Ministra degli Esteri canadese a Rubio: “Sei nel nostro paese, rispetta la nostra sovranità e la nostra gente”

Mélanie Joly ha enfatizzato la sovranità del Canada di fronte ai commenti di annessione da parte di Trump, ed è stata categorica nella difesa dell'integrità del suo territorio e della dignità dei canadesi.


La ministra degli Affari Esteri del Canada, Mélanie Joly, ha inviato un messaggio chiaro al segretario di Stato degli Stati Uniti, Marco Rubio, durante il summit dei ministri degli Affari Esteri del G7 tenutosi a La Malbaie, Quebec.

“Quello che ho detto al segretario è che la sovranità del Canada non è in discussione. Punto. Non c'è discussione. Non c'è discussione su questo. Non c'è bisogno di parlarne. [Ho detto:] ‘Sei qui, rispettaci. Rispettate la nostra sovranità. Siete nel nostro paese, rispettate la nostra gente’. Punto”, ha dichiarato la ministra durante una conferenza stampa successiva all'incontro.

Le dichiarazioni di Joly sono emerse in risposta ai commenti del presidente statunitense, Donald Trump, che ha ribadito l'idea che il Canada potrebbe diventare il cinquantunesimo stato dell'Unione.

La ministra canadese ha chiarito che non avrebbe permesso che tali affermazioni influenzassero l'agenda diplomatica del paese e che, secondo le sue parole, "non c'era discussione al riguardo, né necessità di parlare su quel tema".

Rubio minimizza la tensione, ma ammette disaccordo

Da parte sua, Rubio ha riconosciuto che esiste una discrepanza tra la posizione di Trump e quella del governo canadese, ma ha cercato di minimizzare la questione, assicurando che il vertice del G7 non era il forum adeguato per discutere di una possibile annessione del Canada agli Stati Uniti.

"Esiste un disaccordo tra la posizione del presidente e quella del governo canadese", ha ammesso Rubio, secondo CBC. "Non credo sia un mistero, e non è stato oggetto di discussione perché non era l'obiettivo di questo vertice."

Trump insiste sulla sua visione riguardo al Canada

Il mandatario statunitense, da parte sua, ha ribadito la sua opinione secondo cui il Canada funzionerebbe meglio come uno stato all'interno dell'Unione. Durante una conferenza alla Casa Bianca, Trump ha dichiarato: "Non abbiamo bisogno di nulla di ciò che hanno. Come stato, sarebbe uno dei grandi stati".

Trump ha anche fatto riferimento al confine tra i due paesi, descrivendolo come "una linea artificiale" che, secondo lui, "non ha senso".

Il primo ministro Carney respinge con decisione l'idea

Il primo ministro canadese, Mark Carney, è stato ancora più categorico nel suo rifiuto alla proposta di Trump. Durante una conferenza stampa, ha definito l'idea "una follia" e ha assicurato che il Canada "mai, in nessun modo, farà parte degli Stati Uniti".

"Gli Stati Uniti non sono il Canada", ha sottolineato Carney. "Siamo un paese fondamentalmente diverso."

Il Canada cerca di diversificare il suo commercio

Oltre alla polemica, Joly ha sottolineato che il governo canadese continuerà a rafforzare il proprio commercio con partner al di fuori degli Stati Uniti. Ha evidenziato l'importanza di ridurre le barriere commerciali interne tra le province e di consolidare le relazioni economiche con l'Europa e il Regno Unito. "Dobbiamo diversificare la nostra economia," ha affermato.

Questa posizione emerge in un contesto di tensioni commerciali con Washington. Recentemente, Trump ha annunciato nuovi dazi contro il Canada, il che ha provocato misure di ritorsione commerciale da parte del governo di Ottawa.

Il G7 e la guerra in Ucraina

Durante il vertice, Joly ha affrontato anche la situazione in Ucraina, esprimendo il sostegno del G7 a una proposta di cessate il fuoco promossa dagli Stati Uniti. Secondo le sue dichiarazioni, la comunità internazionale sta monitorando la risposta della Russia. "Ora la palla è nel campo della Russia", ha osservato.

Nel frattempo, Trump ha assicurato di aver avuto "conversazioni produttive" con il presidente russo, Vladimir Putin, e che c'è "una buona possibilità" che la guerra giunga al termine.

La controversia sulla sovranità canadese, unita alle sfide commerciali e geopolitiche, segna un periodo di tensione nei rapporti tra Ottawa e Washington. Tuttavia, Joly ha ribadito che il Canada manterrà una posizione fermo e continuerà a rafforzare le sue alleanze internazionali.

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