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La Agenzia Nazionale per la Disabilità (ANDis), che dipende dal Ministero della Salute del governo di Javier Milei, ha generato un'intensa polemica dopo aver utilizzato termini dispregiativi per riferirsi a persone con disabilità in una risoluzione pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Nazione argentina.
La normativa che stabilisce criteri medici per misurare l'invalidità lavorativa per coloro che ricevono pensioni non contributive è stata duramente criticata da diverse organizzazioni per i diritti umani e associazioni che rappresentano persone con disabilità.
La risoluzione, pubblicata a gennaio 2025, classifica le persone con disabilità intellettuale sotto i termini “idiota”, “imbecille” e “debole di mente”.
Queste categorie sono suddivise in base ai livelli di disabilità, che includono “profonda”, “moderata” e “lieve”. Inoltre, stabilisce che le persone che presentano “disabilità mentale profonda o maggiore” sono idonee a ricevere una pensione.
Questo linguaggio è stato respinto come politicamente scorretto e discriminatorio, perché riproduce e perpetua stereotipi verso le persone con disabilità.
Sette organizzazioni argentine, tra cui l'Associazione Civile per l'Uguaglianza e la Giustizia (ACIJ) e il Centro di Studi Legali e Sociali (CELS), hanno presentato il 3 febbraio scorso un reclamo amministrativo in cui chiedono l'abrogazione della norma, sostenendo che essa viola i diritti umani delle persone con disabilità e contrasta con la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Agostina Quiroz, avvocata del programma Diritti delle Persone con Disabilità dell'ACIJ, ha spiegato a EFE che i termini utilizzati nella risoluzione sono “riprodotti e rafforzano pregiudizi storici che intensificano la discriminazione verso le persone con disabilità”.
Inoltre, ha ritenuto particolarmente grave che lo Stato ricorra a questo tipo di linguaggio, dato che dovrebbe essere l'amministrazione pubblica a farsi carico di estirpare questi pregiudizi.
Le organizzazioni hanno sottolineato che lo Stato utilizza un approccio medico per definire l'invalidità, un modello che, secondo le critiche, è ormai obsoleto.
Invece di concentrarsi esclusivamente sulla “deficienza” della persona, il modello sociale della disabilità, adottato dalla Convenzione, sostiene che la disabilità è il risultato dell'interazione tra le caratteristiche individuali e le barriere ambientali.
Secondo questo approccio, l'inclusione e la partecipazione piena delle persone con disabilità dipendono dalla trasformazione della società e dello Stato, non dalla loro "normalizzazione" attraverso trattamenti medici.
Il comunicato dell'ACIJ sottolinea che non esistono "persone invalide" per lavorare, ma che tutte possono svolgere un ruolo se ricevono il supporto necessario.
L'avvocato Quiroz ha aggiunto che l'impatto del linguaggio dispregiativo utilizzato dal governo ha effetti concreti sia a livello collettivo che individuale, poiché contribuisce alla costruzione di un'identità danneggiata nelle persone con disabilità e rafforza le barriere sociali che limitano la loro piena partecipazione.
“Il fatto che l'Amministrazione pubblica continui a utilizzare questi termini per riferirsi a determinate persone genera gravi danni a loro, alle loro famiglie e alla società nel suo insieme, rafforzando stereotipi e barriere atteggiamentali che minacciano la costruzione di comunità più giuste e inclusive,” concluse Quiroz.
Domande frequenti sull'uso di linguaggio dispregiativo verso persone con disabilità in Argentina
Quali termini dispregiativi ha utilizzato il governo dell'Argentina per riferirsi a persone con disabilità?
Il governo dell'Argentina, attraverso l'Agenzia Nazionale per la Disabilità, ha utilizzato termini come “idiota”, “imbecille” e “debole mentale” in una risoluzione per classificare le persone con disabilità intellettuale. Questi termini sono stati criticati per riprodurre stereotipi discriminatori.
Quali reazioni ha provocato l'uso di questo linguaggio in Argentina?
L'uso di un linguaggio dispregiativo è stato aspramente criticato da organizzazioni per i diritti umani e associazioni di persone con disabilità, che hanno chiesto l'abrogazione della normativa. Questi gruppi sostengono che la risoluzione violi i diritti umani e perpetui stereotipi negativi.
Qual è la posizione delle organizzazioni per i diritti umani riguardo alla risoluzione del governo argentino?
Le organizzazioni per i diritti umani, come l'Associazione Civile per l'Uguaglianza e la Giustizia (ACIJ), ritengono che la risoluzione rafforzi pregiudizi storici ed sia contraria alla Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità delle Nazioni Unite. Hanno presentato un reclamo amministrativo affinché venga abrogata la norma.
Quale approccio si raccomanda invece del modello medico di disabilità utilizzato dal governo argentino?
Si raccomanda di adottare il modello sociale della disabilità, che considera la disabilità come il risultato dell'interazione tra le caratteristiche individuali e le barriere ambientali. Questo modello enfatizza la trasformazione sociale e statale per garantire l'inclusione e la piena partecipazione delle persone con disabilità.
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