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La portavoce del Ministero degli Affari Esteri della Russia, María Zajárova, ha espresso il fermo sostegno di Mosca al regime cubano, sottolineando che ha una "reputazione impeccabile" nella cooperazione internazionale contro il terrorismo.
Durante una dichiarazione ufficiale, Zajárova ha assicurato che "Cuba ha una reputazione impeccabile ed esemplare come partecipante attivo nella lotta contro il terrorismo", ribadendo l'impegno della Russia a sostenere La Habana nella difesa della sua sovranità.
Queste dichiarazioni emergono in un contesto in cui gli Stati Uniti hanno reinserito Cuba nella lista dei paesi sostenitori del terrorismo, una decisione presa durante l'amministrazione di Donald Trump.
Il governo della Russia considera che questa misura sia infondata e risponda a interessi politici. "Non ci sono prove che Cuba sostenga il terrorismo internazionale. Questo rimane un fatto inconfutabile", ha affermato Zajárova, sottolineando che le restrizioni finanziarie ed economiche imposte mirano a destabilizzare il governo cubano, influenzando direttamente la qualità della vita della sua popolazione.
La Russia ha nuovamente ribadito la sua opposizione all'embargo economico imposto dagli Stati Uniti, definendolo "illegale e disumano".
Zajárova ha detto che queste politiche mirano a generare malcontento sociale all'interno dell'isola, ma si sono dimostrate inefficaci dopo più di 60 anni di applicazione.
Inoltre, Mosca ha messo in discussione gli argomenti dell'Amministrazione americana, che ha giustificato il reinserimento di Cuba nella lista come parte di uno sforzo per invertire pratiche "illegali e radicali" della gestione precedente.
La Russia ha assicurato che queste azioni non hanno alcuna relazione con la lotta contro il terrorismo e ha esortato a eliminare le sanzioni economiche che colpiscono il popolo cubano.
Il sostegno russo sottolinea l'interesse strategico di Mosca a rafforzare la sua relazione con L'Avana in un momento di tensioni geopolitiche globali, riaffermando la sua posizione come alleato chiave del regime cubano.
Cuba e il sostegno della Russia nel contesto attuale
Il 21 gennaio 2025, il presidente Donald Trump ha revocato la decisione del suo predecessore Joe Biden di rimuovere Cuba dalla lista dei paesi sponsorizzatori del terrorismo.
Trump ha giustificato questa misura come necessaria per gli interessi della sua amministrazione e per ripristinare il “buon senso” nelle politiche del governo statunitense.
La reincorporazione di Cuba in questa lista implica severe sanzioni economiche e restrizioni diplomatiche, aumentando la pressione sul regime cubano, che stava già affrontando una grave crisi economica e umanitaria.
Il regime cubano ha reagito il giorno successivo con un discorso sfidante, accusando gli Stati Uniti di "aggressione imperialista".
Le autorità cubane, in un comunicato ufficiale pieno di propaganda, hanno ignorato le accuse sul loro supporto a governi e organizzazioni estremiste, come Russia, Iran e Venezuela, e hanno attribuito la decisione di Trump a una campagna di molestie.
Nel frattempo, il cancelliere Bruno Rodríguez e il presidente Miguel Díaz-Canel hanno incentrato la loro narrativa nel dare la colpa a Washington per i problemi interni di Cuba, trascurando l'impatto delle loro stesse politiche repressive ed economiche.
Cuba ha fermato le liberazioni di prigionieri politici concordate con il Vaticano. Sebbene inizialmente si fosse deciso di liberare 553 prigionieri come parte di un gesto umanitario, finora era stata liberata solo un quarto.
I gruppi per i diritti umani hanno sottolineato che questa interruzione coincideva con la reintegrazione di Cuba nella lista dei patrocinatori del terrorismo, il che ha suscitato preoccupazioni sul rispetto dell'accordo.
Este giovedì Trump ha lanciato un avvertimento a Vladimir Putin, esortandolo a fermare la guerra in Ucraina, poiché ritiene che peggiorerà ulteriormente e ha minacciato di imporre sanzioni economiche più severe contro la Russia se non si raggiunge un accordo.
Questa postura rafforza la linea dura di Trump nei confronti dei regimi autoritari, come quello di Cuba e Russia, segnando un contrasto con le politiche più conciliatorie dell'amministrazione Biden.
Domande frequenti sul sostegno della Russia al regime cubano e la sua inclusione nella lista dei sostenitori del terrorismo
Qual è la posizione della Russia riguardo all'inclusione di Cuba nella lista dei paesi sponsor del terrorismo?
La Russia rifiuta l'inclusione di Cuba nell'elenco degli sponsor del terrorismo e considera che questa misura sia priva di fondamento, attribuendola a interessi politici degli Stati Uniti. Secondo la portavoce del Ministero degli Affari Esteri della Russia, Maria Zakharova, non ci sono prove che Cuba supporti il terrorismo internazionale.
Quali conseguenze ha per Cuba essere nella lista dei sostenitori del terrorismo degli Stati Uniti?
La inclusione di Cuba nella lista dei sostenitori del terrorismo implica severe sanzioni economiche e restrizioni diplomatiche, il che aumenta la pressione sul regime cubano e influisce sulla qualità della vita della sua popolazione. Queste sanzioni limitano l'accesso al commercio e all'aiuto internazionale.
Come ha risposto il regime cubano alla sua reincorporazione nella lista del terrorismo?
Il regime cubano ha qualificato la reincorporazione come una "reazione imperialista" e accusa gli Stati Uniti di "aggressione". Le autorità cubane sostengono che questa misura sia priva di giustificazione e faccia parte di una campagna di provocazione, incolpando gli Stati Uniti dei propri problemi interni.
Quale ruolo svolge la Russia nella cooperazione con Cuba attualmente?
Russa ha rafforzato la sua alleanza con Cuba, offrendo supporto in settori come l'energia, la cultura e l'istruzione. Russa si è impegnata ad aiutare Cuba nella sua crisi energetica attraverso progetti di modernizzazione e assistenza tecnica, oltre a collaborare nel campo educativo e culturale.
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