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Il capo del Servizio Sismologico Nazionale di Cuba, Enrique Diego Arango Arias, ha risposto a notizie recenti che hanno suscitato allarme riguardo la possibilità di un grande terremoto nei Caraibi, che potrebbe colpire Cuba.
A mezzo di un post sul suo profilo Facebook, lo specialista ha chiarito che, sebbene esistano zone con faglie geologiche che accumulano grande energia e possono generare terremoti significativi, prevedere un evento di questo tipo nel breve termine senza dati concreti non è possibile.
"Tanto nella Repubblica Dominicana quanto a Cuba, in Giappone, California e in molti altri luoghi potrebbe verificarsi un grande terremoto, nelle faglie che hanno una grande energia accumulata, non è un segreto per nessuno, ma a breve termine è molto difficile fare una previsione senza presentare dati che la dimostrino. L'attenzione è giustificata, ma in modo meno allarmistico e sensazionalistico," ha scritto Arango Arias su Facebook.
L'esperto ha risposto così a un articolo intitolato "Il Direttore dell'Istituto Sismologico avverte che potrebbe verificarsi un grande terremoto in qualsiasi momento", pubblicato il 16 febbraio scorso dal portale informativo dominicano Diario Libre.
Quella pubblicazione ha generato preoccupazione tra molti cubani, spingendo il capo del Servizio Sismologico Nazionale di Cuba a chiarire il contesto della situazione.
Arango Arias ha sottolineato che "in base alla minaccia di ogni territorio vengono stabilite le stime di pericolosità sismica che vengono incluse nei codici delle costruzioni sismoresistenti".
Inoltre, ha sottolineato che le autorità e la popolazione devono mantenere misure di preparazione adeguate per ridurre i rischi associati ai terremoti.
La precisazione dell'esperto ha cercato di evitare la diffusione di informazioni allarmistiche che possano generare panico nella popolazione.
Sebbene il rischio sismico sia una realtà in molte parti del mondo, la comunità scientifica insiste sull'importanza della preparazione e del rispetto delle normative stabilite, piuttosto che cadere nell'allarmismo privo di fondamento tecnico.
Dieci persone ferite e almeno 3.752 edifici danneggiati sono state le principali conseguenze lasciate dai terremoti di 6 e 6.7 gradi che hanno colpito il sud-est di Cuba il 10 novembre dello scorso anno.
Dal sisma di magnitudo 6.0 e 6.7 avvenuto il 10 novembre 2024, sono state registrate un totale di 9.637 repliche, delle quali 141 sono state segnalate come presumibilmente percepibili.
In merito al terremoto di 6.1 registrato il 23 dicembre 2024 alle 1:00, che è stato avvertito nella parte orientale del paese, sono state rilevate 573 repliche, delle quali solo tre sono state percepite dalla popolazione, secondo il più recente rapporto del CENAIS.
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