) e il Venezuela (156°). Secondo RSF, in questi tre paesi il giornalismo è soggetto a una censura basata su decisioni arbitrarie, che possono assumere la forma di arresti arbitrari, sospensioni delle trasmissioni o ostacoli amministrativi.

In Guatemala (138°), la criminalizzazione dei giornalisti e l'incarcerazione di Jose Rubén Zamora testimoniano le gravi minacce che il giornalismo ha dovuto affrontare negli ultimi anni, spiega.

Questo panorama preoccupante si inquadra in un contesto regionale in cui più della metà dei paesi sperimenta un deterioramento in termini di libertà di stampa, principalmente a causa del calo dell'indicatore politico, afferma il rapporto.

In uno scenario in cui i leader politici stigmatizzano sempre più giornalisti e media nei loro discorsi, si aggiungono campagne di disinformazione, azioni giudiziarie abusive e propaganda statale, generando sfiducia e favorendo la polarizzazione, afferma.

Sottolinea che queste circostanze, insieme agli attacchi fisici impuniti contro i giornalisti, stanno favorendo un clima di autocensura nel Sud e Centro America.

Anche gli Stati Uniti sono scesi di dieci posizioni nella classifica e devono far fronte a una crescente sfiducia nei confronti dei media, esacerbata dall’ostilità di alcuni leader politici che suggeriscono addirittura l’incarcerazione dei giornalisti.

Da parte sua, l'Argentina, sotto la presidenza di Javier Milei, vede il suo pluralismo intaccato a causa di un atteggiamento aggressivo nei confronti del giornalismo, mentre in Perù le condizioni per svolgere questo lavoro si deteriorano con un sistema politico opaco.

In Ecuador, la crisi politica e la criminalità organizzata incidono sul funzionamento democratico, mentre in Messico persiste la violenza contro i giornalisti, paese con il maggior numero di omicidi nell’ultimo decennio.

RSF evidenzia miglioramenti come il caso del Cile, che avanza di 31 posti grazie alle misure del governo volte a rafforzare la libertà di stampa.

Anche il Brasile mostra progressi con il governo di Luiz Inacio Lula Da Silva nella normalizzazione dei rapporti con la stampa, dopo le tensioni durante il mandato di Jair Bolsonaro; e la Costa Rica, precedentemente nota per la sua libertà di stampa, deve far fronte a tensioni tra governo e media.

Il Canada è il paese con i migliori risultati nelle Americhe, anche se deve affrontare sfide economiche nel settore dei media.

Per diversi anni Cuba è in cima alla lista dei paesi con la minore libertà di stampa in America Latina.

Un esempio della repressione della stampa nella nazione caraibica si è verificato questa settimana con l'arresto di José Luis Tan Estrada, un giovane giornalista indipendente che fu imprigionato dalla Sicurezza di Stato nella sua sede, conosciuta come Villa Marista.

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