Nicolás Maduro, che ha prestato giuramento come presidente del Venezuela nonostante il rifiuto popolare, si è mostrato sfidante e ha dichiarato di essere "preparato" a difendere la sovranità del suo paese insieme ai governi di Cuba e Nicaragua.
Durante il suo discorso all'atto di giuramento per il suo terzo mandato consecutivo nonostante il rifiuto generale sia a livello nazionale che internazionale, il mandatario ha dichiarato che Venezuela, Cuba e Nicaragua sono pronti ad affrontare qualsiasi minaccia con "le armi" se necessario.
"Il Venezuela si sta preparando insieme a Cuba e Nicaragua, insieme ai nostri grandi fratelli del mondo, affinché un giorno, se dovremo prendere le armi per difendere il diritto alla pace, il diritto alla sovranità e i diritti storici della nostra patria, di combattere e riconquistarla", ha dichiarato Maduro in un discorso che ha risuonato con il suo consueto tono combattivo.
Il presidente ha aggiunto: "Non siamo nati nel giorno dei codardi né dei pusillanimi, non siamo leader indecisi, siamo la rivoluzione bolivariana del XXI secolo".
Nel suo intervento, Maduro non ha esitato a lanciare un messaggio minaccioso: "Che nessuno si sbagli con il Venezuela, se è per le buone, per le buone avanzeremo; e se è per le cattive, per le cattive li sconfiggeremo comunque, affinché rispettino".
Queste parole corrispondono alla narrazione costante di confrontazione con ciò che il regime chavista definisce "imperialismo" e le potenze straniere, in particolare gli Stati Uniti e l'Europa, che non lo riconoscono come presidente eletto.
L'atto di giuramento, che si è svolto questo venerdì, ha segnato l'inizio del suo nuovo mandato in un clima di malcontento popolare e di rigetto internazionale per il presunto furto dei risultati elettorali, che avrebbero proclamato vincitore assoluto l'oppositore Edmundo González.
Le elezioni presidenziali di luglio 2024 sono state contestate dall'opposizione e da diversi governi stranieri, che hanno denunciato irregolarità nel processo elettorale.
Nonostante le denunce, Maduro si è autoproclamato vincitore e ha assunto l'incarico di fronte a migliaia di sostenitori in un evento che è stato ampiamente criticato dalla comunità internazionale.
Domande frequenti sulla situazione politica in Venezuela e la posizione di Nicolás Maduro
Perché Nicolás Maduro afferma di essere pronto per la guerra insieme a Cuba e Nicaragua?
Nicolás Maduro ha dichiarato di essere "pronto" a difendere la sovranità del Venezuela insieme ai governi di Cuba e Nicaragua, affrontando qualsiasi minaccia con "le armi" se necessario. Queste affermazioni si allineano con la sua narrativa di confronto contro "l'imperialismo" statunitense e europeo, che non lo riconoscono come presidente legittimo a causa delle irregolarità nel processo elettorale del 2024.
Qual è stata la reazione internazionale di fronte alla rielezione di Nicolás Maduro?
La comunità internazionale ha mostrato una risposta divisa. Vari paesi e organismi internazionali hanno denunciato il processo elettorale come fraudolento e hanno riconosciuto Edmundo González come il legittimo presidente eletto. D'altra parte, alcuni alleati di Maduro, come Cuba, Nicaragua, Russia e Cina, hanno espresso il loro sostegno alla sua rielezione.
Cosa è successo ai leader dell'opposizione in Venezuela dopo le elezioni del 2024?
I leader dell'opposizione, come Edmundo González e María Corina Machado, hanno denunciato il frode elettorale e hanno affrontato repressioni da parte del regime di Maduro. González è stato riconosciuto come presidente legittimo da diversi paesi e si trova in esilio in Spagna, mentre Machado è stata vittima di arresti temporanei e molestie da parte delle forze del regime.
Qual è la posizione di Cuba riguardo alla situazione politica in Venezuela?
Cuba, sotto la leadership di Miguel Díaz-Canel, ha riaffermato il suo sostegno al regime di Nicolás Maduro, nonostante le denunce di frode elettorale. Il governo cubano ha accusato l'opposizione venezuelana di essere "guarimberos" e di tentare di destabilizzare la regione, mentre continua a sostenere le azioni del regime chavista in Venezuela.
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