Il regime cubano frena le scarcerazioni dopo essere tornato nella lista dei sostenitori del terrorismo

Il regime cubano ha sospeso le liberazioni di prigionieri politici dopo essere stato nuovamente incluso nella lista degli sponsor del terrorismo.

Miguel Diaz-CanelFoto © X / Minfar

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Il regime cubano sembra aver sospeso o rallentato il processo di liberazione dei prigionieri politici, come ha avvertito l'Osservatorio Cubano dei Diritti Umani (OCDH) questo martedì.

L'organizzazione ha espresso la sua "massima preoccupazione" dopo aver constatato che, fino all'una del pomeriggio (ora locale) di questo martedì, non era stata registrata la liberazione di nessun nuovo prigioniero, nonostante le aspettative generate da questa misura, che il regime ha annunciato come un accordo tra il Vaticano e La Habana, e non come una negoziazione con gli Stati Uniti.

Tuttavia, il rallentamento delle scarcerazioni coincide con la decisione del nuovo presidente Donald Trump di riportare l'isola nella lista dei paesi sponsor del terrorismo.

El OCDH ha ricordato che, nel suo annuncio riguardante l'inizio delle scarcerazioni, il governo cubano aveva menzionato lo "spirito dell'Anno Giubilare della Chiesa Cattolica" come fattore motivante del processo.

La ONG ha sottolineato che, nonostante la proclamazione ufficiale, il processo è stato caratterizzato da una mancanza di trasparenza e dall'assenza di un impegno chiaro per liberare tutti i prigionieri politici in modo immediato.

“Il regime cubano ha giustificato questa liberazione come una decisione ‘unilaterale e sovrana’”, ha affermato l’OCDH, aggiungendo che, a suo avviso, "nessuna politica adottata dagli Stati Uniti o da altri paesi dovrebbe essere la causa di ritardi o cancellazioni in questo processo".

L'organizzazione ha anche criticato il governo cubano per continuare a seguire la sua antica strategia di utilizzare i prigionieri come "merce di scambio", mentre cerca di mostrare una facciata di non accettare pressioni esterne e di controllare completamente il ritmo delle liberazioni.

Secondo l'OCDH, queste tattiche sono "contrarie allo spirito giubilare" e non si adattano ai tempi attuali delle relazioni internazionali.

L'Osservatorio Cubano dei Diritti Umani è rimasto in costante contatto con i familiari e i collaboratori dei prigionieri politici, che vivono con "incertezza e disperazione" riguardo al futuro dei loro cari.

"Fino all'una di questo pomeriggio, non siamo a conoscenza di alcuna nuova scarcerazione", ha spiegato l'ONG.

Fino a lunedì pomeriggio, il regime cubano aveva liberato 166 prigionieri politici, secondo un registro dell'OCDH, che è stato confermato dalle famiglie dei liberati o dagli stessi ex prigionieri.

A sua volta, l'organizzazione Justicia 11J ha espresso la sua preoccupazione per la mancanza di nuove liberazioni questo mercoledì, nel contesto del processo di concessione di benefici penitenziari avviato il 15 gennaio. Secondo quanto riportato dal gruppo sui propri canali social, entro le 15:00 ore di Cuba non era stata ricevuta alcuna informazione riguardo nuove liberazioni, il che genera allerta dopo la recente decisione degli Stati Uniti di reinserire l'isola nella lista dei paesi sponsor del terrorismo.

In un comunicato, Justicia 11J ha esigito al regime cubano di non fermare le scarcerazioni e di rispettare gli impegni assunti con la Chiesa Cattolica. Inoltre, ha richiesto trasparenza nel processo e la pubblicazione dell'elenco delle persone beneficiate fino a questo momento. Fino all'ultima aggiornamento, l'organizzazione aveva confermato la liberazione di 145 prigionieri politici e l'assegnazione di benefici ad altri 8, per un totale di 153 persone favoreggiate.

Domande frequenti sulla liberazione dei prigionieri politici a Cuba

Perché il regime cubano ha frenato le liberazioni di prigionieri politici?

Le scarcerazioni sono state fermate o rallentate in concomitanza con la decisione del presidente Donald Trump di reinserire Cuba nella lista dei paesi sponsor del terrorismo. Il regime cubano utilizza i prigionieri come "merce di scambio" nelle sue relazioni internazionali, e l'inclusione nella lista del terrorismo potrebbe influenzare le decisioni riguardo alle liberazioni.

Quale ruolo ha avuto il Vaticano nella liberazione di prigionieri a Cuba?

Il Vaticano ha agito come mediatore nei colloqui che hanno portato il regime cubano ad annunciare l'uscita di 553 persone. Papa Francesco ha definito le liberazioni come un "gesto di grande speranza" e ha esortato a continuare questo tipo di iniziative nello spirito dell'Anno Giubilare.

Quanti prigionieri politici sono stati liberati a Cuba di recente?

Secondo l'Osservatorio Cubano dei Diritti Umani, almeno 114 prigionieri politici sono stati liberati fino al 19 gennaio 2025. Tuttavia, il processo è stato criticato per la sua mancanza di trasparenza e per non aver liberato tutti i prigionieri politici in modo immediato.

In cosa consiste l'accordo tra Cuba e Stati Uniti che ha facilitato le scarcerazioni?

L'accordo, mediato dal Vaticano, prevede la liberazione di un numero significativo di prigionieri politici a Cuba in cambio del ritiro degli Stati Uniti dall'isola della lista dei paesi sponsor del terrorismo e della sospensione del Titolo III della Legge Helms-Burton. Questo accordo mira a migliorare le relazioni diplomatiche e ad alleviare alcune sanzioni economiche imposte a Cuba.

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Redazione di CiberCuba

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